f)J I.A IlAI lAlil.U l'I AUb'It-OMA predecessore Atilio s' impM'li'oni.scci <strong>di</strong> Amilernum 0])j)idum de Samnitihus ; l'.ipin'u d;il c.-iiit') stio noco exercilu — ita entm decrelum eral — scripto Duroruam (1) uyìiem expu- gnavit. Dopo (|uesle vittorie, i due eolle
LA NARRAZIONE DI LIVIO 6'3 Prima d'incominciare la narrazione dei due combattimenti, Livio si <strong>di</strong>lunga in una serie <strong>di</strong> particolari, che troppo <strong>di</strong>f- cilniente avranno potuto trovarsi nelle fonti più antiche : «iamo informati del modo con >cui i due consoli si mandano i messaggi, delle parole <strong>di</strong> Papirio ai soldati (che somigliano molto a quelle del <strong>di</strong>ttatore suo padre nel 309 (1), della menzogna del pullarius, il quale, vedendo i soldati smaniosi <strong>di</strong> combattere, non osa <strong>di</strong>cliiarare infausti gli auspici, e in fine del modo con cui egli è scoperto e poi punito dagli dei, si che la cosa finisce con un buon augurio per Roma (2). Anche per la battaglia <strong>di</strong> Afjuilonia abbiamo molti par- ticolari, ci è infatti narrato che i due consoli stabilirono d'attaccare i nemici contemporaneamente, l'uno ad Aqui- ìonia, e l'altro a Cominio, e che Papirio mandò ad avver- tire il collega : viginti cohortes Samnitium — quadringe- nariae ferme erant — Cominium profectas, poi sappiamo il nome <strong>di</strong> alcuni legati (3) e il posto da essi occupato durante (1) Liv. IX, 40, 4-7. (2) Liv. X, 39 e 40; cfr. anche Val. Max. VII, 2, 5 e la stessa no- tizia ripetutala Oros. Ilf, 2i). Il Papirio padre del console del 293 s'era anch'egii trovato nel caso <strong>di</strong> aver che fare con un pallarius, a cagione degli auspici, cioè quando nella sua prima <strong>di</strong>ttatura (nel 324 anno <strong>di</strong>ttatorio, come quello della sua seconda <strong>di</strong>ttatura 309), ammo- nito dal pullario, fu costretto a lasciare il campo e a tornare in Koraa ad anspicmm repetendam\ Livio infatti ci avverte che quel- l'aano in Samniuin incertin itmn auspicua pst (Liv. Vili, 30, 1 e 2 ; ctr. de V. ili., 31). Anche nel 320 a proposito <strong>di</strong> Papirio si fa menzione del pullario e degli ausi)ici (Liv. IX, 14,4); insomma le sole volte che Livio ci nomina il piUarius,\o pone in relazione con un Papirio; ma la cosa non deve sembrarci strana, se pensiamo a quel che <strong>di</strong>ce il Pais sulla attività i-eligiosa e letteraria dei Papirii (Pais, 67. <strong>di</strong> Roma I. 2. p. 657 e nota). Anche per quel che ci è narrato sullo splen<strong>di</strong>do esercito sannitico vinto dal padre del console, a lui omonimo, non è <strong>di</strong>fficile vedere come quel racconto sia sorto per influenza <strong>di</strong> quello del 293, in cui la narrazione non è cosi indeterminata e sospetta, come per l'anno <strong>di</strong>ttatorio 309 ; basterà confrontare Liv. IX, 40 con X, 38-42. (3) L. Volnnnius, L. Scipio, C. Cae<strong>di</strong>cius, T. Trehmiias (Liv. X. 40, 7). Evidentemente, poiché si trattava d'una grande vittoria, molti ci tenevano a far sapere <strong>di</strong> avervi contribuito.