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organizzazione snella e modulare. Come si adatta il sindacato

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M. Canauz – Oltre <strong>il</strong> taylorismo: l’Organizzazione Snella, quella Modulare e <strong>il</strong> loro Riflesso sul Sindacato<br />

assemblaggio di componenti, la La.Sme ha allestito nel mese di maggio del 2001 una linea<br />

dedicata solo all’assemblaggio del modulo completo della porta del modello St<strong>il</strong>o.<br />

La prevalenza di attività di assemblaggio e montaggio fa delle aziende dell’indotto l’ultimo<br />

anello della catena della subfornitura di secondo e terzo livello. I componenti necessari per i vari<br />

assemblaggi provengono spesso da aziende che appartengono allo stesso gruppo industriale e ciò<br />

rappresenta un ostacolo alla diver<strong>si</strong>ficazione degli acquisti e alla pos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>ità di coinvolgere le<br />

aziende regionali. Quando questo avviene <strong>si</strong> tratta di solito di lavorazioni secondarie o di<br />

preassemblaggio (<strong>il</strong> caso della Oreb di Tito).<br />

Se dunque le attività prevalenti sono quelle di assemblaggio di componenti e solo in qualche<br />

caso di produzione e lavorazione di sem<strong>il</strong>avorati, anche questi provenienti dall’esterno, alcune<br />

aziende hanno assunto anche la funzione di magazzino per altri componenti, prodotti dallo stesso<br />

gruppo societario di appartenenza ma che provengono da altri stab<strong>il</strong>imenti.<br />

<strong>Come</strong> negli anni 70 i nuovi investimenti nel Mezzogiorno, soprattutto per ciò che riguarda la<br />

fornitura di componenti, sono rimasti in buona parte dipendenti dalle imprese del Nord, prova ne<br />

è che in genere, nel caso del trasferimento dei tradizionali fornitori, <strong>si</strong> è trattato del<br />

decentramento del lavoro di montaggio meno qualificato. I risultati dell’indagine mettono a<br />

questo propo<strong>si</strong>to in evidenza per i tre quarti delle aziende dell’indotto – ma <strong>si</strong> tratta di una stima<br />

basata sui principali componenti in arrivo – che i componenti sotto varia forma (prodotti finiti da<br />

assemblare, sem<strong>il</strong>avorati o materia prima) provengono per <strong>il</strong> 45% da aziende piemonte<strong>si</strong>, per <strong>il</strong><br />

15% da altre aziende del Nord, per un altro 15% da aziende estere e solo per <strong>il</strong> 25% da aziende<br />

del Sud (soprattutto campane). L’assegnazione di una funzione qua<strong>si</strong> esclu<strong>si</strong>vamente di<br />

assemblaggio alle aziende dell’indotto ha precluso lo sv<strong>il</strong>uppo di attività ricerca e di<br />

progettazione; attività che, con<strong>si</strong>derate le dimen<strong>si</strong>oni produttive dell’indotto stesso, avrebbero<br />

dovuto prevedere, a latere, lo sv<strong>il</strong>uppo di iniziative di ricerca adeguate. Fatta eccezione per <strong>il</strong><br />

centro di ricerca Innomatec collegato alla società Compla Sint, <strong>il</strong> resto delle aziende insediate<strong>si</strong> a<br />

Melfi non ha attivato, al proprio interno, uffici preposti alla ricerca finalizzata e al miglioramento<br />

dei prodotti e alla progettazione di nuovi.<br />

Va invece evidenziata la crescente acqui<strong>si</strong>zione di commesse da altri stab<strong>il</strong>imenti Fiat.<br />

Accanto a quelle che riguardano <strong>il</strong> modello della Punto, prodotta anche a Mirafiori e Termini<br />

Imerese, e che risalgono in alcuni ca<strong>si</strong> già all’avvio delle prime produzioni (la stessa Sata<br />

attraverso le unità della lastratura e dello stampaggio fornisce da sempre, <strong>si</strong>a a Mirafiori, <strong>si</strong>a a<br />

Termini, particolari quali fiancate, cofani e portelloni per la Punto) <strong>si</strong> sono affiancate negli anni<br />

quelle dello stab<strong>il</strong>imento di Cas<strong>si</strong>no, prima con le vetture Bravo & Brava e adesso con la St<strong>il</strong>o e<br />

più di recente dello stab<strong>il</strong>imento di Pomigliano (modelli Alfa) e infine le commesse dalla Sevel<br />

per <strong>il</strong> Ducato. In qualche caso <strong>si</strong> tratta di forniture dirette, in altri di commesse per conto di altre<br />

aziende come Magneti Marelli o Arvin che poi forniscono <strong>il</strong> componente lavorato negli<br />

stab<strong>il</strong>imenti di Melfi direttamente agli stab<strong>il</strong>imenti di assemblaggio. Allo stesso modo alcune<br />

- © 2003 www.ea2000.it - N. 4/2005 97

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