esclamativo o dubitativo, dall'uso della prima personasingolare e da una lingua di tipo connotativo, in cui leparole sono arricchite di valori emozionali, di figureretoriche e di altri espedienti stilistici. In particolare,sono testi espressivo-emotivi:- le interiezioni e, in generale, tutte le dichiarazionid'affetto, di simpatia, di ira, di odio e simili;- i diari, le memorie, le confessioni;i testi autobiografici contengono per lo piùeventi relativi alle esperienze personali eindividuali dei loro autori (avventure, ricordi,speranze, aspirazioni, desideri, sentimenti) ointerpretazioni soggettive di fatti e anche lanarrazione degli avvenimenti e le descrizioni checontengono sono filtrate attraverso lapersonalità e l'opinione dell'emittente. Essi,comunque, sono sempre rilevanti per il lorovalore umano e, spesso, quando sono elaboratiin chiave letteraria, raggiungono un'intensitàche li promuove a documenti atti a illuminaresignificativamente un'epoca.- I commenti, le recensioni, le interpretazioni critiche;Oltre a permeare di sé interi testi come quellicitati, la funzione espressivo-emotiva comparespesso anche in testi caratterizzati da altrefunzioni, per lo più sotto forma di brevi giudizi.Ad esempio, nella frase "Ha smesso di nevicare",la funzione è decisamente informativoreferenziale;ma nella frase "Finalmente hasmesso di nevicare", l'avverbio "finalmente"introduce un elemento soggettivo-emotivo cheesprime l'opinione e l'atteggiamentodell'emittente di fronte al fatto.3.) Nella funzione persuasiva o conativa (dallatino conari, 'sforzarsi per ottenere qualcosa') la linguaè usata per convincere il destinatario di qualcosa o perottenere da lui un 'certo comportamento. Incentrata suldestinatario, essa è prevalente nelle frasi volitive einterrogative, che chiamano in causa il destinatariointerlocutoreed è caratterizzata dall'uso dell'imperativo,del congiuntivo esortativo, del vocativo, della secondapersona singolare e di tutte le possibili forme di invito odi preghiera.Lo scopo di persuadere può essere raggiuntoin maniera indiretta, quando ricorrere a unordine o a un invito esplicito potrebbe esserescortese o risultare controproducente. In questicasi, anziché la funzione conativa, si utilizzanoquella referenziale o quella espressiva, cui siattribuisce un sovrascopo persuasivo. E il casodi una frase come “II nonno ha dimenticato quigli occhiali": in essa la funzione informativoreferenzialefa chiaramente le veci dellafunzione persuasiva: “Corri a portare gli occhialial nonno!"In particolare, sono testi a dominante funzionepersuasiva:- le leggi, i comandi, i divieti, le preghiere, gli appelli, iconsigli, i regolamenti, le circolari;- i discorsi politici e propagandistici, le arringhe, leprediche, le celebrazioni, le commemorazioni.Tutti questi testi, spesso destinati a essererecitati in pubblico, magari sottolineati da gestio da particolari intonazioni della voce, hanno lo4scopo di’ convincere il destinatario ad assumereun determinato atteggiamento nei confronti diun personaggio o di un fatto. Le informazioniche contengono, tra l’altro, sono spesso parzialio distorte e, a seconda delle reazioni che sipropongono di suscitare, tendono a porre inevidenza gli aspetti positivi o negativi delpersonaggio o del fatto in questione.- I testi di carattere precettistico in cui lo scopo delmessaggio è quello di indurre l’interlocutore a provaredeterminati sentimenti (commozione, paura ecc.) e adassumere determinati comportamenti (onestà, lealtàecc.).In molti testi siffatti, la funzione persuasivacoesiste con una dominante funzione poetica.Così, nelle favole la funzione poetica è per lo piùaffiancata, e talvolta anche soffocata, dallafunzione persuasiva. La favola, infatti, più che loscopo di divertire si propone quello di mettere inluce virtù e difetti degli uomini e, attraverso la“morale”, di esortare il lettore ad un certocomportamento.