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Atti dei seminari di studi desanctisiani - Morreseemigrato.Ch

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DOTT. GIOVANNI PAOLONI<br />

Segretario-tesoriere della Commissione per l’E<strong>di</strong>zione<br />

Nazionale delle Opere <strong>di</strong> Francesco De Sanctis<br />

Grazie al Prof. Savarese e agli organizzatori che mi hanno offerto questa<br />

occasione <strong>di</strong> parlare dell’e<strong>di</strong>zione nazionale delle opere <strong>di</strong> F. De Sanctis. L’e<strong>di</strong>zione<br />

nazionale nasce dall’idea <strong>di</strong> non <strong>di</strong>sperdere il lavoro che era stato fatto in occasione<br />

del centenario; questo lavoro è stato già ricordato dal Prof. Savarese nella sua<br />

introduzione: dopo la fine del centenario nel 1985 venne costituito un comitato con il<br />

compito <strong>di</strong> pubblicare un’e<strong>di</strong>zione nazionale, come si è fatto per altri autori<br />

significativi della cultura italiana, per offrire le opere anche <strong>di</strong> De Sanctis in testi<br />

definitivi dal punto <strong>di</strong> vista filologico, per un uso sia da parte <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>osi qualificati sia<br />

da parte <strong>di</strong> un pubblico più generale. Questo lavoro era necessario per le opere <strong>di</strong> De<br />

Sanctis, nonostante esse fossero state più volte oggetto <strong>di</strong> pubblicazioni e <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zioni.<br />

Come è stato ricordato anche nell’intervento che mi ha preceduto, una prima e<strong>di</strong>zione<br />

generale delle opere <strong>di</strong> De Sanctis si deve a Benedetto Croce, una successiva a Nino<br />

Cortese; il progetto laterziano fu <strong>di</strong>retto da Luigi Russo e poi c’è stata l’e<strong>di</strong>zione<br />

einau<strong>di</strong>ana <strong>di</strong>retta da Carlo Muscetta. Poteva dunque sembrare strana l’idea <strong>di</strong><br />

un’e<strong>di</strong>zione nazionale quando già <strong>di</strong>verse raccolte <strong>di</strong> opere desanctisiane esistevano,<br />

eppure questa e<strong>di</strong>zione era necessaria perché in qualche modo tutte le e<strong>di</strong>zioni<br />

precedenti (sod<strong>di</strong>sfacenti per il clima culturale nel cui ambito nascevano) lasciavano,<br />

tuttavia, <strong>dei</strong> motivi <strong>di</strong> insod<strong>di</strong>sfazione dal punto <strong>di</strong> vista filologico, in parte perché<br />

tutte in qualche misura incomplete e in parte perché le opere minori venivano<br />

presentate in ciascuna <strong>di</strong> queste e<strong>di</strong>zioni in una maniera che non poteva essere definita<br />

sod<strong>di</strong>sfacente dal punto <strong>di</strong> vista filologico. L’e<strong>di</strong>zione nazionale doveva, dunque,<br />

venire a raccogliere il frutto <strong>di</strong> un secolo <strong>di</strong> lavoro sui testi <strong>desanctisiani</strong> per offrire<br />

versioni standar<strong>di</strong>zzate e finalmente complete <strong>di</strong> questi testi. In realtà, a questo<br />

risultato si poteva pervenire soltanto dopo un lungo lavoro <strong>di</strong> ricerca <strong>di</strong> base, <strong>di</strong><br />

censimento <strong>di</strong> materiali, <strong>di</strong> scavi bibliografici e <strong>di</strong> scavi archivistici; è stato questo,<br />

sull’onda del centenario, il lavoro svolto nel decennio successivo dalle persone che<br />

hanno lavorato per l’e<strong>di</strong>zione coor<strong>di</strong>nata da Muscetta e da Marinari.<br />

Prima <strong>di</strong> chiudere questa mia presentazione vorrei <strong>di</strong>re qualcosa su un aspetto che<br />

mi sembra particolarmente significativo per le varie iniziative desanctisiane del Parco<br />

Letterario. Curiosamente, uno degli aspetti che maggiormente lasciano perplessi nelle<br />

tante e<strong>di</strong>zioni desanctisiane che si sono succedute è proprio quello degli scritti politici,<br />

e vi è <strong>di</strong>etro questa <strong>di</strong>fficoltà una ragione, a mio avviso, culturale. De Sanctis <strong>di</strong>ceva<br />

spesso (lo ribadì più volte e, fra le altre, in una celebre lettera ad un suo allievo) che<br />

nella sua vita vi erano due pagine, una letteraria e una politica e che egli non aveva<br />

alcuna intenzione <strong>di</strong> lacerare queste due pagine perché le considerava strettamente<br />

connesse fra loro. Tuttavia, i suoi allievi e i suoi biografi successivi hanno sempre<br />

avuto qualche <strong>di</strong>fficoltà nell’affrontare questa attività politica <strong>di</strong> De Sanctis dal punto<br />

<strong>di</strong> vista storico ed hanno sempre avuto un atteggiamento quasi svalutativo nei<br />

confronti <strong>di</strong> quest’attività. E questo è un fatto curioso dal punto <strong>di</strong> vista storico perché<br />

De Sanctis ha occupato posizioni importanti dal punto <strong>di</strong> vista istituzionale e perché,<br />

con la sola eccezione <strong>di</strong> una mancata rielezione dovuta a ragioni politiche e storiche<br />

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