organizzazione snella e modulare. Come si adatta il sindacato
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M. Canauz – Oltre <strong>il</strong> taylorismo: l’Organizzazione Snella, quella Modulare e <strong>il</strong> loro Riflesso sul Sindacato<br />
Solo negli anni ’80 tale modello fu messo in forte discus<strong>si</strong>one con la sfida portata dal<br />
modello giapponese e con la sua ricezione “omeopatica” da parte di molte imprese occidentali<br />
per fronteggiare questa stessa sfida.<br />
La novità del modello giapponese con<strong>si</strong>steva in una serie di soluzioni organizzative che<br />
consentivano e consentono di ottenere una produzione fles<strong>si</strong>b<strong>il</strong>e e di alta qualità in misura<br />
nettamente superiore a quella ottenuta attraverso la via fino ad allora seguita in Occidente<br />
dell’innovazione tecnologica.<br />
A questo modello e alle sue implicazioni nelle relazioni <strong>si</strong>ndacali ho dedicato <strong>il</strong> mio<br />
contributo, affiancando alla ricostruzione storico – teorica alcune verifiche empiriche della sua<br />
applicazioni nel contesto di una grande azienda italiana: FIAT.<br />
2 - L’Organizzazione Snella e l’Organizzazione Modulare<br />
Abbiamo già accennato all’interno del presente lavoro come <strong>il</strong> paradigma di riferimento<br />
organizzativo <strong>si</strong>a stato quello tayloristico anche se nel corso degli anni è stato, soprattutto dal<br />
punto di vista teorico, oggetto di notevoli critiche e di dibattiti sul suo superamento.<br />
Personalmente prima di venire al superamento del taylorismo voglio tornare al rapporto<br />
taylorismo e fordismo. Il taylorismo ha un <strong>si</strong>gnificato più ristretto perché <strong>si</strong> riferisce<br />
all’<strong>organizzazione</strong> del lavoro nel processo produttivo mentre <strong>il</strong> fordismo ha assunto nel tempo<br />
una connotazione più ampia venendo a <strong>si</strong>gnificare un intero <strong>si</strong>stema di produzione caratterizzato<br />
da economie di scala, gigantismo industriale, produzione di beni standardizzati di massa,<br />
accentramento della manodopera. Di conseguenza diver<strong>si</strong> sono stati i dibattiti inerenti <strong>il</strong> loro<br />
superamento.<br />
Da un lato, infatti, per quanto riguarda <strong>il</strong> taylorismo <strong>il</strong> dibattito ha riguardato soprattutto<br />
l’arricchimento dei contenuti profes<strong>si</strong>onali del lavoro operaio, la diminuzione della fatica fi<strong>si</strong>ca e<br />
la fine dell’autoritarismo in fabbrica, dall’altro per quanto riguarda <strong>il</strong> fordismo ci <strong>si</strong> è occupati dei<br />
metodi alternativi alla produzione di massa e <strong>il</strong> loro impatto su profes<strong>si</strong>oni e mercato del lavoro.<br />
La distinzione non ha solo una valenza teorica ma può fornire una pos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>ità per<br />
comprendere come già a partire dagli anni’60 <strong>si</strong> sono avuti tentativi di superare <strong>il</strong> taylorismo pur<br />
non rinnegando <strong>il</strong> <strong>si</strong>stema fordista.<br />
Sistema fordista che è entrato decisamente in cri<strong>si</strong> a partire dagli anni ’80 a causa dei<br />
maggiori vantaggi economici ottenib<strong>il</strong>i con una maggior fles<strong>si</strong>b<strong>il</strong>ità produttiva.<br />
Riprendendo uno schema, riportato in Figura 1, proposto da Bonazzi 19 è pos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>e immaginare<br />
19 G. Bonazzi (2002), [169]<br />
26<br />
© 2003 www.ea2000.it - - N. 4/2005