Terza guerra sannitica - mura di tutti
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GUERRA DEL 297-29B 29<br />
vano continuata l'opera loro, l'uno devastando le terre ne-<br />
miche, come aveva fatto da console, e l'altro domando le<br />
ribellioni dei Lucani, che pare non si adattassero troppo<br />
facilmente alla dominazione <strong>di</strong> Roma ; ma, appena spirata<br />
la proroga del loro imperium^ i Sanniti, approfittando del<br />
momento in cui tutta l'attenzione dei Romani era rivolta<br />
all'Etruria, <strong>di</strong>scendono nella pianura campana a depredare<br />
nell'agro Vescino e nel Falerno. Allora Volunnio deve la-<br />
sciare Appio <strong>di</strong> nuovo solo alle prese con gli Etruschi, i<br />
Sanniti, gli Umbri e i Galli e deve tornarsene al Sud <strong>di</strong><br />
Roma. Passando per l'agro Galeno sente che i nemici, ca-<br />
richi <strong>di</strong> preda, sono presso il Volturno e stanno per tornar<br />
nel Sannio ; egli va a sorprenderli, e, con l'aiuto dei pri-<br />
gionieri stessi, presi dai Sanniti, li vince facilmente e rende<br />
la preda ai Campani derubati.<br />
Ma a Roma la notizia dell'ar<strong>di</strong>to procedere dei Sanniti,<br />
unita a quelle venute dall'Etruria, ove i quattro popoli <strong>di</strong><br />
prima, partito Volunnio, si facevano <strong>di</strong> nuovo minacciosi,<br />
portò gran<strong>di</strong>ssimo spavento, per cui il Senato iusUtium in-<br />
<strong>di</strong>ci, <strong>di</strong>lectum omnis generis hominum ìiaberi iussii nec in-<br />
genui modo aut iuniores sacramento adacli sed senioì'um<br />
etiain cohortes libertinique centuriali et defendendae urbis<br />
Consilia agltabanlur, summ.aeque rerum praetor P. Sempra-<br />
nius praeeral (1). Ma per fortuna arrivano lettere rassicu-<br />
ranti dal console Volunnio, che ha scongiurato il pericolo<br />
dei Sanniti in Campania, sicché le ferie, durate <strong>di</strong>ciotto<br />
giorni, finiscono in mezzo al giubilo della popolazione, mentre,<br />
per evitare nuove scorrerie da parte dei nemici, si stabilisce<br />
<strong>di</strong> fondare tra il Liri e il Volturno due nuove colonie (2).<br />
(1) Liv., X, 21, 3 e 4.<br />
(2) Liv., X, 21. Si trattava d' Minturnae alla foce del Liri e <strong>di</strong><br />
Sinuessa nell'agro Vescino, ambedue coloniae maritimae, perchè <strong>di</strong> cit-<br />
ta<strong>di</strong>ni romani. Il Pais, che <strong>di</strong> solito s'occupa molto poco <strong>di</strong> crono-<br />
logia, qui {Si. <strong>di</strong> Roma, I, 2, p. 534) esprime il dubbio che le colonie<br />
fossero state dedotte non nel 296, come <strong>di</strong>ce Livio, ma nel 295, come<br />
<strong>di</strong>ce Velleio Patercolo (I, 14). Ma qui non si tratta <strong>di</strong> semplice dubb'O,<br />
ma <strong>di</strong> assoluta ci rtezza, perchè Livio non <strong>di</strong>ce affatto clie fossero<br />
dedotte nel 296, ma narra che alla fine dell'anno consolare 296 (su-