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OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l'Altrove ANNO XIII – NN ...

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esclamativo o dubitativo, dall'uso della prima personasingolare e da una lingua di tipo connotativo, in cui leparole sono arricchite di valori emozionali, di figureretoriche e di altri espedienti stilistici. In particolare,sono testi espressivo-emotivi:- le interiezioni e, in generale, tutte le dichiarazionid'affetto, di simpatia, di ira, di odio e simili;- i diari, le memorie, le confessioni;i testi autobiografici contengono per lo piùeventi relativi alle esperienze personali eindividuali dei loro autori (avventure, ricordi,speranze, aspirazioni, desideri, sentimenti) ointerpretazioni soggettive di fatti e anche lanarrazione degli avvenimenti e le descrizioni checontengono sono filtrate attraverso lapersonalità e l'opinione dell'emittente. Essi,comunque, sono sempre rilevanti per il lorovalore umano e, spesso, quando sono elaboratiin chiave letteraria, raggiungono un'intensitàche li promuove a documenti atti a illuminaresignificativamente un'epoca.- I commenti, le recensioni, le interpretazioni critiche;Oltre a permeare di sé interi testi come quellicitati, la funzione espressivo-emotiva comparespesso anche in testi caratterizzati da altrefunzioni, per lo più sotto forma di brevi giudizi.Ad esempio, nella frase "Ha smesso di nevicare",la funzione è decisamente informativoreferenziale;ma nella frase "Finalmente hasmesso di nevicare", l'avverbio "finalmente"introduce un elemento soggettivo-emotivo cheesprime l'opinione e l'atteggiamentodell'emittente di fronte al fatto.3.) Nella funzione persuasiva o conativa (dallatino conari, 'sforzarsi per ottenere qualcosa') la linguaè usata per convincere il destinatario di qualcosa o perottenere da lui un 'certo comportamento. Incentrata suldestinatario, essa è prevalente nelle frasi volitive einterrogative, che chiamano in causa il destinatariointerlocutoreed è caratterizzata dall'uso dell'imperativo,del congiuntivo esortativo, del vocativo, della secondapersona singolare e di tutte le possibili forme di invito odi preghiera.Lo scopo di persuadere può essere raggiuntoin maniera indiretta, quando ricorrere a unordine o a un invito esplicito potrebbe esserescortese o risultare controproducente. In questicasi, anziché la funzione conativa, si utilizzanoquella referenziale o quella espressiva, cui siattribuisce un sovrascopo persuasivo. E il casodi una frase come “II nonno ha dimenticato quigli occhiali": in essa la funzione informativoreferenzialefa chiaramente le veci dellafunzione persuasiva: “Corri a portare gli occhialial nonno!"In particolare, sono testi a dominante funzionepersuasiva:- le leggi, i comandi, i divieti, le preghiere, gli appelli, iconsigli, i regolamenti, le circolari;- i discorsi politici e propagandistici, le arringhe, leprediche, le celebrazioni, le commemorazioni.Tutti questi testi, spesso destinati a essererecitati in pubblico, magari sottolineati da gestio da particolari intonazioni della voce, hanno lo4scopo di’ convincere il destinatario ad assumereun determinato atteggiamento nei confronti diun personaggio o di un fatto. Le informazioniche contengono, tra l’altro, sono spesso parzialio distorte e, a seconda delle reazioni che sipropongono di suscitare, tendono a porre inevidenza gli aspetti positivi o negativi delpersonaggio o del fatto in questione.- I testi di carattere precettistico in cui lo scopo delmessaggio è quello di indurre l’interlocutore a provaredeterminati sentimenti (commozione, paura ecc.) e adassumere determinati comportamenti (onestà, lealtàecc.).In molti testi siffatti, la funzione persuasivacoesiste con una dominante funzione poetica.Così, nelle favole la funzione poetica è per lo piùaffiancata, e talvolta anche soffocata, dallafunzione persuasiva. La favola, infatti, più che loscopo di divertire si propone quello di mettere inluce virtù e difetti degli uomini e, attraverso la“morale”, di esortare il lettore ad un certocomportamento.- I messaggi pubblicitari: essi costituiscono un esempioperfetto di uso della lingua in funzione persuasiva,perché il loro scopo primario, anche se sfruttano tuttele funzioni della lingua, è quello di convincere.Nei testi letterari, la funzione persuasiva coesiste,nell’ambito della più generale funzione poeticoconnotativache caratterizza tali testi, con tutte le altrefunzioni. Si veda, ad esempio, il seguente passo”, trattodai «Promessi Sposi» di A. Manzoni: in esso la funzioneprevalente è quella persuasiva, come dimostra lapresenza di quasi tutti gli espedienti linguistici che caratterizzanotale funzione, ma l’efficacia del messaggioè raggiunta sfruttando anche la funzione espressiveemotivadella lingua, che di fatto si alterna di continuoa quella persuasiva:«Mi lasci andare, per carità, mi lasci andare(persuasiva). Non torna conto a uno che ungiorno deve morire di far patire tanto unapovera creatura (emotiva). Oh (emotiva), leiche può comandare (referenziale) dica che milascino andare (persuasiva). M’hanno portatoqui per forza (referenziale-emotiva). Mì mandicon questa donna (persuasiva) a ***, dov’è miamadre (referenziale). Oh, Vergine santissima!(emotiva)»4.) Nella funzione fàtica¹ o di contatto la lingua èusata per stabilire il contatto tra l’emittente e ildestinatario, verificando se il canale funzionaadeguatamente. Incentrata sul canale, comprende tuttele espressioni e le formule che servono ad aprire,mantenere o interrompere il contatto o a predisporre ildestinatario a ricevere il messaggio. Sono testi omessaggi fàtici:- i saluti e i convenevoli;Quando per strada si scorge un amico e gli siindirizza un “Ciao!”, la formula di saluto servead attirare la sua attenzione e ad attivare ilcanale della comunicazione: se non si volesseavviare un dialogo con l’amico in questione, nongli si invierebbe neppure quel messaggio disaluto. Più in generale, poi, i messaggi fàticisono di importanza fondamentale per verificare<strong>OSSERVATORIO</strong> <strong>LETTERARIO</strong> <strong>Ferrara</strong> e l’Altrove <strong>A<strong>NN</strong>O</strong> <strong>XIII</strong> – <strong>NN</strong>. 67/68 MARZO-APRILE/MAGGIO-GIUGNO 2009

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