Contratto ImpresaEuropa - Cedam

SAGGI 989
È fondamentale compito del legislatore evitare che tali situazioni si
creino, precedendo l’insorgere del problema risolvendo la situazione, « a
monte », evitando poi di doverlo sistemare, attraverso un’opera giurisprudenziale
aleatoriamente creativa, « a valle », una volta che si sia manifestato.
Ed un primo segnale in tal senso è contenuto nella recente legge comunitaria,
nella quale è stato previsto un vero e proprio divieto di discriminazioni
« a rovescio », imposto al legislatore.
10. – In materia di discriminazioni « a rovescio » è stato recentemente
adottato uno strumento legislativo che, per la prima volta, ha affrontato
questo problema in maniera diretta; il testo a cui si fa riferimento è contenuto
nella legge comunitaria n. 62 del 2005 ( 42 ), in vigore dal 12 maggio
2005.
Tale legge si propone, come di consueto, di adottare entro l’anno tutte
le misure legislative necessarie (in questo caso decreti legislativi) per
adempiere agli obblighi previsti dalle direttive approvate dalle Istituzioni
comunitarie durante il 2004, concernenti principalmente – nella specie –
le materie degli appalti pubblici, tutela del risparmio e poteri della CON-
SOB, reati societari e relative sanzioni penali ed amministrative, aiuti di
Stato, sicurezza dei lavoratori.
Il capo I della legge delega prevede le « disposizioni generali sui procedimenti
per gli adempimenti degli obblighi comunitari »: detta quindi le regole
che il Governo deve seguire nella elaborazione dei decreti legislativi
attuativi delle direttive citate dalla legge stessa.
Ma la maggiore novità, rilevante ai fini della nostra analisi, sta nell’emendamento,
alquanto contestato, proposto in sede di discussione del
progetto in Commissione e qui approvato, diretto nelle intenzioni a porre
rimedio al fenomeno delle discriminazioni « a rovescio ».
Nello specifico, si tratta della lettera h) del primo comma dell’art. 2,
che recita così:
( 42 ) Come previsto dalla legge « La Pergola », n. 86 del 9 marzo 1989, intitolata « Norme
generali sulla partecipazione dell’Italia al processo comunitario e sulle procedure di esecuzione
degli obblighi comunitari », oggi sostituita dalla cosiddetta « legge Buttiglione » n. 4
del 2005. Vi si prevede che entro l’l1 marzo di ogni anno il Governo presenti alle Camere
un progetto di legge comunitaria, contenente le disposizioni occorrenti per dare attuazione,
o assicurare l’applicazione, di regolamenti, direttive e decisioni non ancora eseguite, eventualmente
conferendo delega legislativa al Governo (come nel caso della comunitaria 2004
in esame).