organizzazione snella e modulare. Come si adatta il sindacato
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M. Canauz – Oltre <strong>il</strong> taylorismo: l’Organizzazione Snella, quella Modulare e <strong>il</strong> loro Riflesso sul Sindacato<br />
nella soluzione di problemi concettualmente nuovi posti dalle innovazioni tecnologiche.<br />
Nel risolvere questi problemi non e<strong>si</strong>ste una vera divi<strong>si</strong>one del lavoro tra operai ed ingegneri<br />
e <strong>il</strong> lavoratore in<strong>si</strong>eme trova in riconoscimento concreto nelle lievi differenze salariali e nelle<br />
pos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>ità di carriera sul lungo periodo offerte agli operai. Secondo Aoki (1991) l’elemento<br />
unificante del modello giapponese sarebbe da ricercare nel concetto di coordinamento<br />
orizzontale, forma alternativa e più efficace del coordinamento per via gerarchica. Il<br />
funzionamento del coordinamento orizzontale richiederebbe:<br />
1. l’interiorizzazione nei <strong>si</strong>ngoli reparti di obiettivi coerenti con quello globale dell’impresa;<br />
2. l’autonomia di ogni reparto nell’individuare e affrontare i propri problemi interni;<br />
3. l’integrazione delle capacità possedute dai membri del gruppo in modo da consentire l’uso<br />
efficace di tutta l’informazione disponib<strong>il</strong>e localmente.<br />
Informazioni che come abbiamo visto in precedenza consentono di adeguar<strong>si</strong> alle fluttuazioni<br />
produttive della domanda nel rispetto di quell’orientamento al cliente di cui <strong>si</strong> è detto e che<br />
potremmo così esemplificare.<br />
2.4 – Altre due Caratteristiche del Modello Giapponese: la Collaborazione con i<br />
Fornitori e la Qualità Totale<br />
Accennerò solo brevemente in quanto incidentali all’argomento della trattazione due<br />
caratteristiche fondamentali dell’impresa <strong>snella</strong>:<br />
1. la collaborazione con i fornitori;<br />
2. la qualità totale.<br />
Per quanto riguarda <strong>il</strong> primo aspetto le imprese fordiste tradizionali hanno produzioni<br />
fortemente verticalizzate, vale a dire costruiscono e assemblano la maggior parte del prodotto<br />
all’interno dei propri stab<strong>il</strong>imenti.<br />
Per la quota restante dei componenti <strong>si</strong> rivolgono ad una quantità di fornitori esterni, che<br />
vengono mes<strong>si</strong> tra loro in concorrenza soprattutto sul piano dei costi.<br />
Generalmente le imprese fordiste evitano di stipulare contratti prolungati nel tempo con lo<br />
stesso fornitore e assegnano commesse di lavoro ad hoc, riservando<strong>si</strong> di rivolger<strong>si</strong> ad altri<br />
fornitori in succes<strong>si</strong>ve occa<strong>si</strong>oni.<br />
I fornitori <strong>si</strong> trovano quindi in una po<strong>si</strong>zione di subalternità all’impresa e di forte diffidenza<br />
reciproca.<br />
Le imprese che <strong>si</strong> ispirano al modello giapponese <strong>si</strong> ispirano ad una politica opposta.<br />
38 © 2003 www.ea2000.it -<br />
- N. 4/2005