organizzazione snella e modulare. Come si adatta il sindacato
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M. Canauz – Oltre <strong>il</strong> taylorismo: l’Organizzazione Snella, quella Modulare e <strong>il</strong> loro Riflesso sul Sindacato<br />
Sintomo questo, a mia giudizio di un clima aziendale non troppo favorevole.<br />
Ma della vertenza Melfi, in realtà, non <strong>si</strong> finirà di parlare tanto presto.<br />
Dalla Fiat e dai suoi problemi <strong>si</strong> estenderà all’indotto.<br />
Abbiamo già visto in precedenza come Fiat accanto alla Fabbrica Integrata abbia cercato di<br />
stringere rapporti molto stretti con le aziende sue fornitrici, così come previsto teoricamente dalla<br />
fabbrica integrata descritta nel primo paragrafo del presente lavoro.<br />
Tale rapporto ha inevitab<strong>il</strong>mente un riscontro anche nella gestione del personale e nelle<br />
relazioni industriali.<br />
Nello specifico, <strong>il</strong> pros<strong>si</strong>mo appuntamento per <strong>il</strong> <strong>si</strong>ndacato riguarda innanzitutto l’indotto<br />
dell’area industriale di San Nicola: ventitré aziende che ruotano intorno alla Fiat Sata minacciate<br />
inoltre dalla decolazzizzazione della produzione.<br />
Poi c’è la questione dello stab<strong>il</strong>imento gemello della Sata, la Fma di Pratola Serra, in<br />
provincia di Avellino: dove non <strong>si</strong> applica più la doppia battuta ma i salari continuano a essere<br />
più bas<strong>si</strong>.<br />
Ma la vertenza Melfi avrà ancora qualcosa da insegnare in generale. I media hanno dato<br />
ampio spazio alla condizione lavorativa degli operai: <strong>si</strong> è tornato a parlare di turni, pause; di una<br />
“concretezza” del lavoro di cui da tempo s’era persa traccia. E da questo punto di vista c’è ancora<br />
da fare.<br />
Alla Fiat di Melfi, come in molti altri stab<strong>il</strong>imenti Fiat, <strong>si</strong> applica, per esempio, <strong>il</strong> Tmc-2, una<br />
metrica di lavoro che impone ritmi forsennati e pause ridottis<strong>si</strong>me per l’esecuzione dei lavori.<br />
L’altro aspetto importante riguarda la democrazia <strong>si</strong>ndacale. L’accordo raggiunto tra <strong>si</strong>ndacati e<br />
impresa è stato votato dai lavoratori. Per Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom: «è<br />
prevalso uno schema nuovo che dovrebbe avere valenza generale: l’intesa <strong>si</strong>ndacato-azienda va<br />
sottoposta al voto dei lavoratori. A fine anno c'è <strong>il</strong> rinnovo del biennio economico dei meccanici<br />
e credo che <strong>si</strong> potrebbe da lì attuare <strong>il</strong> modello Melfi».<br />
Personalmente mi sembra, tuttavia che ci <strong>si</strong>a molto allontanati dall’iniziale modello di<br />
relazioni <strong>si</strong>ndacali per tornare a quello clas<strong>si</strong>co.<br />
Aspetto questo che trova comunque un riscontro anche nelle mutate condizioni organizzative<br />
e soprattutto di partecipazione presenti nello stab<strong>il</strong>imento.<br />
Estendendo l’osservazione dalla Fiat di Melfi a ciò che la circonda la <strong>si</strong>tuazione non è certo<br />
migliore non ci sono <strong>si</strong>stemi organizzativi sufficienti a rendere la <strong>si</strong>tuazione meno pesante.<br />
Non solo un’occa<strong>si</strong>one mancata da un punto di vista organizzativo ma di fatto economico per<br />
tutta la zona.<br />
A distanza ormai di undici anni dall’avvio della produzione dello stab<strong>il</strong>imento Fiat di Melfi<br />
(Sata), nel gennaio 1994, l’indotto presenta caratteristiche diverse da quelle iniziali. Si è as<strong>si</strong>stito,<br />
infatti, a un incremento del numero delle aziende, all’acqui<strong>si</strong>zione di alcune di queste da parte di<br />
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- N. 4/2005