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05.11.2012 Raccolta Rassegna Stampa fino al mese di ... - Villa Emo

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del territorio, sul qu<strong>al</strong>e pende anche la re<strong>al</strong>izzazione del mega-polo agroindustri<strong>al</strong>e <strong>di</strong> Barcon, è stato<br />

comunicato ieri d<strong>al</strong> consigliere del Presidente per la conservazione del patrimonio artistico, Louis Godart, <strong>al</strong><br />

presidente del Cre<strong>di</strong>to Trevigiano Nicola Di Santo, ricevuto <strong>al</strong> Colle ieri mattina assieme agli architetti Andrea<br />

Menegotto ed Enzo Bergamin, quest’ultimo membro del comitato scientifico <strong>di</strong> <strong>Villa</strong> <strong>Emo</strong>. «E’ stato un incontro<br />

durato quarantacinque minuti in cui abbiamo potuto constatare con piacere l’interessamento del Presidente<br />

della Repubblica per quest’area, comunicatoci d<strong>al</strong> suo consigliere, il professor Godart – <strong>di</strong>ce Di Santo <strong>al</strong>l’uscita<br />

del Quirin<strong>al</strong>e - Sia il presidente Napolitano che il suo consigliere sono degli estimatori delle ville p<strong>al</strong>la<strong>di</strong>ane.<br />

Da quest’ultimo abbiamo ricevuto un incoraggiamento nel nostro impegno per la tutela del territorio, nonché<br />

utili suggerimenti per promuoverla, dove non mancherà l’<strong>al</strong>to patrocinio della Presidenza della Repubblica».<br />

L’obiettivo <strong>di</strong> Di Santo era informare la più <strong>al</strong>ta carica dello Stato del pericolo che sta correndo quest’area,<br />

soprattutto in riferimento <strong>al</strong>la creazione del polo agroindustri<strong>al</strong>e <strong>di</strong> Barcon: «In pochi giorni abbiamo ricevuto<br />

la convocazione <strong>al</strong> Quirin<strong>al</strong>e – continua Di Santo, visibilmente entusiasta per quanto emerso – nel corso<br />

dell’incontro ci è stata assicurata un’attenzione particolare da parte del ministero dei Beni cultur<strong>al</strong>i, oltre che<br />

della Sovrintendenza ai beni artistici <strong>di</strong> Venezia». «Il suggerimento – aggiungono gli architetti Menegotto e<br />

Bergamin – è quello <strong>di</strong> creare un circuito p<strong>al</strong>la<strong>di</strong>ano che v<strong>al</strong>orizzi non solo gli e<strong>di</strong>fici ma anche il territorio che<br />

li circonda, essendo parte del medesimo patrimonio. In questo senso è utile sottolineare la complementarietà<br />

<strong>di</strong> <strong>Villa</strong> <strong>Emo</strong> e <strong>di</strong> <strong>Villa</strong> Pola: tra l’<strong>al</strong>tro quest’ultima rimane il più esteso appezzamento della provincia <strong>di</strong> Treviso<br />

che non ha subito mo<strong>di</strong>fiche circa la sua vocazione agricola». L’incontro si è chiuso con la consegna <strong>di</strong> una<br />

lettera dove si invita il presidente Napolitano a visitare queste strutture storiche, anche in considerazione del<br />

person<strong>al</strong>e interesse <strong>di</strong>mostrato. L’u<strong>di</strong>enza <strong>al</strong> Quirin<strong>al</strong>e porta indubbiamente frecce <strong>al</strong>l’arco <strong>di</strong> Di Santo che<br />

non ha mai nascosto la sua contrarietà <strong>al</strong>l’operazione Barcon: «Questo non vuol <strong>di</strong>re che mi oppongo a<br />

possibilità <strong>di</strong> sviluppo, ma queste non possono essere cave, una cartiera o un macello tre volte più grande<br />

<strong>di</strong> quelli più gran<strong>di</strong> d’Europa – <strong>di</strong>ce il presidente del Cre<strong>di</strong>to Trevigiano – Pensiamo che ci possa essere uno<br />

sviluppo, anche dell’occupazione, conciliabile con la tutela del territorio, come risulta da uno stu<strong>di</strong>o da noi<br />

affidato dove emerge una indagine anche sul fronte occupazion<strong>al</strong>e».<br />

