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OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l'Altrove ANNO XIII – NN ...

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Quindi il nome potrebbe riferirsi alla città di Urdell’Asia, qui intesa come “Asia Centrale”, da mettere inopposizione con una Ur nello Shinar/Sumer (nel MedioOriente si possono in verità individuare molte Ur, p.e.Ur Kasdim in Anatolia, una fortezza chiamata Ur citatada Ammiano Marcellino nella regione di Edessa…). Cosìse era stata conservata la memoria di una precedenteantica Ur nel cuore dell’Asia, questo potrebbe spiegareperchè la Genesi specifichi che Abramo partì da Ur deiCaldei. Tentativamente suggeriamo come candidato perAsh-Ur l’antica e strategicamente collocata città diTashkurgan, altezza 3200 m, dove il Mintaka cambianome in Tashkurgan ed inizia il suo percorso indirezione dell’oriente. Si potrebbe ulteriormente arguireche Tashkurgan significhi Porta di pietra (Tash) (diaccesso ) ai monti (kur) del Giardino dell’Eden (gan).Appendice 1: sul Kush, l’ Hindukush e l’EsodoIntorno alla metà del secondo millennio A.C. abbiamola grande migrazione degli indoeuropei dall’Europa delnord e dall’Asia nord occidentale verso l’Europasudoccidentale, l’Iran e l’India. Non c’è accordo fra glistudiosi sulla reale causa di queste migrazioni, che èpossibile attribuire ad eventi catastrofici chemodificarono il clima e anche diedero luogo a disastrositsunami. Traccia di tali eventi possiamo vederla nelledieci piaghe che devastarono l’Egitto appena primadell’Esodo, e negli tsunami che devastarono le costedell’America Atlantica e dell’Europa, la cuidocumentazione geologica è recente, si veda Harris[42]. Importante inoltre l’ affermazione di Orosio [50]della sostanziale contemporaneità fra Esodo, invasionedell’ India e diluvio di Deucalione, associati alla cadutadi Fetonte. È probabile che grandi tsunami devastaronole pianure nordeuropee sede di una grande civiltàmegalitica e del bronzo, il bassopiano sarmatico ed ilbacino dell’Ob, provocando una migrazione verso sud.Se la datazione dell’Esodo sulla base del testo biblico ècorretta, l’evento sarebbe avvenuto nel 1447 A.C.,corrispondente, secondo la cronologia dell’Egittoproposta da Velikovsky, alla fine della XII dinastia,appena prima dell’invasione degli Hyksos. Nella loromigrazione verso l’India, gli Hindi passarono quasicertamente attraverso la mesopotamia turanica, che èla regione tra il Syr Darya e l’Amu Darya. Se lacorrelazione tra le migrazioni indoeuropee e l’Esodo e l’associazione di Velikovsky fra Esodo ed invasione degliHyksos sono corrette, allora abbiamo di fronte unquesito interessante. Chi erano gli Hyksos? Questonome risale a Manetone, che lo spiega come “il popolodi pastori”. Altrove[26] abbiamo affermato che ilsignificato del nome sia “popolo dei cavalli”, nomecomunemente dato dalle popolazioni agricole e urbaneai cavalieri che invadevano dalle steppe i loro territori(così i Mongoli erano chiamati dai Cinesi). Ora gliinvasori che Manetone chiama Hyksos sono citati neipochi documenti egiziani sopravvissuti come Amu eVelikovsky sostiene che essi siano coloro che appaiononell’Esodo come Amaleciti, termine interpretabile comepopolo di Amu/Amol. Amaleciti furono incontrati esconfitti da Mosè nel deserto poco dopo il passaggio delMar Rosso. Riteniamo che gli Amaleciti sconfitti fosserosolo un piccolo gruppo degli invasori Amu/Hyksos,separatosi dal gruppo principale per esplorare ildeserto, mentre il corpo principale raggiungeva l’Egittoseguendo la via canonica, la cosiddetta Via del Mare,lungo il mare Mediterraneo. Il nome Amu suggerisceche questi invasori provenissero dal Turan, la regionedell’Amu Darya.Possiamo vedere due ragioni per la loro migrazionedalla regione dell’Amu Darya verso l’Egitto:• Sapevano di non poter opporre un’adeguataresistenza agli invasori ariani diretti verso l’ India,gli Hindi. Gli Hindi quasi certamente avevano unasuperiorità militare, basata non solo sul bronzo (nelnord Europa la tecnologia del bronzo era assai bensviluppata nella prima parte del II millennio A.C.),ma probabilmente avevano anche armi di ferro. Èinfatti una recente scoperta che noduli di ferrofossero abbastanza comuni nelle paludi del nordEuropa e della Siberia occidentale, prodottidall’azione metabolica di batteri. Trovare questinoduli era abbastanza facile (il che potrebbe esserela vera ragione perchè molti cadaveri umani benpreservati si trovano nelle torbiere del nord Europa,antiche paludi). Tali noduli costituivano unmateriale per produrre il ferro preferibile ai normaliminerali ferrosi. Nei tempi presenti, in Svezia siricava il ferro non più dalle famose miniere diKiruna, ma raccogliendo proprio questi noduli dalfondo dei grandi laghi della Scania!• Gli Amu potrebbero aver avuto un conto dasistemare con gli Egiziani e in particolar modo conMosè. Sappiamo che la prima moglie di Mosè, dinome Adoniah secondo le leggende degli Ebrei, eradi Kush, terra di solito ritenuta essere l’Etiopia, mache noi abbiamo identificato con la regione a suddel fiume Gihon, ovvero con l’attuale Badakshan,terra delle preziosissime miniere di lapislazzuli.Forse una spedizione egiziana guidata da Mosèaveva aiutato le popolazioni locali a respingere unattacco degli Amu. Forse in quell’occasione Mosèaveva preso in moglie Adoniah, figlia di un relocale. Allora gli Amu, che avevano lasciato unterritorio indifendibile dagli invasori ariani, simossero verso l’Egitto anche per vendicarsi di unaprecedente sconfitta. Forse la famiglia di Mosè,restata sulle montagne del Kush, lo informò del loroarrivo imminente (messaggeri speciali potevanoarrivare molto prima del corpo principale degliAmu). Ciò potrebbe spiegare sia la fretta di Mosè diportare via il suo popolo sia il tragitto inusuale edassai lungo che prese attraverso il deserto, nontanto per fuggire da un faraone vendicativo, chenon avrebbe comunque avuto difficoltà a localizzarela sua posizione, quanto per evitare gli invasoriAmu. Infine, questo potrebbe anche spiegare ilfatto curioso che nessuno conoscesse, stando allaBibbia, dove fosse la tomba di Mosè, mentre unacosiddetta tomba di Mosè si trova nel Kashmir(vicino alla località di Booth, presso il villaggio diAham Sharif e la città di Beipur), e di essa se neprende cura una famiglia ebraica (i Wali Rishi), dacirca 90 generazioni secondo le tradizioni locali, si96<strong>OSSERVATORIO</strong> <strong>LETTERARIO</strong> <strong>Ferrara</strong> e l’Altrove <strong>A<strong>NN</strong>O</strong> <strong>XIII</strong> – <strong>NN</strong>. 67/68 MARZO-APRILE/MAGGIO-GIUGNO 2009

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