10.07.2015 Views

OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l'Altrove ANNO XIII – NN ...

OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l'Altrove ANNO XIII – NN ...

OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l'Altrove ANNO XIII – NN ...

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

di questioni “inutili” […] perché esse non sonoche delle questioni apparenti 23a servizio dell’intuizione chePer ogni nostro atto di pensiero che noncontenga od implichi alcun riferimento al futuro,cioè alcuna previsione o aspettazione, il parere diciascuno di noi non è soggetto ad alcunacontestazione. Le divergenze o i dispareri intornoalle esperienze che ciascuno di noi prova, sonoun fatto ultimo che potrà riguardarsi come undato, ma non mai come un soggetto dicontroversia. La questione della verità o falsitàpuò nascere soltanto quando la sensazione oesperienza di cui si tratta ci suggerisca o ci facciaprevedere altre sensazioni non presenti, mafuture, non attuali, ma possibili […] 24 .Più che all’analitica esordiente britannica e tedesca, nelsuo rifiuto a distinguere analisi e verificazione extradiscorsivaorientato al concetto di contesto, lanarrazione di Calderoni e Vailati si riconnette allaseconda “stagione” americana dell’analiticanovecentesca 25 , che culminerà, in tardo novecento eattraverso autori come Quine e Davidson, nei récitsculturali di Goodman, Putnam e Rorty.***1 Mario Calderoni nasce a <strong>Ferrara</strong> nel 1879. Fino alle scuolesecondarie studia a Firenze e si laurea in Diritto nel 1901all’Università di Pisa; collabora alle riviste il “Regno” ed il“Leonardo” Nel 1909, ottiene la libera docenza in morale aBologna e, nel 1914 si ritrasferisce a Firenze, dove tiene uncorso sulla “Teoria Generale dei valori”. A causa di undrammatico esaurimento mentale, il nostro autore nontermina il corso, e, abbandonata la docenza, trascorre aRimini l’estate del 1914; tornato in autunno a Firenze eannunciata una continuazione del corso muore a soli 35 anni,ad Imola, il 14 Dicembre del 1914.2 Giovanni Vailati nasce a Crema nel 1863. Di nobili natali,studia con i Padri Barnabiti inizialmente a Monza esuccessivamente a Lodi; sostiene l’esame di licenza liceale aLodi e si iscrive alla facoltà di matematica dell’università diTorino. Laureatosi in matematica, collabora nel 1891 alla“Rivista di matematica” diretta da Peano e l’anno successivodiviene assistente di Calcolo infinitesimale all’Università diTorino. Tra il 1896 ed il 1899 tiene tre corsi di storia dellameccanica. Nel 1899, volendo dedicarsi con massima libertàai suoi vasti interessi culturali, abbandona la carrierauniversitaria e chiede di entrare nella scuola secondaria; èdocente nel liceo di Pinerolo (1899), a Siracusa (1899), a Bari(1900), a Como (1901-1904) e a Firenze. In Toscana inizia acollaborare assiduamente al “Leonardo” e nel novembre del1905 è nominato, su richiesta di Salvemini, membro di unaCommissione reale destinata alla riforma delle scuolesecondarie. Nel 1908, mentre è a Firenze, si ammala;trasferitosi a Roma, vi muore la sera del 14 Maggio 1909.3 Cfr. il mio I. POZZONI, L’analitica moderata di GiovanniVailati, in A.Di Giovanni (a cura di), Ricerche sul pensieroitaliano del Novecento, Roma, Bonanno, 2007, 15-46.4Cfr. G. PAPINI, Prefazione, in M.Calderoni, Scritti, Firenze, LaVoce, 1924, IX-X. D’ora in avanti i riferimenti testuali aCalderoni saranno indicati in base a M. CALDERONI, Scritti,Firenze, La Voce, 1924, voll. I e II; e i riferimenti testuali aVailati saranno indicati – a meno di avviso contrario- in baseall’edizione curata da M.Quaranta G. VAILATI, Scritti, Bologna,Forni, 1987, voll. I-II-III.5 Si esaminino i tentativi di accomunare Calderoni e Vailaticontro jamesianesimo di maniera dei leonardiani (Gian Falco eGiuliano), contro Positivismi non critici e contro neo-idealismoattuati da autori come M.Toraldo di Francia (M. TORALDO DIFRANCIA, Pragmatismo e disarmonie