Atti dei seminari di studi desanctisiani - Morreseemigrato.Ch
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Le pagine irpine <strong>di</strong> Francesco De Sanctis, personalità complessa ma unitaria nel<br />
suo impegno politico e letterario 47 -, malgrado la presenza <strong>di</strong> qualche paradosso<br />
tipicamente desanctisiano, non possono essere alibi per ricondurre una personalità <strong>di</strong><br />
livello europeo in un contesto meramente provinciale, dominato da sfrenate passioni<br />
locali. Si rischia, in particolare pensando ai meschini conflitti tra fazioni e famiglie, <strong>di</strong><br />
attribuirgli un improprio quanto ingeneroso giu<strong>di</strong>zio e <strong>di</strong> ricadere nelle ottuse critiche<br />
<strong>dei</strong> suoi contemporanei 48 .1I suo meri<strong>di</strong>onalismo - e si può usare anche questa<br />
espressione tenuto conto della sua visione militante <strong>dei</strong> problemi del Sud- insieme ad<br />
una sua meri<strong>di</strong>onalità talora concettuale ed espressiva, non è la meccanica quanto<br />
psicologica conseguenza <strong>di</strong> un attaccamento esclusivo alla terra natia.<br />
Nemico dell'immobilismo culturale e sociale, De Sanctis non appare mai <strong>di</strong>stratto<br />
nei confronti <strong>di</strong> una società provinciale gremita <strong>di</strong> contrad<strong>di</strong>zioni ed arretratezze <strong>di</strong><br />
ogni tipo: a questo proposito si rileggano i suoi interventi apparsi su "L'Italia", i<br />
<strong>di</strong>scorsi tenuti durante le elezioni politiche e i resoconti <strong>dei</strong> suoi interventi<br />
parlamentari raccolti in due <strong>dei</strong> più interessanti volumi apparsi nel corpus delle Opere<br />
einau<strong>di</strong>ane: Il Mezzogiorno e lo Stato unitario (Scritti e <strong>di</strong>scorsi politici dal 1848 al<br />
1870) e I partiti e l'educazione della nuova Italia (Scritti e <strong>di</strong>scorsi dal 1871 al 1883).<br />
Il raffinato stu<strong>di</strong>oso <strong>di</strong> Petrarca, l'infaticabile lettore <strong>di</strong> Leopar<strong>di</strong> sa bene che: "Nel<br />
Mezzogiorno non vi sono partiti solidamente costituiti, se non quelli fondati sulla<br />
regione e sulla clientela". Conoscitore <strong>di</strong> tutte le famiglie borghesi della provincia e<br />
<strong>dei</strong> loro specifici interessi. De Sanctis si adoperò per una politica rivolta alla<br />
concretezza, capace <strong>di</strong> realizzare, nell'ambito <strong>di</strong> un sistema monarchico-parlamentare,<br />
una svolta sinceramente democratica e civile; ancora nel 1866, mentre <strong>di</strong>rigeva<br />
"L'Italia", si definiva un "arcigaribal<strong>di</strong>no"<br />
Per De Sanctis, che non vuole assolutamente apparire un deraciné rispetto alla<br />
realtà irpina 49 , la conoscenza delle con<strong>di</strong>zioni economico-sociali della sua provincia<br />
rimane un punto fondamentale <strong>di</strong> confronto e <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziazione con le forze che<br />
ostacolano la sua elezione.<br />
Le famiglie Miele, Castelli, Bizzarri, Corona, Capaldo, Cipriani, Tozzoli, Berrilli,<br />
Molinari si riconoscono nella storia della borghesia provinciale dell'Alta Irpinia così<br />
come i Solimene, i De Concilj, i Lanzilli, i Vegliante, i Capozzi con quella urbana <strong>di</strong><br />
Avellino. Con molti esponenti <strong>di</strong> questi gruppi familiari De Sanctis ebbe l'opportunità<br />
<strong>di</strong> confrontarsi durante le sue <strong>di</strong>fficili campagne elettorali 50 .<br />
In <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> una duplice lettura narrativa e politica dell'opera autobiografica <strong>di</strong><br />
De Sanctis occorre richiamarsi essenzialmente ad Un viaggio elettorale analisi<br />
47 Si rammenti l'ormai noto brano della lettera <strong>di</strong> De Sanctis al magistrato e bibliofilo Carlo<br />
Lozzi del 25 giugno 1869 in cui si legge: "La vita politica non m'ha <strong>di</strong>sgustato affatto; la mia<br />
vita ha due pagine, una letteraria e l'altra politica, né penso a lacerarne nessuna delle due; sono<br />
due doveri della mia storia, che continuerò fino all'ultimo" F. DE SANCTIS, Epistolario (<br />
1863-1869), a cura <strong>di</strong> <strong>Atti</strong>lio Marinari, Giovanni Paoloni e Giuseppe Talamo, Torino, Einau<strong>di</strong>,<br />
1993, p. 741.<br />
48 Cfr. i velenosi resoconti anti<strong>desanctisiani</strong> apparsi nell'"Elettore <strong>di</strong> Principato Ultra" nel<br />
gennaio 1875 ora in F. DE SANCTIS. Un viaggio elettorale con un'appen<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> documenti<br />
vari, cit., pp. 227-32.<br />
50 A. Marinari, Introduzione a Un viaggio elettorale, cit., p.16<br />
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