Terza guerra sannitica - mura di tutti
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GUERRA DEL 297-296 31<br />
Dunque nel 296 Volunnio restò tutto l'anno nel Sannio ;<br />
infatti dobbiamo ritenere che i Romani, volendo seguire il<br />
sistema dell'anno precedente, prorogato per sei mesi l'im-<br />
perio ai consoli del 297, avevano tre eserciti, uno con Vo-<br />
lunnio e due con i proconsoli, che devastavano da ogni parte<br />
le terre dei Sanniti ; per cui questi, con una mossa ar<strong>di</strong>tissima,<br />
spinsero le loro truppe al Nord, dove Roma era meno<br />
forte, per eccitare alla rivolta <strong>tutti</strong> quei popoli.<br />
Ma <strong>di</strong> dove dovevano passare i Sanniti per andare in<br />
Etruria ? Certo non a occidente del Fucino, dove gli Ernici,<br />
i Marsi, gli Equi erano troppo <strong>di</strong>rettamente sotto il dominio<br />
<strong>di</strong> Roma ; ma d'altra parte a oriente i Frentani, i Peligni, i<br />
Marrucini, i Vestini e i Picenti erano <strong>tutti</strong> alleati dei Ro-<br />
mani e nemmeno <strong>di</strong> li doveva essere agevole il passaggio.<br />
Allora è naturale pensare che quei Sanniti, che troviamo nel<br />
296 in Etruria contro Appio e nel 295 a Sentino contro<br />
Fabio e Decio, non fossero altro che Sabini, come quelli vinti<br />
insieme coi Nequinati nel 299 ; ma l'ipotesi potrebbe trovare<br />
qualche obiezione, per le parole stesse <strong>di</strong> Livio, il quale<br />
(X, 30, 3) narra che dopo la <strong>di</strong>sfatta <strong>di</strong> Sentino nel 295,<br />
Samniiium agmen cum per Paeìignum agrum fugeret, circumventum<br />
a Paelignis est ; infatti, ammettendo questo, bi-<br />
sogna pure ammettere che non si poteva trattare <strong>di</strong> Sabini,<br />
perchè questi non avrebbero avuto alcun bisogno <strong>di</strong> passare<br />
per il territorio dei Peligni, per cui certamente anche nel<br />
296 doveva trattarsi <strong>di</strong> un esercito sannitico.<br />
Ma la narrazione liviana su questi Peligni, che nel 295<br />
assalgono le truppe dei Sanniti, reduci della sconfitta toc-<br />
cata a Sentino, è tutt'altro che inconfutabile, perchè, essendo<br />
la notizia del tutto estranea alle operazioni <strong>di</strong> Roma, era<br />
<strong>di</strong>fficile che i Romani ne fossero informati, tanto da ripor-<br />
tarla nelle loro relazioni, piìi o meno ufficiali, e ha tutta<br />
l'aria <strong>di</strong> essere una congettura <strong>di</strong> qualche annalista, che ab-<br />
bia voluto spiegarsi il fatto abbastanza incomprensibile <strong>di</strong><br />
quegli alleati romani, che lascian passare per le loro terre<br />
i nemici <strong>di</strong> Roma.<br />
Cadendo dunque la cre<strong>di</strong>bilità delhi notizia <strong>di</strong> quei Pe-<br />
ligni nel 295, cade anche ogni argomento per ritenere che