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Terza guerra sannitica - mura di tutti

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20 I.A OLEUItA SANNITK A DAL 298 AI. 295<br />

Questo racconto dunque ò tutt'una cosa con fjufllo del<br />

298 e si deve togliere dalla storia del 330, tanto più che<br />

lo stesso Livio (VITI, 25, 3) per l'anno 326 ci <strong>di</strong>ce: Lu<br />

cani atqiie Aptili, qvihus gentibus ni/<strong>di</strong> ad eam <strong>di</strong>em cura<br />

RoTìiano poxndo fueral, in {idem venerimi, argina virosque<br />

ad bellum ])ollicenles ; foedere ergo in amiv.iliarn accepli.<br />

Ma pare proprio che l'amicizia tra Roma e i Lucani<br />

fosse ancora immatura anche nel 326, perchè in questo stesso<br />

anno, per un artificio dei Tarentini, i Lucani abbandonano<br />

Roma per unirsi ai Sanniti, danno loro ostaggi e ne ac-<br />

colgono guarnigioni nelle proprie fortezze ; certo dunque i<br />

Lucani erano in questo tempo dalla parte del Sannio e gli<br />

annalisti romani attribuirono ciò all'opera dei Tarentini.<br />

Noi possiamo dunque ritenere che il vero primo foedus<br />

con i Lucani fu quello del 298 (1) e possiamo anche <strong>di</strong>re<br />

che non fu certamente un foedus aequum, perchè i Lucani<br />

furono costretti a dare ostaggi dopo essere stati battuti dal<br />

console L. Cornelio Scipione. La testimonianza dell' iscri-<br />

zione funebre <strong>di</strong> questo personaggio (C. L L. 1' p. 16) ci <strong>di</strong>ce<br />

infatti che le cose non andarono cosi pacificamente come<br />

le racconta Livio, senza d'altra parte farci credere troppo<br />

(I) Per gli anni 317 e 303 abbiamo altre notizie sulle relazioni<br />

tra Roma e i Lucani : nel 317 sappiamo da Livio (IX, 20. 9) che : Apulia<br />

- nam Forento quoque, valido oppido, lunius potitus erat - in Lu-<br />

perdomita<br />

canos perrectum ; inde repentino adventu Afinilii consulis Nerulum vi captum.<br />

Ma se queste due città sono quella Forentum e quella Nerulum che conosciamonoi,<br />

cosi meri<strong>di</strong>onali, la notizia <strong>di</strong> Livio ci lascia dubbiosi e certo<br />

d'altra parte si regge molto male la congettura del Burger {D. Kampf<br />

ZIO. Boni u. Samìiium, p. 56), il quale crede che i Lucani, essendo In<br />

amicizia con Roma, ne chiesero l'aiuto per ridurre all'obbe<strong>di</strong>enza una<br />

città ribelle, Nerulum. Ma nei Fasti Trionfali, per il 277 notiamo che<br />

un personaggio, omonimo al console del 317, C. lunius C. f. C. n. Ba-<br />

bulcus Brulus, trionfa de Lucaneis et tìruttieis, e non ci è dato <strong>di</strong> con-<br />

frontare la notizia con le fonti letterarie. Certamente la notizia data<br />

da Livio per il 317 va posta nel 277, in cui 1' intervento dei Romani<br />

in una regione tanto meri<strong>di</strong>onale era naturalissimo. Questo per il<br />

317 ; quanto al 303, quei Tarentini invocanti l'aiuto <strong>di</strong> Cleonimo con-<br />

tro i Lucani e i Romani dovrebbero essere una prova dell'amicizia<br />

tra questi due popoli ; ma la questione <strong>di</strong> Cleonimo è cosa tutt'altro<br />

che certa e non possiamo quin<strong>di</strong> basarci su <strong>di</strong> essa.

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