organizzazione snella e modulare. Come si adatta il sindacato
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M. Canauz – Oltre <strong>il</strong> taylorismo: l’Organizzazione Snella, quella Modulare e <strong>il</strong> loro Riflesso sul Sindacato<br />
questa indagine, nella quale <strong>si</strong> è cercato di sottolineare come queste nuove forme <strong>si</strong>ano<br />
caratterizzate da un rapporto nuovo tra uomo, lavoro e tecnologia.<br />
Partendo, infatti, dalla messa in discus<strong>si</strong>one della convinzione che l’automazione dei proces<strong>si</strong><br />
produttivi rappresenti la soluzione migliore (o l’unica soluzione) per raggiungere un vantaggio<br />
competittivo nei confronti dei concorrenti nel mondo produttivo <strong>si</strong> è seguito <strong>il</strong> processo di<br />
trasformazione industriale che ha portato al superamento della “co<strong>si</strong>ddetta fabbrica ad alta<br />
automazione” ed alla adozione della” fabbrica integrata”.<br />
Fabbrica integrata che in poche parole <strong>si</strong>gnifica: diversa combinazione tra lavoro e<br />
tecnologia, appiattimento dei livelli gerarchici, maggiore partecipazione dei lavoratori,<br />
formazione, anali<strong>si</strong> e modifica delle mansoni, nuova vi<strong>si</strong>one dei rapporti tra managment<br />
aziendale, lavoratori e <strong>si</strong>ndacato.<br />
<strong>Come</strong> <strong>si</strong> è operato?<br />
Alternando capitoli maggiormente teorici (1 –7) con altri di verifica empirica su esperienze e<br />
ca<strong>si</strong> reali.<br />
Anche in questo caso <strong>si</strong> è operato a due livelli, alternando l’esperienza Fiat, che rimane<br />
comunque in Italia una delle più importanti e maggiormente studiate (<strong>si</strong> pen<strong>si</strong> solo ai lavori di<br />
Giuseppe Bonazzi), con ca<strong>si</strong> concreti tratti dall’esperienza personale di almeno 17 anni nelle<br />
direzioni del personale e organizzative di alcune aziende italiane. 1<br />
Tuttavia l’anali<strong>si</strong>, a mio giudizio, sarebbe stata incompletase non <strong>si</strong> fossero analizzati i<br />
rifles<strong>si</strong> che i cambiamenti organizzativi hanno prodotto (e stanno tuttora producendo) sul<br />
rapporto dipendente – azienda, sulle relazioni <strong>si</strong>ndacali e più in generale sul rapporto managment<br />
– <strong>si</strong>ndacato.<br />
Anche in questo caso seguendo la stessa metodologia sopra descritta <strong>si</strong> è alternato un capitolo<br />
maggiormente teorico (<strong>il</strong> capitolo 4) con altri di verifica sull’esperienza Fiat di Melfi che<br />
rappresentava, tra l’altro, la particolarità di essere-un “green – field”, cioè una realtà<br />
completamente vergine e nuova dove le relazioni <strong>si</strong>ndacali e <strong>il</strong> modello organizzativo muovevano<br />
i primi pas<strong>si</strong> contemporaneamente e senza particolari “storie” alle spalle (aspetto questo che mi<br />
sembrava “ghiotto” e piuttosto raro nel campo della ricerca organizzativa).<br />
Questo tipo di anali<strong>si</strong> meno teorico, ma di verifica della teoria (o delle teorie) enunciata nel<br />
capitolo che la precedeva è stata effettuata ut<strong>il</strong>izzando gli strumenti tipici dell’anali<strong>si</strong> di caso e<br />
1 In questo senso vanno inquadrati anche i ca<strong>si</strong> allegati elaborati con la dottoressa Curzio, su esperienze di grandi e<br />
medie aziende italiane alle prese con radicali modifiche organizzativa a seguito di mutamenti del mercato e della<br />
tecnologia.<br />
Ca<strong>si</strong> in cui sono stati inseriti non solo le modifiche organizzative con la riduzione dei livelli gerarchici, ma anche le<br />
nuove turnazioni on <strong>il</strong> passaggio dai 15 ai 18 turni settimanali. (compreso uno specchietto che ben <strong>il</strong>lustra <strong>il</strong> <strong>si</strong>stema<br />
di turnazione prescelto rispetto ai vincoli legali e contrattuali sull’orario di lavoro).<br />
20 © 2003 www.ea2000.it -<br />
- N. 4/2005