- I messaggi pubblicitari: essi costituiscono un esempioperfetto di uso della lingua in funzione persuasiva,perché il loro scopo primario, anche se sfruttano tuttele funzioni della lingua, è quello di convincere.Nei testi letterari, la funzione persuasiva coesiste,nell’ambito della più generale funzione poeticoconnotativache caratterizza tali testi, con tutte le altrefunzioni. Si veda, ad esempio, il seguente passo”, trattodai «Promessi Sposi» di A. Manzoni: in esso la funzioneprevalente è quella persuasiva, come dimostra lapresenza di quasi tutti gli espedienti linguistici che caratterizzanotale funzione, ma l’efficacia del messaggioè raggiunta sfruttando anche la funzione espressiveemotivadella lingua, che di fatto si alterna di continuoa quella persuasiva:«Mi lasci andare, per carità, mi lasci andare(persuasiva). Non torna conto a uno che ungiorno deve morire di far patire tanto unapovera creatura (emotiva). Oh (emotiva), leiche può comandare (referenziale) dica che milascino andare (persuasiva). M’hanno portatoqui per forza (referenziale-emotiva). Mì mandicon questa donna (persuasiva) a ***, dov’è miamadre (referenziale). Oh, Vergine santissima!(emotiva)»4.) Nella funzione fàtica¹ o di contatto la lingua èusata per stabilire il contatto tra l’emittente e ildestinatario, verificando se il canale funzionaadeguatamente. Incentrata sul canale, comprende tuttele espressioni e le formule che servono ad aprire,mantenere o interrompere il contatto o a predisporre ildestinatario a ricevere il messaggio. Sono testi omessaggi fàtici:- i saluti e i convenevoli;Quando per strada si scorge un amico e gli siindirizza un “Ciao!”, la formula di saluto servead attirare la sua attenzione e ad attivare ilcanale della comunicazione: se non si volesseavviare un dialogo con l’amico in questione, nongli si invierebbe neppure quel messaggio disaluto. Più in generale, poi, i messaggi fàticisono di importanza fondamentale per verificare<strong>OSSERVATORIO</strong> <strong>LETTERARIO</strong> <strong>Ferrara</strong> e l’Altrove <strong>A<strong>NN</strong>O</strong> <strong>XIII</strong> – <strong>NN</strong>. 67/68 MARZO-APRILE/MAGGIO-GIUGNO 2009
La disponibilità del destinatario a comunicare,sondandone lo stato d’animo e prevenendone lereazioni. Così, quando una ragazza o un ragazzorientrano in ritardo a casa, per prima cosacontrollano la situazione attraverso una formulala fàtica: appena entrati dicono “Buona sera atutti!” oppure “Eccomi qua!”’ oppure, usando infunzione fàtica un testo informativo oreferenziale, “II bus era in un ritardo pazzesco”oppure, usando in funzione fàtica un testoemotivo, “Non ne posso più dalla stanchezza!”.Tutte queste espressioni hanno solo la funzionedi stabilire, attraverso la risposta (o la nonrisposta)della madre e/o del padre, lo statod’animo dei genitori: la formula fatica, insomma,serve “per rompere il ghiaccio”.- Le formule e gli intercalari telefonici;La comunicazione telefonica è accompagnatada vari testi fàtici. Testo fàtico ad esempio è il“Pronto!” (“Io sono pronto a parlare: e tu?”)con cui chi risponde al telefono dichiara la suapresenza e la sua disponibilità a parlare, e testifàtici sono tutte le espressioni con cui, nelcorso della conversazione telefonica, emittentee destinatario, volta a volta, si rassicuranocirca il fatto che stanno seguendo il discorso,cioè sottolineano l’esistenza del contatto:“Già… già… sì… ho capito… eerto… certo…d’accordo… va bene…”. Naturalmente, anchetutte le altre forme di trasmissione della lingua,oltre a quella telefonica, si avvalgono di testifatici per stabilire, controllare e chiudere ilcontatto: dalle formule di chiamata (“Torre dicontrollo chiama…”) alle formule di chiusura(“Passo e chiudo”).- Le formule più o meno stereotipate esovrabbondanti, che si intercalano nel discorso peravviare, mantenere o facilitare la conversazione, perprendere tempo mentre si decide cosa si deve dire oper riempire un momento di silenzio magariimbarazzante;La lingua mette a disposizione del parlantemolte formule fàtiche di questo tipo che vannodal famigerato “cioè” con cui molto spesso chiparla cerca di puntellare il proprio discorso, aipiù neutri “veramente, bene, dunque, certo…certo, ehm, insomma”. Talora, in casi disperati,queste formule fàtiche costituiscono tutta lacomunicazione: “Ehm… dunque… ecco… sì…però… allora…”. Tipiche formule fàtiche usateper avviare la conversazione o per riempiresilenzi imbarazzanti (ad esempio in ascensore,luogo in cui la funzione fàtica celebra i suoitrionfi nella direzione della più assolutabanalità) sono: “Come stai?”; “Come mai daqueste parti?”; “Bella giornata, eh?”; “Ma chetempo!” ecc.