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Atti dei seminari di studi desanctisiani - Morreseemigrato.Ch

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DOTT. FRANCESCO DE SANCTIS<br />

Sento il dovere <strong>di</strong> rivolgere un pensiero devoto alla memoria dell’illustre Prof.<br />

<strong>Atti</strong>lio Marinari - <strong>di</strong> cui oggi ho appreso la scomparsa -, che, come sapete, è stato uno<br />

degli stu<strong>di</strong>osi più attenti e più competenti delle opere <strong>di</strong> Francesco De Sanctis, ma<br />

soprattutto egli - come gli altri, come Il Prof. Savarese qui presente - non solo ha<br />

<strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> conoscere a fondo l’opera critica e letteraria <strong>di</strong> Francesco De Sanctis. Lo<br />

ha stu<strong>di</strong>ato e <strong>di</strong>rei lo ha amato e questo amore lo ha <strong>di</strong>mostrato attraverso i suoi<br />

“costumi” e interventi.<br />

Voi capirete, perché io oggi qui non potevo mancare, nonostante la mia tarda età;<br />

si onorava ancora una volta la memoria del mio antenato e questa volta la<br />

manifestazione era così importante che comprendeva l’istituzione ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong> un<br />

Parco Letterario e poi una tavola rotonda sulla sua attività. Devo essere grato e mi<br />

rivolgo ancora al sindaco, ed esprimo<br />

il sentimento della mia gratitu<strong>di</strong>ne per queste sue iniziative volte sempre ad onorare la<br />

memoria <strong>di</strong> Francesco De Sanctis. Sono iniziative che mi hanno fatto un grande<br />

piacere. Io non nascondo che nel mio cuore ho conservato la ferita che fu data a<br />

Francesco De Sanctis negli ultimi tempi della sua vita: la mia cara zia Agnese, che<br />

visse con lui, mi <strong>di</strong>ceva sempre: “il caro zio è stato ferito nel cuore perché non si volle<br />

accogliere a Morra un invito che aveva fatto ai suoi morresi, quando scrisse: andate<br />

alle urne; il sentimento <strong>di</strong> Morra passa tutto, e date il voto al vostro citta<strong>di</strong>no che è<br />

gloria vostra”. Io specialmente ai giovani vorrei <strong>di</strong>re: “conservate il vostro cuore a<br />

memoria del vostro citta<strong>di</strong>no che è gloria nostra”.<br />

Mi ha fatto molto piacere sentire l’intervento della <strong>di</strong>rettrice della Biblioteca<br />

Provinciale (cfr. qui, pp. 49-52), che mi ha messo a conoscenza <strong>di</strong> quanta attività è<br />

stata svolta e <strong>di</strong> come è stato preso a cuore il compito <strong>di</strong> estendere sempre più la<br />

conoscenza <strong>di</strong> Francesco De Sanctis. Così come mi ha dato gioia l’ultimo intervento,<br />

quello del Prof. Paoloni (cfr. qui, pp. 53-55), che ha lavorato in collaborazione con il<br />

Prof. Muscetta, al quale anche va il mio saluto.<br />

Francesco De Sanctis per molto tempo è stato sempre ritenuto un grande<br />

educatore politico. Egli ha svolto un’attività politica imponente per tutto l’arco della<br />

sua vita fino alla morte. È stato un politico nel vero senso della parola: quello che ha<br />

detto è così importante anche oggi perché rispecchia proprio la situazione attuale. Io<br />

vorrei soltanto ricordare che Francesco De Sanctis tra l’altro scrisse degli articoli<br />

memorabili sul “Diritto”, e li scrisse quando aveva visto che l’ambiente era corrotto e<br />

bisognava purificarlo. Tra questi articoli ce ne sono due che parlano <strong>dei</strong> partiti<br />

personali e <strong>dei</strong> partiti regionali. Sul partito regionale osserva che è un partito che reca<br />

grande danno all’unità d’Italia e ancor più quando nell’ultimo <strong>di</strong>scorso famoso <strong>di</strong><br />

Trani scrisse che bisognava avvicinare le regioni alle regioni, le classi alle classi,<br />

eliminare le <strong>di</strong>stanze che c’erano tra le une e le altre, perché doveva iniziare un<br />

processo <strong>di</strong> assimilazione che era necessario per completare ad<strong>di</strong>rittura l’unità d’Italia.<br />

Disse che tutti coloro che creavano <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>e e o<strong>di</strong>o nelle regioni commettevano un<br />

delitto contro l’unità.<br />

Francesco De Sanctis iniziò la sua attività politica partendo da un concetto<br />

basilare: e cioè che fatta l’unità, la libertà deve avere un suo contenuto, e questo<br />

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