Atti dei seminari di studi desanctisiani - Morreseemigrato.Ch

già quelli che sono gli elementi caratterizzanti di questa esperienza nuova, che
facciamo con i Parchi Letterari: innanzitutto il richiamo che più volte è stato fatto ai
temi dello sviluppo legati, fortemente, in maniera molto stringente, con le
caratteristiche peculiari di un territorio. L’altro elemento di riferimento fondamentale e
che qui è la cultura, la possibilità, la scommessa di generare meccanismi positivi di
sviluppo attraverso la leva delle risorse culturali, che sono risorse territoriali,
specifiche, uniche, non rinvenibili in altri luoghi.
Mi pare che resti un elemento fondamentalmente da aggiungere sul quale
continuare a riflettere, per completare questo quadro, ed è l’elemento che ha una
valenza fortissima, quella dell’innovazione: non in termini assoluti, nel senso che i
Parchi Letterari non sono una scoperta nostra (è una realtà in qualche modo già
presente in altre aree europee ed è un’esperienza già avviata da qualche anno anche in
Italia). Ma di innovazione sicuramente si tratta perché è un tentativo inedito che noi
sperimentiamo in questi territori e l’innovazione diventa la chiave di lettura anche per
determinare il successo, il riscontro che questi Parchi Letterari potranno avere e in
particolare naturalmente anche il Parco De Sanctis.
Stiamo cercando di definire il Parco Letterario in vari modi: è un oggetto un po’
sfuggente, nel senso che è un po’ difficile trovare delle parole che in maniera
inequivocabile lo fotografano. Quello che è sicuro è che il Parco Letterario non può e
non deve ridursi alla sommatoria di ciò che già c’è. Spiego meglio il senso di
quest’affermazione. Il Parco Letterario non può essere soltanto il tentativo, pur nobile,
di preservare ciò che c’è e che in qualche modo ci riconduce all’elemento che
caratterizzerà il nostro Parco Letterario; è indispensabile fare uno sforzo di
innovazione, inventarsi qualcosa che in qualche modo qualifichi il prodotto Parco
Letterario; altrimenti se limitiamo questa esperienza alla sommatoria di eventi che in
qualche modo potrebbero essere già presenti
o eventi che noi possiamo immaginare, il Parco Letterario potrebbe correre il rischio
di diventare un appuntamento che esaurisce la sua funzione e la sua ragion d’essere in
una stagione.
Il Parco Letterario è qualcosa di molto più profondamente legato al reale sviluppo
di un territorio, alla possibilità che da questa esperienza nasca lavoro, occupazione,
possibilità d’impresa all’interno di queste aree. Quindi da questo punto di vista il
nostro sforzo come Imprenditorialità Giovanile è anche e soprattutto questo: fare dei
Parchi una realtà in grado di sopravvivere alla scadenza prevista entro la quale ci
saranno dei finanziamenti per avviare quest’attività. Ma la nostra scommessa è la
scommessa dei Parchi, è naturalmente quella di sopravvivere a questo arco temporale,
di diventare un elemento forte, caratteristico e stabile di innovazione sul fronte del
turismo culturale. E quindi da questo punto di vista questo è il nostro compito - in
particolare come I.G. Campania -, di affiancare i Parchi in questa fase che in parte è di
elaborazione, in parte è di implementazione concreta, operativa, fattiva di quanto già
tratteggiato all’interno dei progetti esecutivi. Da questo punto di vista, quindi, siamo
pienamente coinvolti in questa esperienza e offriremo tutto il sostegno possibile
perché questa esperienza sul serio si caratterizzi e venga riconosciuta come un grosso
punto di innovazione, un salto di qualità che tutti insieme dobbiamo riuscire a creare
nell’approccio ai temi dello sviluppo territoriale e ai temi della caratterizzazione in
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