organizzazione snella e modulare. Come si adatta il sindacato
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M. Canauz – Oltre <strong>il</strong> taylorismo: l’Organizzazione Snella, quella Modulare e <strong>il</strong> loro Riflesso sul Sindacato<br />
riferisce.<br />
Al concetto di razionalità devono, infatti, automaticamente essere collegati quelli di<br />
“efficacia” ed “efficienza” in riferimento sempre all’obiettivo prefissato.<br />
Con <strong>il</strong> passar degli anni, con<strong>si</strong>derato che l’impresa e in particolare <strong>il</strong> suo fenomeno<br />
organizzativo) ha un suo fine ed è un’entità razionale e che può essere accomunata quindi con le<br />
organizzazioni in senso lato e stante la r<strong>il</strong>evanza che essa ha nella vita della società e dei <strong>si</strong>ngoli,<br />
molti studio<strong>si</strong> hanno ritenuto di focalizzarvi le loro ricerche e le loro rifles<strong>si</strong>oni.<br />
Senza voler necessariamente indicare una data precisa, <strong>si</strong> può dire, che i primi studi risalgono<br />
alla fine del settecento e soprattutto all’inizio dell’ottocento, stimolati dagli sconvolgimenti<br />
sociali legati al primo grande fenomeno dell’industrializzazione: la Rivoluzione Industriale<br />
Inglese e <strong>il</strong> suo estender<strong>si</strong> all’Europa continentale.<br />
Nel 1776 Adam Smith pubblica la Ricerca sopra la natura e la causa della ricchezza delle<br />
nazioni 14 . In questo scritto <strong>si</strong> trova, tra l’altro, la descrizione del fortis<strong>si</strong>mo miglioramento delle<br />
capacità produttive ottenuto con la scompo<strong>si</strong>zione di una <strong>si</strong>ngola attività lavorativa in operazioni<br />
elementari affidate a differenti lavoratori. Nel caso da lui analizzato, la fabbricazione degli sp<strong>il</strong>li,<br />
ipotizzò la divi<strong>si</strong>one del lavoro comples<strong>si</strong>vo «in circa diciotto operazioni distinte, che in alcune<br />
fabbriche sono tutte eseguite da operai distinti, benché in altre fabbriche lo stesso uomo ne<br />
eseguirà talvolta due o tre». Tale divi<strong>si</strong>one aumentava la capacità produttiva, secondo i dati<br />
raccolti, rispetto all’artigiano che fabbricava un intero sp<strong>il</strong>lo da solo, da 240 a 4800 volte.<br />
La teoria venne ben presto applicata alle altre lavorazioni industriali mentre nelle piccole<br />
fabbriche tes<strong>si</strong>li venivano anche introdotti anche i primi macchinari automatici. Questi radicali<br />
mutamenti produttivi e organizzativi portarono, tra <strong>il</strong> 1811 e <strong>il</strong> 1817, a diverse forme di conflitto<br />
che nascevano spontanee in varie parti dell’Ingh<strong>il</strong>terra (<strong>si</strong> ricordino soprattutto i moti luddisti,<br />
animati principalmente da operai specializzati di piccole fabbriche tes<strong>si</strong>li che vedevano in queste<br />
trasformazioni una minaccia per <strong>il</strong> futuro del loro mestiere).<br />
Tra <strong>il</strong> 1833 ed <strong>il</strong> 1842 vennero perciò promosse vaste indagini conoscitive e iniziarono<br />
diver<strong>si</strong> studi organizzativi-produttivi tra i quali spiccano quelli di P. Gaskell. Nel 1842 scoppiò lo<br />
sciopero generale promosso dai Cartisti che segna al tempo stesso <strong>il</strong> punto di mas<strong>si</strong>mo<br />
malcontento popolare, per le duris<strong>si</strong>me condizioni di lavoro nelle fabbriche, e l’inizio delle prime<br />
riforme intese a temperarle anche se, più su base locale e spontanea che su base nazionale. Solo<br />
alcuni anni più tardi interverranno una serie di atti legislativi da parte del parlamento inglese a<br />
cominciare dalla legge che nel 1847 limitò la giornata lavorativa a 10 ore.<br />
Nel 1867 Marx pubblicò <strong>il</strong> primo libro del Capitale 15 dove analizzava, ai capitoli XII e XIII<br />
14 Smith A. (1975), Ricerche sopra la natura e le cause delle ricchezze delle nazioni, UTET, Torino.<br />
15 Marx K. (1992), Il capitale, Editori Riuniti, Roma.<br />
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