Terza guerra sannitica - mura di tutti
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(; LK OUEItItE l'I ItO.MA JML 304 AI. 298<br />
ritorio etrusco (<strong>di</strong>ciamo probabilmente, perchè Livio 'X, 3, C)<br />
non lo <strong>di</strong>ce in modo esplicito), fora^'giando, cade in un'in-<br />
si<strong>di</strong>a nemica ed ò costretto a fuggire al cam})0, dopo aver<br />
perduto parte dei suoi uomini e delle insegne. Appena si<br />
conosco questo a Roma, la città ne lia tanto terrore, che<br />
teme un'invasione etrusca e si prepara alla resistenza, come<br />
HO da un momenio all'altro dovesse veder comparire all'o-<br />
rizzonte un esercito nemico ; ma il <strong>di</strong>ttatore Valerio, partito<br />
in fretta con <strong>tutti</strong> i giovani che può raccogliere, trova l'e-<br />
sercito tranquillo e sicuro per merito del magUler equitum<br />
e le schiere smaniose <strong>di</strong> combattere per rifarsi dell'ingiuria<br />
subita. Allora muove il campo e s'inoltra fino al territorio<br />
<strong>di</strong> Ricsclloc, dove i nemici lo seguono. Intanto gli Etruschi<br />
tentano inutilmente <strong>di</strong> circondare con un'insi<strong>di</strong>a un presi<strong>di</strong>o<br />
romano, a capo del quale sta il legato Gneo Fulvio, ma<br />
questi capisce il loro <strong>di</strong>segno per mezzo degli interpreti <strong>di</strong><br />
CaerCy e combatte apertamente coi nemici. Ma le forze non<br />
gli bastano e sta per soccombere, quando il <strong>di</strong>ttatore Va-<br />
lerio, che a bella posta aveva ritardato ad arrivare per far<br />
stancare maggiormente gli Etruschi, sopraggiunge a rinfran-<br />
care le schiere romane e, naturalmente, cttiene subito la<br />
vittoria e mette in fuga i nemici. Questi chiedono la pace,<br />
che è loro negata, ma ottengono una tregua <strong>di</strong> due anni, e<br />
intanto il <strong>di</strong>ttatore Valerio ritorna trionfante a Ruma (1).<br />
Paolo e poi prosegue (X, 3, 4): id magia credo, quam Q. Fubium ea<br />
aetate atque eis honoribus Valerio subiectum ; ceterum ex Maximi cagno-<br />
mine ortum errorem haud abnuerim. Dunque preferisce, più o meno ret-<br />
tamente che sia, M. Emilio Paolo; ma più avanti (X, 3, 7), parlando<br />
della fuga romana, pare che venga invece a preferire Fabio, pur <strong>di</strong><br />
trovare una buona scusa per quella sconfitta. I Fasti Capitolini (C. I. L.<br />
I', p. 21) per il magisUr equitum del 301 ci <strong>di</strong>cono : Q. Fabius M.f. N. n.<br />
Maximua RuUianus li. abd. in e. l. f. e. mag. eq. M. Aimilius L. f. L. n.<br />
Paullua mag. eq. Cosi i Fasti avrebbero rime<strong>di</strong>ato alla confusione,<br />
tanto più che Fabio aveva la specialità <strong>di</strong> rifiutare, per una ragione<br />
o per l'altra, le cariche.<br />
(1) Anche i Fasti Trionfali (ad a. 301) notano: M. Valerius M. f-<br />
M. n. Corvus an. CDLII, IV <strong>di</strong>ci. II de Etrasceis et Marseia X k. De-<br />
cembr.