Atti dei seminari di studi desanctisiani - Morreseemigrato.Ch
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Nonostante questo pessimismo, o forse, proprio per questo. De Sanctis si<br />
impegnò a fondo in politica e, come giustamente ha detto stamattina il mio<br />
caro cugino Francesco De Sanctis suo pronipote, Egli non fu solo un educatore<br />
ma anche forte politico. Questo dobbiamo riba<strong>di</strong>rlo con forza: alcuni stu<strong>di</strong>osi<br />
hanno definito il De Sanctis grande educatore, grande scrittore, per sminuire<br />
l'importanza della sua opera politica, la quale, invece, è messaggio liberale<br />
ancora oggi valido e azione concreta delle sue idee c <strong>dei</strong> suoi programmi.<br />
Egli era convinto che la lotta politica tra uomini e gruppi è la lotta che<br />
porta a "<strong>di</strong>versità", e quando la lotta ristagna si inceppa, ne soffre la fecon<strong>di</strong>tà<br />
della vita politica, che <strong>di</strong>venta non trasparente.<br />
Nonostante questa idea valida e moderna egli ha avuto il comportamento<br />
<strong>di</strong> chi cerca, però, sempre <strong>di</strong> mantenersi al <strong>di</strong> sopra delle fazioni come<br />
testimonia anche l'ultimo <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> Trani che ho citato, dove si <strong>di</strong>ssociava dai<br />
partiti sempre più faziosi.<br />
Eletto deputato nel '61, si pose infatti il problema dell'in<strong>di</strong>viduazione <strong>dei</strong><br />
partiti e dell'adesione ad uno <strong>di</strong> quelli, in cui vede <strong>di</strong>vidersi la Camera della<br />
prima legislatura del Regno d'Italia.<br />
Gli sembra che nel '61 la Camera presentasse un'estrema destra<br />
"annullata" e un'estrema sinistra "contenuta" e una grande maggioranza, che<br />
"rappresenta" il Paese, "e che lo condurrà a buon fine" - egli scrive.<br />
Perciò si colloca - come egli stesso <strong>di</strong>ce - al centro destra, in quel centro<br />
creato da Cavour, che - come <strong>di</strong>rà più tar<strong>di</strong> - "sconfiggeva le reazioni e<br />
sosteneva la rivoluzione".<br />
Un partito nel quale trova la consapevolezza <strong>dei</strong> gran<strong>di</strong> problemi che gli<br />
sembrerà sempre l'elemento essenziale <strong>di</strong> una caratterizzazione politica nel<br />
Parlamento.<br />
In queste parole c'è la chiave dell'accostamento del De Sanctis a Cavour:<br />
per lui la maggioranza che sosteneva Cavour non era la destra moderata, ma il<br />
centro, un partito del movimento pronto a sostenere le idee veramente<br />
progressive.<br />
"Le maggioranze le creano gli avvenimenti" - <strong>di</strong>ceva spesso mostrando<br />
il suo pragmatismo<br />
- "e la grandezza <strong>di</strong> Cavour è consistita nel comprendere gli avvenimenti e<br />
proporre volta per volta gli scopi più rispondenti alle esigenze del Paese". Ma<br />
quando l'equilibrio, <strong>di</strong> centro determinato da Cavour si ruppe, egli dette un<br />
giu<strong>di</strong>zio aspro sul ministero -Rattazzi, "che nacque per le manovre delle<br />
camarille <strong>di</strong> corte". "Io credo che il vero pericolo per il Paese è la <strong>di</strong>ssoluzione<br />
<strong>di</strong> quel centro creato da Cavour che sconfiggeva la reazione: noi siamo sbalzati<br />
tra due estremi" aggiungeva dopo qualche giorno.<br />
Sull'importanza del centro cavouriano e sulla <strong>di</strong>namica della<br />
composizione <strong>dei</strong> partiti il De Sanctis ha <strong>di</strong>scusso a lungo durante il <strong>di</strong>battito<br />
parlamentare che seguì la crisi <strong>di</strong> Aspromonte e seguì la fine del Ministero<br />
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