Terza guerra sannitica - mura di tutti
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96 GLI li, TIMI ANNI HKLLA GL'HaRA SANNITK A<br />
ad Intoramna, erano state assegnate le legioni lasciate d.il<br />
suo predecessore nelle terre dei Vescini e che da questa<br />
regione egli aveva preso le mosse e che poi probabilmente<br />
verso il confine tra la Campania ed il Sannio era avvenuto<br />
lo scontro sfortunato coi nemici.<br />
I Sanniti nel 292 erano ancora abbastanza forti per poter<br />
resistere <strong>di</strong> fronte agli eserciti consolari, perchè, sebbene<br />
avessero sofferto tante per<strong>di</strong>te in <strong>tutti</strong> gli anni della <strong>guerra</strong><br />
coi Romani, avevano però ancora un esercito, se non illeso,<br />
certo ragguardevole, che rappresentava gli ultimi loro eroici<br />
sforzi <strong>di</strong> resistenza, ed era quello appunto, che, come rac-<br />
conta Livio, l'anno precedente, dopo la battaglia <strong>di</strong> Aqui-<br />
lonia, si era rifugiato a Boviano, capitale dei Pentri (1) e<br />
con questo esercito i Pentri riuscirono a vincere in battaglia<br />
Fabio Gurgite, giovane inesperto e temerario.<br />
Ma se il console ebbe a subire gravissime per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> uo-<br />
mini per questa <strong>di</strong>sfatta (2),<br />
i suoi nemici non si trovavano<br />
per ciò in migliori con<strong>di</strong>zioni, perchè doveva per loro riu-<br />
scire sempre più <strong>di</strong>ffìcile colmare i vuoti che le battaglie<br />
andavan facendo nel loro ultimo esercito, mentre Roma,<br />
ricca d'alleati, poteva sempre mandare al campo nuove<br />
truppe. Allora nulla <strong>di</strong> più probabile che per rialzare le<br />
sorti della <strong>guerra</strong> i Romani, invece <strong>di</strong> nominare un <strong>di</strong>tta-<br />
tore rei gerundoe caussa, il che avrebbe presentato <strong>di</strong>fficoltà,<br />
(1) Abbiamo già accennato (cfr. sopra p. 65 n. 2.) che non poteva<br />
trattarsi che della Boviano, capitale dei Sanniti Pentii, perchè coi<br />
Pentri appunto, secondo le parole <strong>di</strong> Dionigi dWlicarnasso (XVII e<br />
XVIII, 4) ebbe a combattere nel 292 Fabio Gurgite.<br />
(2) La cifra delle per<strong>di</strong>te d'uomini subite dai Romani in questa<br />
battaglia non doveva essere in<strong>di</strong>fferente, perchè ve<strong>di</strong>amo che doveva<br />
essere superiore a quei tremila uomini, <strong>di</strong> cui ci parlano Eutropio e<br />
Snida, non solo perchè gli annalisti romani dovevano aver certamente<br />
cercato <strong>di</strong> <strong>di</strong>minuire T importanza <strong>di</strong> queste per<strong>di</strong>te, ma anche<br />
perchè le nostre fonti ce lo <strong>di</strong>cono esplicitamente: intatti Snida al<br />
suo zp\.c,^/jS/<strong>di</strong>ir^ v^xpwv aggiunge: ù.Tzci\ì.ó.-/mv ts uXsìotcov tolg TwiiaLOig<br />
YsysvYì^évtov, il che concorda benissimo con la narrazione <strong>di</strong> Zonara<br />
su <strong>tutti</strong> quelli che eran morti anche dopo la battaglia, per la man-<br />
canza d'assistenza e d'ogni cosa necessaria, e con Vamlsso exercitu <strong>di</strong><br />
Orosio.