organizzazione snella e modulare. Come si adatta il sindacato
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M. Canauz – Oltre <strong>il</strong> taylorismo: l’Organizzazione Snella, quella Modulare e <strong>il</strong> loro Riflesso sul Sindacato<br />
gestione dei rapporti di lavoro da parte del managment.<br />
Il quadrante opposto identifica una ver<strong>si</strong>one soft delle HRM in cui i lavoratori sono<br />
perfettamente integrati all’interno dell’azienda che gli garantisce un buon trattamento as<strong>si</strong>eme<br />
alla certezza del lavoro a vita per cui non <strong>si</strong> avverte nessuna neces<strong>si</strong>tà di natura <strong>si</strong>ndacale.<br />
<strong>Come</strong> già detto in precedenza la “Bleak House” rappresenta una <strong>si</strong>tuazione di assenza del<br />
<strong>si</strong>ndacato in cui <strong>il</strong> managment adotta uno st<strong>il</strong>e fortemente autoritario.<br />
La quarta pos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>ità individuata da Hyman definita della “micro concertazione” riguarda,<br />
infine, l’alternativa della “partecipazione strategica” basata sulla complementarietà tra la gestione<br />
delle risorse umane e le relazioni industriali.<br />
Personalmente ritengo che l’esperienza italiana nel suo in<strong>si</strong>eme <strong>si</strong>a caratterizzata da micro<br />
concertazione e Bleak House.<br />
Soprattutto nelle piccole e piccolis<strong>si</strong>me aziende, infatti, la direzione di chi dirige (molto<br />
spesso lo stesso imprenditore) è fortemente autoritaria e tende ad escludere <strong>il</strong> <strong>si</strong>ndacato anche dal<br />
solo entrare “fi<strong>si</strong>camente” in azienda. Nelle aziende un po’ più strutturate invece, vige <strong>il</strong> modello<br />
della micro concertazione.<br />
<strong>Come</strong> nota però Regini (1992 e 1995) solo raramente questo modello rappresenta <strong>il</strong> risultato<br />
di strategie deliberate da parte del managment ma è piuttosto <strong>il</strong> risultato di un processo di lenta e<br />
graduale evoluzione in cui, inizialmente, <strong>si</strong>a <strong>il</strong> managment <strong>si</strong>a le organizzazioni <strong>si</strong>ndacali erano<br />
sospettose in merito a qual<strong>si</strong>a<strong>si</strong> spostamento nella direzione di forme congiunte di gestione.<br />
Sotto la spinta di due fattori principali quali:<br />
1. la cri<strong>si</strong> di competitività e la conseguente crescente in<strong>si</strong>curezza del posto di lavoro che ha<br />
condotto a inevitab<strong>il</strong>i introduzioni di innovazioni organizzative a volte radicali;<br />
2. la scelta dei <strong>si</strong>ndacati di partecipare a questi proces<strong>si</strong> di ristrutturazione piuttosto che oppor<strong>si</strong><br />
ad es<strong>si</strong> rinunciando al conflitto per tutelare più efficacemente (o meglio pensando di tutelare<br />
meglio) i diritti dei lavoratori.<br />
A sua volta <strong>il</strong> managment <strong>si</strong> è convinto che <strong>il</strong> coinvolgimento del <strong>si</strong>ndacato nei proces<strong>si</strong> di<br />
ri<strong>organizzazione</strong> può, in certe condizioni, avere una funzione po<strong>si</strong>tiva, specialmente laddove <strong>il</strong><br />
lavoro deve essere riorganizzato di frequente e la competizione è basata più sulle qualità del<br />
prodotto che sul prezzo. 38<br />
Questo maggior coinvolgimento <strong>si</strong>ndacale ha spinto gli imprenditori ad in<strong>si</strong>stere per una<br />
maggiore decentralizzazione aziendale della contrattazione collettiva alla quale <strong>il</strong> <strong>si</strong>ndacato ha<br />
però cercato di re<strong>si</strong>stere. 39<br />
38 Tendenze analoghe <strong>si</strong> sono avute anche in altri Pae<strong>si</strong> Europei quali Germania, Svezia e Gran Bretagna dove però<br />
hanno avuto un impatto assai più ridotto. Si veda a tale propo<strong>si</strong>to: Terry (1995)<br />
39 Sul punto <strong>si</strong> veda Negrelli (1998) soprattutto p. 258 e ss.<br />
70 © 2003 www.ea2000.it -<br />
- N. 4/2005