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OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l'Altrove ANNO XIII – NN ...

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István Monok*QUESTIONI APERTE NELLA STORIA DELLA BI-BLIOTHECA CORVINIANA AGLI ALBORI DELL’E-TÀ MODERNALa storiografia della biblioteca del re Mattia non è maistata veramente esaminata dalla letteraturaspecializzata in nessun periodo relativamente vicino allasua epoca. I dati scoperti da più generazioni di studiosisono stati riassunti da Klára Zolnai nella sua bibliografiain seguito alle commemorazioni del 450° anniversariodella morte del re Mattia 1 . Detto volume e uno dei puntidi partenza nella storia della ricerca della BibliothecaCorviniana, ma è nello stesso tempo anche l’inizio diuna nuova classificazione. Csaba Csapodi e sua moglie,Klára Gárdonyi, hanno consultato la maggior parte dellecorvine, analizzandole attentamente. Seguendo la storiadi tutti i codici e degli incunaboli menzionati a propositodella biblioteca di Mattia, hanno dato una rispostachiara alle numerosissime domande filologiche 2 . Si sonooccupati anche della sorte delle corvine nel corso deisecoli XVI e XVII in più saggi 3 , anche riassuntivi, comenel volume che tratta dei codici trovati a Buda dalletruppe cristiane dopo la cacciata dei Turchi 4 .Tutti gli studiosi, specializzati in materia, che hannoscritto nel corso degli ultimi cinquanta anni sulle corvinenei due secoli successivi alla morte di Mattia, inclusoanche Csapodi, hanno considerato come punto diriferimento le brevi annotazioni del libro già menzionatodi Klára Zolnai. Dette annotazioni sono corrette, ma nonpossono evidentemente sostituire le fonti originarie esoprattutto non sono adatte a riprodurre il percorsoSaggistica unghereseche, partendo dal testo originale, tramite diversi daticome diari, prefazioni, lettere, ecc., porta allaricostruzione di tutta la storia della nascita del testostesso esaminato in profondità, vale a dire come siarriva a menzionare la biblioteca distrutta. Consultandoun po’ più approfonditamente la storia di un qualsiasicodice corviniano, dobbiamo risalire per forza sia alleannotazioni o spiegazioni delle pubblicazioni del secoloXVI che ai libri editi nella stessa epoca. È ovvio che iricercatori ungheresi della storia del libro abbiano comescopo anche quello di compilare una raccolta di testi dilivello critico, cioè di pubblicare un nuovo “volume allaZolnai”, pur mantenendo la struttura di quest’ultimo 5 . Ilfine del nostro articolo non è più di dimostrare ilpossibile funzionamento del metodo sopraindicato,tramite la rappresentazione di due dei documentiattinenti alla storia della Corvina nel corso dei secoli XVIe XVII, e di proporre nuovi punti di vista per farlioggetto di considerazione nella riproduzione della storiadella biblioteca nell’arco temporale trattato, ma el’indicazione di un’altra via possibile della ricerca persintetizzare le conclusioni ottenute con la scoperta didocumenti relativi, e cioè come gli stessi contemporaneiguardavano la raccolta che già ai loro tempi avevavalore simbolico e come la videro andare in rovina. Nelcatalogo della mostra organizzata per il Bicentenariodella Biblioteca Nazionale, Árpád Mikó ha trattato Lestorie della Bibliotheca Corviniana 6 , non esaminandoperò di proposito i secoli XVI e XVII. Taleatteggiamento di studioso si spiega presumibilmentecon la mancanza delle ricerche di base, o forse contutt’altro motivo: le intenzioni e i legami politici deipersonaggi della storia della Corvina erano molto menodiretti di quelli delle epoche successive.Non posso nascondere le mie aspettative per quantoriguarda l’impresa del progetto “Europa humanistica”del Centre National de Recherche Scientifique, Institutde Recherche et d’Histoire des Textes (Francia). Ilprogetto internazionale di ricerca intende compilare uninventario il più possibile completo di tutte le personevissute fino al 1600, che avevano un ruolo nelpubblicare e tradurre o, nel senso più vasto dellaparola, nel trasmettere o lasciare in eredità testi datatiprima del 1500 7 . Le prefazioni delle edizioni dei testisaranno pubblicate anche in extenso nella collana cheporterà il titolo del programma stesso. Tutto questodesta la speranza anche in una migliore conoscenza siadella sorte che dell’influsso della Bibliotheca Corviniananel secolo XVI 8 .Riprendendo il filo della storia della BibliothecaCorviniana, possiamo osservare che l’arco temporale deisecoli XVI e XVII sostanzialmente e diviso in 4 parti, siada Zolnai che da Csapodi, come segue: il periodo dellarovina dopo la presa di Buda, il periodo delleinformazioni sulla presenza di un numero considerevoledi codici a Buda nell’ultimo terzo del secolo XVI, ilperiodo dei tentativi di recupero delle corvine dellaprima metà del secolo XVII e quello relativo all’agoniadel materiale librario dopo la cacciata dei Turchi.Per quanto riguarda il primo periodo abbiamo numerosefonti narrative che descrivono la distruzione dellabiblioteca usando i metodi della retorica umanistica<strong>OSSERVATORIO</strong> <strong>LETTERARIO</strong> <strong>Ferrara</strong> e l’Altrove <strong>A<strong>NN</strong>O</strong> <strong>XIII</strong> – <strong>NN</strong>. 67/68 MARZO-APRILE/MAGGIO-GIUGNO 200919

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