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Terza guerra sannitica - mura di tutti

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LA TRADIZIONE LIVIANA 49<br />

porsi con la forza alla fuga dei suoi (I) ; ma tutto è inutile<br />

e già i Sanniti sono giunti alle porte del campo, quando la<br />

votazione <strong>di</strong> un tempio a Giove Statore rialza le sorti dei<br />

vinti, che <strong>di</strong>vengono d'un tratto vincitori. Xella battaglia<br />

erano stati uccisi 4800 nemici ; 7800 ne furono fatti passare<br />

sotto il giogo, ma ne Romanis quideìn laeta Victoria fuit,<br />

perchè recensente constile bichco acceptam cladem, si vide<br />

che anche Roma aveva perduto 7800 uomini. Dopo una vit-<br />

toria cosi brillante, Atilio ritorna a Roma e incontra un<br />

altro esercito sannitico, reduce da una scorreria nel terri-<br />

torio <strong>di</strong> Interamna (2), dove aveva inutilmente tentato <strong>di</strong><br />

prender la colonia romana. I nemici son costretti a rendere<br />

la preda, e il console, lasciate nella colonia le proprie mi-<br />

lizie, va a Roma a tenere i comizi e a chiedere il trionfo,<br />

ma il Senato, meno credulo <strong>di</strong> Livio al riguardo delle sue<br />

vittorie, glielo nega.<br />

Anche all'altro console, Postumio, stava per toccare la<br />

stessa sorte, ma egli, che dal Sannio, se ne era bellamente<br />

andato a guerreggiare con quei <strong>di</strong> Vulsinii, a devastarne<br />

il territorio e poi a prendere Rusellae, costringendo Valsi-<br />

nii, Perusia, Arretium alla pace (3), ammaestrato dall'e-<br />

sempio del collega e sostenuto dall'orgoglio patrizio, <strong>di</strong>chiarò<br />

al Senato <strong>di</strong> volere usare della propria autorità e dei pro-<br />

prii <strong>di</strong>ritti : non ita..., pali'cs conscrlpti, vestrae maiestatis<br />

memtnero, lit me consulem esse oUiviscar (4), eodem iure imperli,<br />

quo bella gessi, bellis feliciler gestis, Sarunio alque E-<br />

trurìa subactis, Victoria et pace parta triumphabo. E infitti,<br />

1^1) Liv. X, 86, 6, segg. Cfr. Frontin. Slrnf. II, 8, 11 e IV, 1, 29.<br />

(2) Livio ci avverte (X, 36, 16) che era la colonia roTaa,n!3, qnae via<br />

Latina est, cioè che si trattava (Livio temeva che alcuno potesse<br />

dubitarne) deW Interamna Lirenas.<br />

(3) È inutile qui citare la pace (hd 310 con Perugia, Cortina,<br />

Arezzo, che doveva essere, secondo Livio, <strong>di</strong> trenta anni, che, se si<br />

vorrà ammettere una duplica/ione, dovremo ritenere che la pace <strong>di</strong>d '204<br />

sia la vera, perchè avvenuta dopo la battaglia <strong>di</strong> Sentino.<br />

(4) Liv. X, 37, 8. - Cfr. le parole dello stesso Postumio nel suo<br />

terzo consolato (291 a.C.) in Dion. Hai,., XVII e XVIIL 4, in cui <strong>di</strong> nuovo<br />

il console si oppone airautorità del Senato.

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