organizzazione snella e modulare. Come si adatta il sindacato
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M. Canauz – Oltre <strong>il</strong> taylorismo: l’Organizzazione Snella, quella Modulare e <strong>il</strong> loro Riflesso sul Sindacato<br />
delle spese fisse su un numero crescente di unità di prodotto).<br />
In questo contesto l’unico limite alla circolazione delle merci è individuab<strong>il</strong>e sul lato<br />
dell’offerta, la fabbrica stab<strong>il</strong>isce con l’ambiente circostante un rapporto di dominio: “produce” <strong>il</strong><br />
mercato e “decide l’esten<strong>si</strong>one della domanda e le preferenze sul prodotto.<br />
Il fordismo è <strong>il</strong> modello che sanziona <strong>il</strong> primato della fabbrica sul mercato, che afferma la<br />
centralità assoluta della fabbrica come luogo delle deci<strong>si</strong>oni strategiche: cosa produrre, quanto<br />
produrre, con quali tempi e con quali metodi. In esso quello che trionfa è l’idea che la razionalità<br />
(tecnica) di fabbrica, capace di pianificare, <strong>si</strong> estenda al territorio sociale comples<strong>si</strong>vo.<br />
La società può essere “progettata”, la sua anarchia ridotta ed eliminata grazie all’esten<strong>si</strong>one<br />
del principio organizzativo implicito nella struttura di fabbrica.<br />
Da questa centralità della crescita derivano quattro caratteristiche interdipendenti, l’una<br />
costituisce <strong>il</strong> presupposto dell’altra, che qualificano <strong>il</strong> modello di sv<strong>il</strong>uppo fordista:<br />
- l’idea del carattere <strong>il</strong>limitato del mercato, e quindi <strong>il</strong> primato assoluto della produzione (della<br />
fabbrica) e della sua razionalità tecnica su ogni altra sfera sociale;<br />
- <strong>il</strong> ricorso <strong>si</strong>stematico all’economia di scala, intesa come risorsa strategica;<br />
- una concezione dualistica, polarizzata, conflittuale della fabbrica e dell’atto produttivo;<br />
- una “territorializzazione” del capitale entro una dimen<strong>si</strong>one prevalentemente nazionale.<br />
Tutte e quattro queste caratteristiche vengono travolte, o meglio vengono semplicemente<br />
superate, nel passaggio al postfordismo-toyotismo.<br />
Tale passaggio prefigura una condizione produttiva fondata non più sulla f<strong>il</strong>osofia della<br />
crescita ma sulla consapevolezza del limite.<br />
La fabbrica integrata nella sua dimen<strong>si</strong>one tecnica è la c.d. fabbrica a “sei zeri”.<br />
Niente scorte e magazzinaggio, niente difetti, conflitto, tempi morti di produzione, di attesa<br />
per <strong>il</strong> cliente, ed infine, niente burocrazia e comunicazioni inut<strong>il</strong>i. <strong>Come</strong> evidenziato dalla<br />
seguente Figura 2. La nuova <strong>organizzazione</strong> della produzione <strong>si</strong> basa su due principi assai<br />
semplici che costituiscono i p<strong>il</strong>astri del <strong>si</strong>stema toyota: <strong>il</strong> just in time e l’autonomazione.<br />
Il primo è <strong>il</strong> principio in base al quale ogni attività lavorativa deve essere alimentata “con i<br />
componenti richiesti, al tempo richiesto e nella quantità richiesta” in modo tale che ogni<br />
particolare giunga alla stazione di lavorazione al tempio “giusto”, senza bisogno di essere<br />
immagazzinata in “polmoni” intermedi. Si punta così a ridurre i costi di stoccaggio tipici della<br />
produzione in grande serie. L’autonomazione è quel particolare uso delle macchine e del rapporto<br />
uomo-macchina diretto a permettere all’apparato produttivo di retroagire con l’ambiente,<br />
intervenendo immediatamente nel caso <strong>si</strong> producano difetti del prodotto, e autocorreggendo<br />
- © 2003 www.ea2000.it - N. 4/2005 31