104 GLI ULTIMI ANN'l DKLI.A
POSTUMIO MEGELLO 105 al confine <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi popoli, <strong>di</strong> modo che <strong>di</strong> lì Roma avrebbe potuto tener a bada le popolazioni del Sannio, dell'Apulia e della Lucania. Per questo si stabili <strong>di</strong> mandare a Venusia un grande numero <strong>di</strong> coloni, ventimila, come riferisce Dio- nigi, i quali prendessero il posto degli antichi Sanniti (1) e d'ora in poi la colonia sarà il punto d'appoggio per gli eser- citi romani nelle guerre con l'Italia meri<strong>di</strong>onale. Anche Velleio Patercolo ci dà notizia della fondazione <strong>di</strong> questa colonia : Q. Fabio quinium, Decio Mure quar- iuwi consulibus, quo anno Pyrrus regnare coepit, Sinuessuam Minturnasque ?nissi coloni, post quadriennium Venusiam ; inferiectoque biennio M.' Curio et Rufino Cornelio consulibus Sabìnis sine suffragio data civitas : id actum ante annos ferme trecentos et viginti. Che la fondazione <strong>di</strong> Venusia accadesse quattro anni dopo il 295, nel 291, s'in- tende, ma quei due anni d'intervallo fino al 290 non si capiscono, e, a meno che non si voglia spiegare la cosa, ammettendo l'esistenza <strong>di</strong> un errore nel testo, si potrà <strong>di</strong>re che, siccome dopo la notizia della civitas ai Sabini c'è un intervallo nella narrazione <strong>di</strong> Velleio, che incomincia a dar le date senza riferirsi alla data precedente, essendo il 290 il punto <strong>di</strong> partenza <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> date, l'autore aveva incluso nel suo conto anche questo terminus a quo, mentre dal 291 al 295 l'aveva escluso. La notizia <strong>di</strong> Dionigi d'Alicarnasso che non Postumio, conquistatore della città, ma altri duci furono mandati a capo della nuova colonia, può far pensare all'esistenza <strong>di</strong> una tra<strong>di</strong>zione, secondo la quale Venusia fosse stata espugnata da qualche personaggio <strong>di</strong>verso da Postumio. Ma questo dubbio, oltre a non presentare nessuna ipotesi che si possa preferire al racconto <strong>di</strong> Dionigi, è anche infondato, perchè, se la colonia fu decretata alla fine del 291, non po- teva esser stata dedotta che nel 290, e in quest'anno Postumio (1) La cifra <strong>di</strong> ventimila coloni è certamente esagerata, ma serve, se non altro, a <strong>di</strong>mostrare l'importanza <strong>di</strong> questa nuova colonia, i^u <strong>di</strong> essa cfr. Horat. Sat. II, 1, 34 segg. ; Vell. I, 14.