Atti dei seminari di studi desanctisiani - Morreseemigrato.Ch

ON. GIUSEPPE GARGANI
Presidente della Commissione per la Cultura,
la Gioventù, l'istruzione Parlamento Europeo' 61
Credo che tocchi a me fare in qualche modo gli onori di casa come
cittadino di Morra, salutare c ringraziare tutti i partecipanti, ringraziare coloro
che hanno organizzato questo incontro culturale: è un giorno importante per il
nostro paese, quindi per l'amministrazione comunale, per il Sindaco, e in
ultimo per l'Ing. Grassi che è un po' l'animatore di questo incontro così come è
animatore di una continua ricerca che mira a valorizzare tutto il patrimonio
culturale di Morra. Tutto questo non può che far bene a questo nostro paese al
quale siamo profondamente legati come lo fu Francesco De Sanctis.
Dico subito che per prepararmi a questa tavola rotonda ho riletto alcuni
scritti di De Sanctis che hanno costituito le nostre letture giovanili e che per la
verità di tanto in tanto vado a rivisitare, le letture del liceo (ad esempio La
Storia delta letteratura italiana) e spero di riuscire nell'intento di rispondere
adeguatamente alla domanda, al tema che ci viene posto: la lezione di De
Sanctis serve per i nostri tempi? Ho ricopiato alcune frasi del De Sanctis,
alcuni lunghi periodi che leggerò a voi ad alta voce chiosandoli e vi
accorgerete che sono talmente attuali che potrebbero essere stati scritti non un
secolo fa, ma ieri, stamattina.
Dunque l'assunto a cui spero di poter dare una risposta è che la lezione di
De Sanctis è attuale, precisa, completa: forse per questa ragione, come Bianco
ha già detto poco fa, De Sanctis era un politico difficile perché guardava
troppo avanti.
Il 29 gennaio 1883 De Sanctis pronunciò a Trani - undici mesi prima
della morte - un discorso che è stato in qualche modo il suo testamento.
Nell'ottobre dell'82 c nel gennaio dell'83 fece l'ultima battaglia elettorale;
fu soccombente nella sua patria ma ebbe un successo nel secondo collegio,
quello di Trani, e il 29 gennaio pronunciò un importante discorso.
De Sanctis disse che per la prima volta parlava su un palcoscenico,
perché evidentemente a Trani gli avevano messo a disposizione un piccolo
teatro e questo gli dava fastidio, perché gli sembrava uno spettacolo e non la
prova della sua missione così come egli considerava la politica.
Non poteva prevedere, allora, le forme degli "spettacoli" attuali ai quali
da vita la politica
oggi!
De Sanctis sviluppò tre concetti fondamentali. Il primo riferito ai partiti,
sui quali mi riservo di fare più avanti una mia considerazione: egli disse che
non era "un uomo di partito", che non aveva "un animo partigiano" e che la sua
61 Quando fece questo intervento era Presidente della Commissione per la Cultura.
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