Terza guerra sannitica - mura di tutti
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48 LA «.LERKA DAL 295 AL 203<br />
all'altro ; o in modo da poter indurre in errore un annalista ;<br />
certo che la prima ipotesi risolverebbe meglio la question(;,<br />
perche solleverebbe un minor numero <strong>di</strong> obiezioni (1). Identitì-<br />
care poi Feri/rum con Frentrum, città dei Frentani (2),<br />
non dà minori <strong>di</strong>flicoltà, jjerchè ìjisognerebbe far troppe<br />
congetture senza nessuna base.<br />
Tornando al racconto <strong>di</strong> Livio, mentre Postumio s'era<br />
impadronito <strong>di</strong> qualche città <strong>sannitica</strong> e se ne era poi an-<br />
dato tranquillamente in Etruria, il suo collega M. Atilio<br />
Regolo s'era trovato per la seconda volta in gravi <strong>di</strong>fticoltà<br />
e anche questa questa volta mentre Postumio era lontano (3).<br />
Giuntagli la notizia che i Sanniti, come nel 321, erano an-<br />
dati ad asse<strong>di</strong>are la colonia romana <strong>di</strong> Luceria, egli v'ac-<br />
corse ed incontrò i nemici presso il confine : ad<br />
flnem, Lu-<br />
cerinum eì hosiis obvius fi<strong>di</strong>, ma la battaglia fu d'esito<br />
tanto brillante per Roma, che Livio stesso non sa come fare<br />
a nascondere la <strong>di</strong>sfatta e si <strong>di</strong>lunga nella descrizione <strong>di</strong> quel<br />
proeliuin anceps, con quei Romani così poco baldanzosi,<br />
quia insueli erant vinci, <strong>di</strong> quella notte <strong>di</strong> terrore, in cui<br />
ciascuno dei belligeranti teme l'assalto dei nemici, e infine<br />
ci descrive quella scena graziosissima e che fa onore alla sua<br />
vis comica, in cui i Sanniti, essendo costretti, per fuggire,<br />
a passare davanti al campo nemico, s'avanzano paurosi, in-<br />
cutendo però alla loro volta, e senza saperlo, gran<strong>di</strong>ssimo<br />
terrore ai Romani, che si credono assaliti. Alla line le due<br />
parti, schieratesi <strong>di</strong> malavoglia, cominciano a combattere e<br />
la peggio tocca ai Romani, tanto che il console deve op-<br />
(1) Si potrebbe anche porre l'ipotesi che le città, <strong>di</strong> cui si narra<br />
nel 294 l'espugnazione per opera <strong>di</strong> Postumio, non fossero altro che<br />
quelle prese dallo stesso personaggio nel 291 (Dion. Hal., XVII e<br />
XVIII, 5), che cioè queste conquiste si dovessero eliminare dalla storia<br />
del 294 e che la Milionia detta da Stefano Bizantino città dei Sanniti<br />
dovesse invece intendersi per città dei Sabini, e poiché questi erano<br />
confinanti con gli Equi, ammettere che questa Milionia dei Sanniti<br />
(= Sabini) fosse tutt'una cosa con la Milionia dei Marsi (= Equi)<br />
del 301.<br />
(2) Su questa città <strong>di</strong> Frentrum cfr. Nissen, 7/!a/. Landesk. II, p. 779.<br />
(a) Liv. X, 35.