sociali: il pensiero di MarioCalderoni, Milano, Angeli, 1983), A.Santucci (A. SANTUCCI, IlPragmatismo in Italia, Bologna, Il Mulino, 1963) e M.Dal Prà(M. DAL PRÀ, Studi sul Pragmatismo italiano, Napoli,Bibliopolis, 1984). Per un uso costante del termine “sodalizio”in riferimento alle relazioni culturali tra Calderoni e Vailati siveda l’interessantissimo e trascurato articolo V. MILANESI, Sullematrici vailatiane della filosofia “pratica” di Calderoni, in“Rivista critica di storia della filosofia”, Firenze, La NuovaItalia, Luglio- Settembre 1979, 387-406.6 Cfr. L. LAUDAN, Progress and its Problems. Towards a Theoryof Scientific Growth, 1977, trad.it. Il progresso scientifico.Prospettive per una teoria, Roma, Armando, 1979, 103-104.L’autore considera una tradizione di ricerca come «[…] uninsieme di assunzioni circa contenuti e dinamiche interni adun determinato ambito di studi, e circa i metodi utili adesaminare dilemmi e a costruire teorie in tale ambito […]».L’aver aderito ad un comune insieme di assunzioni circacontenuti, dinamiche e metodo, riferite ad un numeroaltissimo di ambiti di studio, è condizione della “comunioneculturale” tra Calderoni e Vailati.7 Cfr. M. DAL PRÀ, Studi sul Pragmatismo italiano, cit., 47:«Dal modo stesso infatti in cui viene compiendo la scelta degliautori classici della storia del pensiero ai quali rifarsi, dalmodo in cui affronta l’interpretazione delle loro dottrine, dallaforma in cui ritiene di poterle, almeno in parte, ritradurre nellaformulazione della sua prospettiva generale di pragmatismo,si apprendono molti chiarimenti di rilievo della sua stessadottrina».8 Cfr. il mio I. POZZONI, Calderoni erede e continuatore dellatradizione di ricerca vailatiana, in “Annuario del centro StudiGiovanni Vailati”, Crema, Centro Studi Giovanni Vailati, 2003,55-78.9 Cfr. A. DI GIOVA<strong>NN</strong>I (a cura di), M. Calderoni- Scritti sulPragmatismo, Roma, Bonanno Editore, 2007, 34-36 («Vi sonoquindi degli aspetti che avvicinano indubbiamente il pensierodi Calderoni (così come quello di Vailati) a Wittgenstein, aMoore, all’empirismo logico, all’operazionismo, agli analisti diOxford, alle scuole di Berlino e di Leopoli- Varsavia […] Ilfilosofo ferrarese, come si vedrà negli scritti antologizzati, èun filosofo esclusivamente e consapevolmente analitico. IlNostro non ci ha lasciato nulla che non sia un’analisi […]»).10 Cfr. G. MADDALENA, Giovanni Vailati e l’arte di ragionare, inG.Maddalena- G.Tuzet (a cura di), I pragmatisti italiani,Milano, AlboVersorio, 2007, 24-26.11 Cfr. i miei I. POZZONI, Positivismi, Pragmatismo logico eneo-Positivismo, in “Il Contributo”, Roma, Aracne,n.1/2 (2006), 93-110, I. POZZONI, Pragmatismo logico, senso econtesto. I dilemmi linguistici nella riflessione filosoficacalderoniana, in “Información Filosófica”, Roma, fasc. 2(2006), III, 5-28 e I. POZZONI, Giovanni Vailati e MarioCalderoni tra meta-etica, etica descrittiva e normativa, in“Foedus”, Padova, Grafimade, n.16/III (2007), 44-57.12Cfr. M. CALDERONI, Le varietà del Pragmatismo, in“Leonardo”, II, Novembre 1904, [vol.I, 212].Precedentemente scriveva: «[…] questa categoria diargomenti – noti sotto il nome di argomenta baculina,“wooden arguments” […] costituisce una legittima reazionedel buon senso e dell’esperienza contro tutto un modo diragionare, o di esprimersi, che ha talmente viziato il pensierofilosofico da potersi quasi considerare come la caratteristicaprofessionale dei filosofi stessi» (ivi, 209-210).13 Cfr. ivi, cit., [vol.I, 211-212].14 Cfr. ivi, cit., [vol.I, 214].15 Cfr. M. CALDERONI, Il Pragmatismo e i vari modi di non dirniente, in “Rivista di Psicologia applicata”, V, 4, Luglio- Agosto76<strong>OSSERVATORIO</strong> <strong>LETTERARIO</strong> <strong>Ferrara</strong> e l’Altrove <strong>A<strong>NN</strong>O</strong> <strong>XIII</strong> – <strong>NN</strong>. 67/68 MARZO-APRILE/MAGGIO-GIUGNO 2009

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!