Terza guerra sannitica - mura di tutti
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112 LE VITTOdlK DI MAMo (<br />
UUIO liENTATO<br />
visto che questo non poteva essere, almeno per opera <strong>di</strong><br />
Curio Dentato: bisogna vedere se il collega <strong>di</strong> lui, Cornelio,<br />
|)0teva essersi quest'anno recato nel Sannio. Delle imprese<br />
(li questo console sappiamo ben poco : appren<strong>di</strong>amo da Va-<br />
lerio Massimo (1) che egli era stato console due volte e<br />
anche <strong>di</strong>ttatore, e che aveva splen<strong>di</strong>daniente <strong>di</strong>simpegnato<br />
il proprio ufficio. Ma della sua <strong>di</strong>ttatura non sappiamo nulla,<br />
solo dai Fasti Capitolini si arguisce che doveva essere posta<br />
tra il 289 e il 265 ; nel suo secondo consolato, che fu nel<br />
277, egli, come possiamo vedere dai Fasti Trionfali, non<br />
celebrò nessun trionfo ; dunque, volendo applicare al suo<br />
consolato del 290 quello speciosissime ammirativo <strong>di</strong> Vale-<br />
)-io Massimo, potremo benissimo ritenere che egli avesse fe-<br />
licemente guerreggiato coi Sanniti, costringendoli a chiedere<br />
la pace.<br />
Ma prima <strong>di</strong> tutto, se la sua azione avesse avuto tanta<br />
importanza da far terminare la <strong>guerra</strong> <strong>sannitica</strong>, le nostre fonti,<br />
per quanto povere <strong>di</strong> notizie, non ne avrebbero taciuto. Poi<br />
abbiamo un passo <strong>di</strong> Frontino (2), che ci può forse chiarire<br />
qualcosa : l'autore racconta che Manio Curio mandò contro<br />
i Sabini, qui ingenti exercilu conscripto relictis fìnibus suis<br />
noslros occupai'erant, una schiera d'uomini, che ne deva-<br />
stassero il territorio, per cui l'esercito nemico fu costretto<br />
a retrocedere per andare a <strong>di</strong>fendere le proprie terre ; e<br />
l'autore narra che con questo stratagemma Curio riusci ad<br />
allontanare e poi a vincere l'esercito nemico. Da Frontino<br />
ve<strong>di</strong>amo dunque che il pericolo <strong>di</strong> Roma da parte dei Sabini<br />
nel 290 non doveva essere stato poco allarmante, quin<strong>di</strong><br />
probabilmente quest'anno i Romani, specialmente se non<br />
avevano forti minacce dalla parte del Sud, avranno dovuto<br />
concentrare tutte le proprie forze contro gli audaci vicini.<br />
L'ipotesi è confermata dal Breviarum <strong>di</strong> Eutropio, il qu;iìe<br />
fa combattere insieme i due consoli del 290 contro uno<br />
stesso popolo, che egli, per il solito errore, da noi più volte<br />
(1) Val. Max. !I, 9, 4: ... Corneliam Rufinum <strong>di</strong>tobus consulafibus et<br />
<strong>di</strong>datara speciosissime functum.<br />
(2) Frontin., Strat. I. 8. 4.