- Le formule usate per richiamare l’attenzionedell’interlocutore o controllare se sta comprendendoquello che gli si dice.La funzione fatica ad esempio è molto usata ascuola, nel dialogo tra insegnanti e alunni, inespressioni come: “State attenti!”, “Avetecapito?”, “Capito?”, “Attenzione, ora!”. Glistudenti, del resto, individuano con facilità leformule fàtiche tipiche di ciascuno dei loroinsegnanti e le fanno oggetto di imitazioni e discherzi.5.) La funzione metalinguistica² è propria deitesti e dei messaggi in cui la lingua viene usata perspiegare e analizzare se stessa o un’altra lingua assuntacome oggetto: per spiegare cioè il propriofunzionamento e le proprie caratteristiche (“II verboandare è un verbo intransitivo della primaconiugazione”), la forma di una parola (“Sufficiente sìscrive con la i”), il significato di una parola(“Macrocefalo significa ‘che ha la testa grossa’”) o ilfunzionamento e le caratteristiche di un’altra lingua o ilsignificato di una parola in un’altra lingua.Testi a dominante funzione metalinguistica sonoperciò i testi di grammatica e i dizionari, cioè i testi chehanno come oggetto lo studio della lingua. Questafunzione è molto frequente anche nei testi scolastici enei testi divulgativi ed è molto usata da insegnanti ealunni nel corso delle lezioni di lingua, italiana ostraniera. Tra l’altro, a questa funzione capita diricorrere anche nella comunicazione usuale equotidiana, tutte le volte che si sente la necessità dichiarire il significato di un termine poco noto o di unconcetto difficile.6.) La lingua è usata in funzione poetica, quando èvolta a comunicare qualcosa arricchendo il testo o ilmessaggio di “effetti speciali”, cioè di un sovrappiù divalori stilistico-espressivi, sia a livello di significato sia alivello di significante, in modo da ottenere, ancheattraverso la scelta e la disposizione delle parole nellafrase, particolari effetti ritmici e particolari suggestionimusicali. Incentrata sul messaggio, la funzione poeticasfrutta le risorse connotative della lingua, cioè lepossibilità della lingua non solo di descrivere e diinformare, ma anche di evocare una rete di immagini,di valori, di emozioni, di sensazioni e di ideali tra loroconnessi sia sui piano del significato (temi, contenutiecc.) sia su quello del significante (timbro, ritmo, metroecc.). Per questo la funzione poetica è detta anchefunzione connotativa.Per cogliere le caratteristiche precise dell’uso dellalingua in funzione poetico-connotativa si osservino iseguenti testi:“Nella seconda metà d’agosto si verificanoviolenti temporali e il clima si fa più freddo: siapprossima, infatti, l’equinozio d’autunno”.“Non c’è niente di peggio di questi maledettitemporali d’agosto, improvvisi e violenti.Che,.tristezza! Mi fanno pensare che siavvicina l’autunno”.“Autunno. Già lo sentimmo venire / nellepiogge d’agosto / silenziose e piangenti, / eun brivido percorre la terra…” (V. Cardarelli)Nel primo testo la lingua è usata in funzioneinformativa denotativo-referenziale: in esso infatti vienedescritto un dato meteorologico, senza commentarlo névalutarlo. Nel secondo, invece, l’inserimento da partedell’emittente della propria opinione e delle propriereazioni al fatto in questione, rende dominante lafunzione espressivo-emotiva. Nel terzo testo, infine, ildato meteorologico è stato completamente trasfigurato:espresso in una forma particolare, cioè attraverso<strong>OSSERVATORIO</strong> <strong>LETTERARIO</strong> <strong>Ferrara</strong> e l’Altrove <strong>A<strong>NN</strong>O</strong> <strong>XIII</strong> – <strong>NN</strong>. 67/68 MARZO-APRILE/MAGGIO-GIUGNO 20095
