Terza guerra sannitica - mura di tutti
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GUERRA DEL 297-296 27<br />
taglia decisiva, perchè dopo questi successi i consoli non<br />
seppero fare altro che devastare il Sannio per cinque mesi.<br />
Doveva dunque trattarsi proprio <strong>di</strong> un seffne bellum^<br />
tanto è vero che neanche Fabio riusci a trionfare, almeno<br />
ovans sui popoli vinti.<br />
Si è fatto molto caso d'aver trovato che Diodoro (XX, 80)<br />
attribuiva al 306 i cinque mesi <strong>di</strong> devastazione nel Sannio ;<br />
ma la cosa non merita d'esser chiamata errore o ripetizione<br />
dello stesso fatto, perchè il guasto del paese nemico non è<br />
poi cosa tanto strana, e del resto devastare il Sannio per<br />
cinque mesi non significava altro che svernarvi. Infatti Livio<br />
(X, 15, 7) <strong>di</strong>ce che Fabio, dopo avere in questa campagna<br />
presa Cimetra, comiliorum causa Romam profectus, matu-<br />
ravit eam rem agere, cioè il console restò nel Sannio fino<br />
alla fine quasi del suo anno <strong>di</strong> carica. Allora si può trovare<br />
anche in Livio nel 306 qualcosa che corrisponda ai cinque<br />
mesi <strong>di</strong> devastazione <strong>di</strong> Diodoro, perchè anche nel 306 i con-<br />
soli svernarono nel Sannio. Difatti fu nominato un <strong>di</strong>ttatore<br />
comiiiOi'UTn habendoriiTn causa (1), perchè, <strong>di</strong>ce Livio, neuter<br />
consulum poiuerant bello abesse.<br />
Anche nel 296 Fabio e Decio continuarono l'opera de-<br />
vastatrice, anzi, racconta Livio, il proconsole Decio tanto<br />
fece, che riusci a cacciare dal Sannio l'esercito nemico e,<br />
fatto più audace quando non c'era chi gli si potesse op-<br />
porre, si spinse contro le città stesse, impadronendosi <strong>di</strong><br />
Murganzia, <strong>di</strong> Romulea e <strong>di</strong> Ferentino con poca fatica. Però<br />
in questo punto le fonti <strong>di</strong> Livio non erano troppo d'accordo,<br />
perchè c'era chi attribuiva le tre imprese, o parte <strong>di</strong> esse,<br />
a Decio, chi a Fabio, chi ai due nuovi consoli, chi al solo<br />
Volunnio ; Livio stesso non sapeva quale scegliere tra queste<br />
versioni.<br />
Intanto l'esercito dei Sanniti era stato condotto in Etruria<br />
da Gellio Egnazio, il quale aveva spinto contro Roma Etru-<br />
schi e Umbri e cercava a prezzo l'aiuto dei Galli ; sicché<br />
Roma, spaventata dell'unione <strong>di</strong> questi quattro popoli, poiché<br />
il console Volunnio era già andato nel Sannio, dove si ei"a<br />
(1) Liv. IX, 44, 2; cfr. i Fasti Consolari Capitoliai, ad a. G06.