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Contratto ImpresaEuropa - Cedam

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1046 CONTRATTO E IMPRESA / EUROPA<br />

so, di un uso lesivo della concorrenza nei termini di cui all’articolo 10bis<br />

della Convenzione di Parigi del 1967. Anche l’Australia reclamava la violazione<br />

di diversi articoli dell’Accordo TRIPs e del GATT ( 90 ).<br />

I motivi di reclamo degli Stati Uniti e dell’Australia si concretizzavano<br />

essenzialmente in due questioni: 1) la violazione dell’obbligo del trattamento<br />

nazionale da parte della misura comunitaria, dal momento che il<br />

Regolamento sottoponeva la disponibilità della tutela dei titolari e prodotti<br />

extracomunitari nella Comunità alla condizione di reciprocità e di equivalenza,<br />

e 2) la relazione con la tutela dei marchi, dal momento che il Regolamento<br />

negava al titolare di un marchio precedentemente registrato il<br />

diritto esclusivo di proibire l’utilizzo di un’indicazione geografica simile o<br />

identica, adatta ad indurre in confusione.<br />

In merito alla prima questione, il panel ha accolto le richieste degli<br />

Stati Uniti e dell’Australia, riscontrando come la norma comunitaria fosse<br />

in violazione dell’obbligo di garantire ai titolari e ai prodotti degli altri<br />

Membrimembri dell’OMC il trattamento nazionale, in quanto la registrazione<br />

di un’indicazione geografica da parte di un paese non membro della<br />

Comunità europea era condizionata all’adozione, da parte del governo<br />

dello stesso paese richiedente, di un sistema di protezione delle indicazioni<br />

geografiche equivalente a quello della Comunità europea, che offrisse<br />

una reciproca protezione alle indicazioni geografiche comunitarie. Il panel<br />

ha inoltre rilevato che vi era violazione dell’obbligazione del trattamento<br />

nazionale anche in merito ad alcuni aspetti procedurali per l’accesso alla<br />

tutela contenuti nel medesimo Regolamento, in base ai quali le richieste<br />

di registrazione e le obiezioni dovevano essere esaminate e trasmesse dai<br />

governi dei rispettivi paesi, i quali dovevano fornirsi di sistemi di ispezione<br />

e di controllo come quelli comunitari.<br />

In riferimento alla questione della coesistenza di marchi registrati ed indicazioni<br />

geografiche, il panel, pur ammettendo che la legislazione comunitaria<br />

che permette la coesistenza di marchi ed indicazioni geografiche possa<br />

pregiudicare i diritti del titolare del marchio sanciti dall’articolo 16 dell’Accordo<br />

TRIPs, ha ritenuto, dal contesto del Regolamento, che l’eccezione<br />

fosse (sufficientemente) limitata ai diritti derivanti dai marchi registrati, e<br />

quindi giustificata sulla base dell’articolo 17 dell’Accordo TRIPs ( 91 ).<br />

( 90 ) Più specificamente, l’Australia lamentava la violazione degli articoli 1, 2, 3, 4, 16, 20,<br />

22, 24, 41, 42, 63 e 65 dell’Accordo TRIPs, degli articoli I e III del GATT 1994, dell’articolo<br />

2 dell’Accordo sugli Ostacoli Tecnici al Commercio (TBT) e dell’articolo XVI:4 dell’Accordo<br />

di Marrakesh istitutivo dell’Organizzazione Mondiale del Commercio.<br />

( 91 ) L’articolo 17 dell’Accordo TRIPs prevede che gli Stati Membri possano introdurre

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