- Page 1: OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l
- Page 7 and 8: dove il passo dell’uomosi confond
- Page 10 and 11: leggere il biglietto. Lo sfilai dal
- Page 13 and 14: fiducia dei due vecchi coniugi. Sol
- Page 15 and 16: e illumina i mali dei mortipasqua v
- Page 17 and 18: Végtelen imádság lett az életü
- Page 19 and 20: István Monok*QUESTIONI APERTE NELL
- Page 21 and 22: Szamosközy, tranne il curriculum d
- Page 23 and 24: confronto armato con il potere degl
- Page 25 and 26: 45 A. MIKÓ, Mathias Corvinus - Mat
- Page 27 and 28: assolutamente vincolante e univoca
- Page 29 and 30: esperienziale che, indubbiamente, n
- Page 31 and 32: Emerge un tardo ottocento più prop
- Page 33 and 34: limita all’analisi stilistica del
- Page 35 and 36: Ecco un brano del Poema della Croce
- Page 37 and 38: e proprie trappole disseminate sia
- Page 39 and 40: Poi Mater Fabula raccontò che i ri
- Page 41 and 42: TRADURRE - TRADIRE - INTERPRETARE -
- Page 43 and 44: fájdalmat hallotta dobogni a mellk
- Page 45 and 46: Mozart zenéje behatolt az ereibe,
- Page 47 and 48: che scendonoper le tempieil mare de
- Page 49 and 50: MILLENNIUM TERTIUM, Opera eseguita
- Page 51 and 52: panchine sotto i pergolati e nei pa
- Page 53 and 54: cielo che infiamma di azzurro il mo
- Page 55 and 56:
quello dei Caracciolo. Gli ultimi a
- Page 57 and 58:
anti-ungheresi. La religione predom
- Page 59 and 60:
(1378-1388, 1411-1415), Re d’Ungh
- Page 61 and 62:
pronto e abbellito con gli affresch
- Page 63 and 64:
dell’epoca (Poggio Bracciolini, L
- Page 65 and 66:
Guarino da Verona, la cui scuola di
- Page 67 and 68:
icompensa — perché venissero res
- Page 69 and 70:
http://www.osservatorioletterario.n
- Page 71 and 72:
del Segre, mentre le tendenze più
- Page 73 and 74:
in qualche nuovo modo”. Quel “n
- Page 75 and 76:
calcolare, pena il tocco delle sue
- Page 77 and 78:
1909 (in collaborazione con G. Vail
- Page 79 and 80:
ventre/ rabbia e umiliazione,/ dall
- Page 81 and 82:
Petrocchi applica lo stesso process
- Page 83 and 84:
Questo intermezzo intorno all’ess
- Page 85 and 86:
sono rispettivamente quella di Giul
- Page 87 and 88:
cercare di mantenerlo quanto più p
- Page 89 and 90:
versione di Quasimodo, unica nel su
- Page 91 and 92:
in parte nel Basso Medioevo, lo si
- Page 93 and 94:
numerica potrebbe essere qui la Mon
- Page 95 and 96:
miniera nel mondo, localizzata prop
- Page 97 and 98:
veda Kersten[46]. Mosè alla fine d
- Page 99 and 100:
MENZIONI SPECIALI:BALASTIERA# 186by
- Page 101 and 102:
«sforzo», di un «impegno»: spes
- Page 103 and 104:
Ritratti, storie, percorsiScrittori
- Page 105 and 106:
Il lettore in questione sicuramente
- Page 107 and 108:
dall'uno all'altro dio o semidio, c
- Page 109 and 110:
modello bronzeo inscritto, che fung
- Page 111 and 112:
William Hawking, il fisico britanni
- Page 113 and 114:
(vincitori: Silvana Aurilia - Napol
- Page 115 and 116:
OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l
- Page 117 and 118:
APPENDICE/FÜGGELÉK____Rubrica del
- Page 119 and 120:
érnem csak egyszer? Sosem adatott.
- Page 121 and 122:
ajzott szerelmesek enyhülést kerg
- Page 123 and 124:
kis ironikus árnyalatot éreztem k
- Page 125 and 126:
volt, amikor egyszerre három láb
- Page 127 and 128:
hagysz itt bennünket? Meddig bírj
- Page 129 and 130:
diplomát kapván, az állam által
- Page 131 and 132:
tapasztalták meg. Azokban az élm
- Page 133 and 134:
szőr a hátunkon. Sajnos nem volt
- Page 135 and 136:
Most pedig következzenek a felvét
- Page 137 and 138:
Nos, induljunk tovább, mert van m
- Page 139 and 140:
számítógépes tájékoztató út
- Page 141 and 142:
idézné: A szkíták valaha igen b
- Page 143 and 144:
Mindenesetre a megnevezett kutatók
- Page 145 and 146:
A maga egészében különös szell
- Page 147 and 148:
E gondolatokkal foglalkozva eszembe
- Page 149 and 150:
látható titokzatos tárgy, amelye
- Page 151 and 152:
HASZNOS HÍREKtéged ígért a vár
- Page 153 and 154:
az említett munkáidról a híreid
- Page 155 and 156:
OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l