VEDELAGO È il grande giorno per Barcon. Alle 10.30 il presidente del Cre<strong>di</strong>to Trevigiano s<strong>al</strong>irà <strong>al</strong> Quirin<strong>al</strong>e per<br />

fermare l’operazione Colomberotto-Quaggiotto ovvero il polo agroindustri<strong>al</strong>e previsto a nord <strong>di</strong> via Terza<br />

Armata, sulla campagna che fu dei Pola. Con lui gli architetti Enzo Bergamin e Andrea Menegotto. Avranno<br />

trenta minuti per illustrare l’accordo <strong>di</strong> programma che ha acceso il <strong>di</strong>battito dentro e fuori d<strong>al</strong>le aule della<br />

politica loc<strong>al</strong>e e non solo. Mezz’ora per spiegare tutti i rischi derivanti d<strong>al</strong>l’operazione. D<strong>al</strong> Quirin<strong>al</strong>e hanno già<br />

ottenuto grande attenzione e la <strong>di</strong>sponibilità a «v<strong>al</strong>utare insieme le azioni da intraprendere per consentire <strong>di</strong><br />

s<strong>al</strong>vaguardare l’integrità <strong>di</strong> un territorio <strong>di</strong> rara bellezza». Questo l’impegno già messo nero su bianco da Louis<br />

Godart, segretario gener<strong>al</strong>e del presidente della Repubblica. Al delegato <strong>di</strong> re Giorgio Napolitano, Nicola Di<br />

Santo, nelle vesti <strong>di</strong> presidente della fondazione <strong>Villa</strong> <strong>Emo</strong>, riba<strong>di</strong>rà il «no della gente <strong>di</strong> Vedelago <strong>al</strong> farmer<br />

market, <strong>al</strong> maxi macello (tra i più gran<strong>di</strong> d’Europa), <strong>al</strong>la cartiera e <strong>di</strong> fatto <strong>al</strong>l’escavazione selvaggia».<br />

«Esprimeremo la contrarietà <strong>di</strong> un paese a un casello, quello della Pedemontana Veneta che i promotori<br />

dell’accordo <strong>di</strong> programma vogliono a Barcon: non serve, è inutile e spariglia tutta la programmazione<br />

territori<strong>al</strong>e frutto <strong>di</strong> una trattativa ragionata costruita in decenni <strong>di</strong> politica». Di Santo, che nei giorni scorsi ha<br />

trovato nel consigliere leghista Oscar Bor<strong>di</strong>gnon un fiero <strong>al</strong>leato, sosterrà piuttosto «uno sviluppo equilibrato<br />

dell’azienda Colomberotto <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione proporzionate ai suoi <strong>al</strong>levamenti, già presenti in prossimità dell’area<br />

che ora si vuole sfregiare». Il presidente del Cre<strong>di</strong>to Trevigiano non vuole sbarrare la strada <strong>al</strong>l’impren<strong>di</strong>tore,<br />

ma si fa p<strong>al</strong>a<strong>di</strong>no della terra e della sua gente. «Non siamo per un “no” preconcetto – precisa – ma siamo per<br />

uno sviluppo sostenibile che s<strong>al</strong>vaguar<strong>di</strong> il tessuto economico dell’area». Uno sviluppo che non minacci<br />

l’esistenza <strong>di</strong> <strong>al</strong>tre aziende zootecniche nate e cresciute nella Castellana, che rischiano <strong>di</strong> essere annientate<br />

con il varo del maxi macello <strong>di</strong> Colomberotto. «Siamo certi che d<strong>al</strong> Quirin<strong>al</strong>e torneremo con buone nuove per<br />

la gente <strong>di</strong> Barcon – chiude <strong>di</strong> Santo – e se sarà necessario siamo pronti a sostenere una consultazione<br />

popolare. Ci siamo già attivati per capirne la fattibilità: potrebbe essere un referendum on line».<br />

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