05.11.2012 Raccolta Rassegna Stampa fino al mese di ... - Villa Emo
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dente della Provincia Muraro e il sindaco <strong>di</strong> Vedelago Quaggiotto favorevoli - stanno infatti bloccando l’iter<br />
per le autorizzazioni ormai da mesi. E pare che i proponenti del progetto, stufi del tira e molla, stiano già<br />
guardando da un’<strong>al</strong>tra parte. Loris Colomberotto, attraverso la stampa (It<strong>al</strong>iaOggi del 31 luglio), avrebbe ventilato<br />
l’ipotesi <strong>di</strong> una centr<strong>al</strong>e del latte in un <strong>al</strong>tro punto <strong>di</strong> Barcon e <strong>di</strong> ampliare il suo business nella sua sede<br />
<strong>di</strong> Moriago della Battaglia. «Ci troviamo oggi <strong>di</strong> fronte <strong>al</strong> paradosso», <strong>di</strong>ce Barbiero, «C’è una Lega che sembra<br />
spaccarsi inseguendo interessi <strong>di</strong> tipo elettor<strong>al</strong>e. E poi leggiamo sui giorn<strong>al</strong>i le <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong> Colomberotto<br />
in merito ad una nuova costruzione per il latte e l’ampliamento della sede <strong>di</strong> Moriago per il macello. Se l’impren<strong>di</strong>tore<br />
ha già un piano bis per <strong>al</strong>largare il suo business e sa già benissimo come fare, oltretutto senza costruire<br />
casello e tangenzi<strong>al</strong>e (i benefici pubblici, ndr), a questo punto non si capisce più a che gioco stiano<br />
giocando tutti questi soggetti». Da qui il monito della Cgil (anch’essa contraria a ulteriore cementificazione<br />
del territorio). «Basta con i tatticismi della politica», continua il segretario, «In gioco c’è lo sviluppo sostenibile<br />
del nostro territorio». Per s<strong>al</strong>vare capre e cavoli, ossia nuovi posti <strong>di</strong> lavoro e s<strong>al</strong>vaguar<strong>di</strong>a del territorio, sarebbe<br />
meglio quin<strong>di</strong> pensare ai contenitori vuoti. «Prima che i gran<strong>di</strong> contenitori industri<strong>al</strong>i della nostra provincia si<br />
svuotino definitivamente e rappresentino un costo insostenibile per la nostra società è in<strong>di</strong>spensabile creare<br />
delle <strong>al</strong>ternative v<strong>al</strong>ide, ripensando intere aree del territorio e tutti quei comparti produttivi che si stanno destruttur<strong>al</strong>izzando.<br />
Insomma, invertire la tendenza e passare rapidamente d<strong>al</strong>l’immobilismo e d<strong>al</strong> miope tatticismo<br />
politico ad una fase <strong>di</strong> programmazione territori<strong>al</strong>e e <strong>di</strong> progettazione, concreta e conveniente, che<br />
coinvolga i giovani architetti <strong>di</strong>soccupati e le nuove menti dell’urbanismo e della sociologia».<br />
La Tribuna <strong>di</strong> Treviso<br />
7 agosto 2012<br />
Barcon, Famiglia Cristiana si schiera con i no-macello<br />
VEDELAGO Un titolo ed è detto tutto, o quasi. «Com’era verde la mia terra», è quello che Famiglia Cristiana<br />
ha scelto per la sua inchiesta sull’operazione Barcon, pubblicata nel numero in e<strong>di</strong>cola questa settimana. Il<br />
perio<strong>di</strong>co cattolico de<strong>di</strong>ca un lungo servizio <strong>al</strong> polo agroindustri<strong>al</strong>e, che gli impren<strong>di</strong>tori Colomberotto e Gelain<br />
hanno proposto <strong>di</strong> re<strong>al</strong>izzare sugli 88 ettari della campagna a nord <strong>di</strong> via Terza Armata. Famiglia Cristiana<br />
sente tutti, ma poi conclude con le «sagge parole <strong>di</strong> nonna Irma», 84 anni suonati, che passando davanti <strong>al</strong><br />
gazebo dei no macello sbianca e commenta: «Tutto sto terren i vol magnar?No se pol mia fabricarla la tera,<br />
eh!». Insomma: «Ancora una volta», scrive il settiman<strong>al</strong>e, «il prezzo da pagare per ipotetici vantaggi economici<br />
sarebbe il sacrificio della campagna, che proprio i piani territori<strong>al</strong>i vogliono fin<strong>al</strong>mente tutelare, dopo decenni<br />
<strong>di</strong> in<strong>di</strong>scriminate colate <strong>di</strong> cemento». Famiglia Cristiana racconta ai suoi lettori il paesaggio che circonda la<br />
terra dei Pola, quella che gli impren<strong>di</strong>tori, sindaco Quaggiotto d’accordo, vorrebbero trasformare in un maxi<br />
polo agroindustri<strong>al</strong>e con macello più grande d’Europa e cartiera in parte interrata. «A due passi da qui», rileva,<br />
«sorge la Castelfranco del Giorgione; la rocca <strong>di</strong> Asolo è lì sullo sfondo, con il monte Grappa. E a soli 1.700<br />
metri in linea d’aria, nella frazione <strong>di</strong> Fanzolo, sta quel gioiello architettonico che si chiama villa <strong>Emo</strong>, <strong>di</strong>segnata<br />
d<strong>al</strong> genio del P<strong>al</strong>la<strong>di</strong>o e inserita d<strong>al</strong>l’Unesco nella lista dei patrimoni dell’umanità». Nel bel mezzo, l’operazione<br />
Barcon, in stand-by in attesa che la guerra politica si chiuda, che Provincia e Comune si esprimano permettendo<br />
<strong>al</strong>la Regione <strong>di</strong> v<strong>al</strong>utare l’interesse veneto dell’accordo <strong>di</strong> programma. Intanto comitati spontanei, citta<strong>di</strong>ni,<br />
sindacati, politici <strong>di</strong> destra e sinistra hanno già deciso che quel mega impianto va fermato. Sul Carroccio<br />
è notte dei lunghi coltelli con scontri tra la fazione dei no, capitanata d<strong>al</strong> segretario Giorgio Granello (e sarebbe<br />
quella maggioritaria), e quella dei sì (d<strong>al</strong>le file sempre più sottili) guidata d<strong>al</strong> sindaco Paolo Quaggiotto, primo<br />
sponsor dell’accordo <strong>di</strong> programma, e d<strong>al</strong> presidente della Provincia Leonardo Muraro. La caccia a nuovi<br />
<strong>al</strong>leati continua dentro e fuori dai p<strong>al</strong>azzi della politica loc<strong>al</strong>e. Incontri continui per riba<strong>di</strong>re, convincere e preparare<br />
in vista <strong>di</strong> un voto chiesto d<strong>al</strong>la Regione <strong>al</strong> consiglio comun<strong>al</strong>e <strong>di</strong> Vedelago e <strong>al</strong>la Provincia. Il tempo<br />
sta per scadere: la lettera del <strong>di</strong>rigente veneto recapitata a Quaggiotto e Muraro dava trenta giorni d<strong>al</strong> ricevimento<br />
per dare una risposta, è arrivata il 12 luglio scorso e il 12 agosto è <strong>al</strong>le porte.<br />
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