organizzazione snella e modulare. Come si adatta il sindacato
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M. Canauz – Oltre <strong>il</strong> taylorismo: l’Organizzazione Snella, quella Modulare e <strong>il</strong> loro Riflesso sul Sindacato<br />
dovrebbero essere notevolmente alti in virtù della stretta connes<strong>si</strong>one e<strong>si</strong>stente nella lean<br />
production tra performance economica aziendale e condizione fi<strong>si</strong>ca e morale del lavoratore.<br />
Proprio quest’ultima rifles<strong>si</strong>one mi induce però a pensare che l’attività del <strong>si</strong>ndacato <strong>si</strong>a, se<br />
non inut<strong>il</strong>e, superflua.<br />
Quelli dell’ambiente di lavoro, del modo di lavorare, della soddisfazione di lavoratori (per<br />
quanto pos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>e) sono già aspetti su cui deve concentrar<strong>si</strong> l’attenzione di un’azienda che vuole<br />
coinvolgere i propri collaboratori.<br />
<strong>Come</strong> <strong>si</strong> può, infatti, pensare di coinvolgere i dipendenti da un punto di vista produttivo se<br />
prima non <strong>si</strong> opera (magari ascoltandoli) as<strong>si</strong>curando la <strong>si</strong>curezza del posto di lavoro ?<br />
La <strong>si</strong>curezza che è, ed è bene ricordarselo, un obbligo legislativo almeno in un Paese che <strong>si</strong><br />
definisce evoluto come l’Italia diviene un obbligo morale e motivazionale in un’azienda che<br />
applica la lean organisation.<br />
Il <strong>si</strong>ndacato potrebbe al mas<strong>si</strong>mo fungere da segretario della direzione ricordando tempistiche<br />
di intervento e problematiche da affrontare, ma tale attività personalmente mi sembra poco<br />
<strong>si</strong>gnificativa e un po’ um<strong>il</strong>iante per un <strong>si</strong>ndacato che vuole mantenere <strong>il</strong> suo ruolo, la sua funzione<br />
e la sua po<strong>si</strong>zione.<br />
Se tuttavia vogliamo spingerci oltre in questa anali<strong>si</strong> pos<strong>si</strong>amo notare come l’introduzione dei<br />
nuovi modelli organizzativi sembra spingere verso un <strong>si</strong>ndacalismo d’impresa.<br />
Nella lean production i confini delle conoscenze e delle ab<strong>il</strong>ità dei lavoratori sono differenti<br />
rispetto alla produzione di massa o di quella artigianale.<br />
Nonostante i lavori <strong>si</strong>ano ben definiti nella fabbrica <strong>snella</strong> i lavoratori <strong>si</strong> spostano spesso da<br />
una man<strong>si</strong>one all’altra secondo i principi della rotazione, acquisendo nuove ab<strong>il</strong>ità (multisk<strong>il</strong>ling)<br />
e lavorando secondo la logica del problem – solving.<br />
Così facendo molto confini anche tradizionali (come quelli tra addetti alla produzione ed<br />
addetti specializzati, tra lavoratori di produzione e addetti alla qualità) vengono meno o<br />
sbiadiscono a tal punto da rendere assai critica la pos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>e sus<strong>si</strong>stenza di <strong>si</strong>ndacati di mestiere<br />
all’interno dell’industria (anche nei Pae<strong>si</strong> anglosassoni dove è ancora parzialmente diffusa) e<br />
maggiormente problematica quella dei <strong>si</strong>ndacati organizzati su base industriale.<br />
I lavoratori entrando in un rapporto più stretto con l’azienda (di cui conoscono o dovrebbero<br />
conoscere assai di più) tenderebbero a modificare <strong>il</strong> loro modo di con<strong>si</strong>derare <strong>il</strong> <strong>si</strong>ndacato e la sua<br />
attività. Non più conflitti o contrappo<strong>si</strong>zioni indifferenziati per settore ma, casomai, conflitti<br />
legati all’azienda alla sua produzione alla sua “vita” specifica (come ad esempio una maggiore<br />
enfa<strong>si</strong> sui contratti aziendali laddove <strong>il</strong> maggior profitto può essere ridistribuito in parte ai<br />
lavoratori.).<br />
- © 2003 www.ea2000.it - N. 4/2005 65