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Atti dei seminari di studi desanctisiani - Morreseemigrato.Ch

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<strong>di</strong>ciannovesimo; dopo le lezioni su Manzoni, De Sanctis, sud<strong>di</strong>videndo la nostra<br />

letteratura in due scuole, iniziò a leggere i percorsi e le ragioni che l'avevano<br />

caratterizzata. La ripartizione operata era la conseguenza <strong>di</strong> una lucida visione della<br />

storia politico-culturale del Risorgimento, per il De Sanctis definitivamente esaurita, e<br />

della volontà <strong>di</strong> spiegare, nelle linee essenziali, il suo svolgimento.<br />

Aprendo il corso sulla scuola democratica, dopo aver informato gli studenti <strong>di</strong><br />

aver concluso le lezioni su Manzoni e "i suoi <strong>di</strong>scepoli e seguaci", affermava:<br />

"Dovremmo passare ad un'altra scuola chiamata "democratica". Queste due con il loro<br />

attrito costituiscono la storia del cervello umano nel secolo XIX; e le troviamo,<br />

armate Cuna contro l'altra, nella letteratura, nella metafisica, nella scienza, ed anche<br />

nel fragore delle battaglie e delle rivoluzioni 78 .<br />

Benedetto Croce, nella lunga prefazione proprio all'e<strong>di</strong>zione del '97, riteneva che<br />

"la considerazione delle due correnti e delle due scuole è certo il punto <strong>di</strong> vista più<br />

importante e comprensivo da cui si poteva guardare la storia sociale e letteraria<br />

italiana del nostro secolo" 79 .<br />

De Sanctis offriva uno sguardo complessivo sulle idee che avevano caratterizzato<br />

le lotte patriottiche e al tempo stesso mostrava quanto fosse inevitabile stabilire una<br />

connessione tra letteratura e vita, tra testi letterari e situazioni politico-sociali. In<br />

questo modo tendeva a fornire agli allievi argomenti culturali saldamente uniti alla<br />

realtà delle cose, non <strong>di</strong>sgiunti dal <strong>di</strong>battito storiografico.<br />

Nel critico era nitido un processo intellettuale che, pur nelle sue <strong>di</strong>versità e<br />

contrapposizioni, si era sviluppato nel corso del <strong>di</strong>ciannovesimo secolo favorendo la<br />

felice conclusione delle decennali battaglie unitarie. Ideologicamente De Sanctis si<br />

era posto un passo in avanti rispetto al liberismo moderato ed intendeva svolgere<br />

un'azione politica rivolta alla realizzazione <strong>di</strong> un programma governativo<br />

progressista. Il suo magistero non poteva ritenersi estraneo alle ragioni che proprio in<br />

quegli anni caratterizzavano il suo impegno politico in Parlamento e nelle ancora<br />

<strong>di</strong>menticate province del Mezzogiorno.<br />

D'altronde anche negli anni della prima scuola napoletana (1839- 1848), quella<br />

conclusasi il 15 maggio '48 sulle barricate erette nelle vie <strong>di</strong> Napoli contro<br />

l'assolutismo monarchico e con la morte dell'amatissimo allievo Luigi La Vista, De<br />

Sanctis portò avanti un insegnamento coerente con il suo lavoro critico e con i suoi<br />

convincimenti metodologici.<br />

Nelle parole <strong>di</strong> Pasquale Villari, uno <strong>dei</strong> suoi allievi pre<strong>di</strong>letti che poi aderì al metodo<br />

storico, ci sono i motivi <strong>di</strong> quello straor<strong>di</strong>nario sodalizio umano, civile ed intellettuale<br />

che nacque nelle modeste stanze della scuola <strong>di</strong> Vico Bisi.<br />

"Noi eravamo come gli schiavi liberati da lui, che ci aveva resi impazienti d'avvenire,<br />

<strong>di</strong> moralità e <strong>di</strong> libertà. La medesima propaganda egli faceva nel collegio militare <strong>di</strong><br />

Napoli, dove era professore, e <strong>di</strong> dove uscirono poi tanti uffiziali <strong>dei</strong> volontari, <strong>dei</strong><br />

78 F. DE SANCTIS, La letteratura italiana nel secolo XIX- Scuola liberale e Scuola<br />

democratica. Lezioni raccolte da Francesco Torraca e pubblicate con prefazione e note <strong>di</strong><br />

Benedetto Croce, Napoli, Antonio Morano, 1897, p.377 (cfr. ora una ristampa anastatica del<br />

volume con saggio critico e nota <strong>di</strong> Toni Iermano. Roma, Vecchiarelli e<strong>di</strong>tore, 1996).<br />

79 B. CROCE, Prefazione a La letteratura italiana nel secolo XIX, et., p. XXV.<br />

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