Terza guerra sannitica - mura di tutti
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46 LA OUKRRA DAI. 2^5 AL 293<br />
Pausa è ucciso nella sua tenda, il console a stento trattiene<br />
i suoi dalla fuga, ma poi li rianima e respinge gli invasori<br />
ewlra portani vallumqae, senza però osare <strong>di</strong> uscir fuori a<br />
inseguirli. Nello scontro i Sanniti han perduto 300 uomini,<br />
i Romani 730, e per <strong>di</strong> più i Sanniti : non<br />
modo proferre<br />
inde castra Romanum, sed ne pahulari quMern per agros<br />
suoa patiebanivr ; retro in pncatum Sorammi agrum pabu-<br />
latores ibant (1). La situazione era grave e costrinse il con-<br />
sole Postumio a lasciare da parte la sua malattia e qualun-<br />
([Lie altro pretesto e a partire, viccdum validus, dalla città ;<br />
però il console, invece d'affrettarsi, come sarebbe stato na-<br />
turale in un simile frangente, or<strong>di</strong>nò ai soldati <strong>di</strong> l'accogliersi<br />
a Sora, mentre egli si sarebbe trattenuto ancora un poco<br />
jier de<strong>di</strong>care il tempio della Vittoria (2). Per fortuna 1' in-<br />
(1) Liv. X, 32, 7. Cfr. Oros. III. 22, 1 ; Zonah. Vili, 1. Livio ci fa<br />
(.)mprendere che il combattimento era avvenuto presso il confine<br />
sannitico, ma non ci ha (iato informazioni più precise a questo ri-<br />
guardo ; però il vedere che i Romani, per trovare un posto sicuro,<br />
ilevouo andare fino a Sora fa pensare che non dovevano trovarsi sul<br />
confine sannitico dalla parte della Campania, che insomma non si trovavano<br />
a Ov^est, e nemmeno a Nord-Ovest del Sannio, dove avrebbero<br />
trovato altre colonie, ove rifugiarsi, ma dovevano essere verso il<br />
Nord, tra le terre dei Marsi e dei Sanniti ; questo è notevole, per-<br />
chè poi <strong>di</strong> qui i Romani, rianimatisi, andranno ad asse<strong>di</strong>are e de-<br />
vastare terre e città, <strong>di</strong> cui Livio nomina Milionia e Feritro ; e in<br />
questo si può vedere un richiamo a cose narrate per il 801 (Liv. X. 3,5).<br />
(2) É strano questo de<strong>di</strong>care un tempio prima <strong>di</strong> una campagna e<br />
la cosa si capirebbe meglio al ritorno da una spe<strong>di</strong>zione. Si po-<br />
trebbe addurre come spiegazione che, avendo Livio trovato che<br />
la festa <strong>di</strong> questo tempio era il 4 aprile (benché non si trattasse<br />
qui dell'anniversario della de<strong>di</strong>catìo, ma <strong>di</strong> un altro avvenimento sa-<br />
cro, cfr. Liv. XXIX, 14, 13, seg.), volle riportare questa notizia,<br />
come sarebbe stata in tempi posteriori, verso il principio dell'anno<br />
consolare. Vedremo più oltre che nel 294 Postumio fece anche il<br />
voto <strong>di</strong> un tempio a Giove Statore (cfr. anche Fabio Pittore in<br />
Liv. X, 37. 14 e 15), ed è strano vedere che uno stesso personaggio<br />
nello stesso anno si sia tanto occupato dei tempi, tanto più che pare<br />
ch'egli non avesse avuto successi molto prosperi; ma può essere che<br />
uno <strong>di</strong> questi due tempi (specie quello che fu solo votato, che la no-<br />
tizia è più indeterminata) sia da mettere in un altro consolato <strong>di</strong><br />
Postumio, per esempio nel 291, che del resto conosciamo assai poco<br />
dalle nostre fonti.