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OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l'Altrove ANNO XIII – NN ...

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gloria eterna, anche se, egli esercitò un’influenzaconsiderevole sulla politica di Sigismondo diLussemburgo agli inizi del XV secolo per far usciredall’ombra che ancor oggi lo nasconde sia nella storiad’Italia che di quella d’Ungheria.L’talianista ungherese, Florio Banfi negli anni ’30-’40del Novecento, più di tutti ne esalta il genio militare; lodefinisce «un eroe antiturco, insostituibile figura dellasua epoca – ma anche sottolineo – un antesignano delRinascimento […] che ha introdotto in Ungheria ilculto del genio italiano [e] che per un secolo ha influitosulla stessa vita spirituale magiara.» Filippo Scolari nonfu infatti soltanto un genio nel campo militare e unaccorto politico ediplomatico, maanche un patronodelle arti e unfondatore dichiese, monasteri,ospedali e castelli.La Dr.ssa GizellaNémeth tra lealtre dice nella suarelazione al convegnotenuto in Udinedal 7 all’8 novembre2002, intitolataFilippoScolari, un esempiodi condottieroe mecenate allacorte di Sigismondodi Lussemburgo:«…era nato nel 1369 a Tizza-no, nei dintorni diFirenze; apparte-neva a una nobile famiglia ghibellinadecaduta che discendeva dal casato dei Buondelmonti.Abile come si era rivelato fin da bambino nel far diconto, Filippo fu affidato all’età di tredici anni almercante fiorentino Luca del Pecchia, il quale esercitavala professione in Ungheria, come moltissimi altriartigiani e imprenditori toscani dell’epoca. Il giovaneFilippo, notato dal tesoriere del re Miklós Kanizsai,cliente di Luca del Pecchia, venne affidato al serviziodell’arcivescovo di Esztergom, János Kanizsai. Mal’abilità di conto dello Scolari attirò anche l’attenzionedello stesso re Sigismondo di Lussemburgo, che loassunse alla sua corte nominandolo nel 1401governatore delle miniere di sale [sókamaraispán] (magià nel novembre del 1399 Filippo dirigeva le miniered’oro di Körmöcbánya, oggi Bánska Kremnica inSlovacchia) e nel 1407-08 addirittura sommo tesoriere.In breve tempo Filippo divenne uno dei più fidati eintimi consiglieri del re e sali molto rapidamente nellascala sociale ungherese. Filippo fu ispán (da cui deriva ilsuo soprannome ‘Spano’), cioè governatore dellecontee di Temes, Csanád, Keve, Krassó, Arad e Fejér;nel 1408-1409 fu anche bano di Szörény. Esercitavainoltre una notevole influenza sull’episcopato di Várad esull’arcivescovado di Kalocsa, in genere diretti oamministrati da parenti o amici e delle cui renditepoteva usufruire personalmente nei periodi di sedevacante. Per dare un’idea della rapida scalata di FilippoScolari alle più alte cariche del regno si pensi che già il29 ottobre 1402 occupava il quarantottesimo posto tra i110 “praelati, barones, nobiles, proceres” che,accompagnarono il re Sigismondo a Pozsony (oggiBratislava in Slovacchia odierna) in occasione dellastipula del contratto che designava il duca d’AustriaAlberto IV erede di Sigismondo al trono magiaro,mentre lo troviamo già al nono posto nell’elenco deimembri dell’Ordine del Drago, fondato dal sovrano edalla regina Barbara di Cilli nel 1408 dopo la vittoriosacampagna di Bosnia. In effetti, nel 1408 Filippo Scolariè già tra i quattro-cinque grandi dignitari del Regnod’Ungheria. Egli non fu soltanto un abile amministratoree uomo politico, ma soprattutto un eccellentecondottiero militare: le sue diciotto o ventitre vittoriosecampagne militari contro i Turchi lo avrebbero resofamoso anche in Italia, tant’è che divenne uno deiprincipali modelli di capitano, fiorentino; prova ne è ilsuo ritratto in atteggiamento spavaldo, con le bracciatese, le gambe divaricate, l’armatura da torneo, laspada arcuata sopra le ginocchia: il capolavoro diAndrea del Castagno (v. l’immagine a sinistra, fonte:Internet) che secondo Mario Salmi ispirò il David delPollaiolo, il San Michele del Perugino e il San Giorgio delDonatelle. Filippo non fu invece fortunato nelle duecampagne condotte contro gli ussiti nel 1420 e 1422,mentre le sue campagne militari in Italia, anche sepraticamente vittoriose, hanno dato adito a qualchesospetto di tradimento e corruzione.Filippo fu anche un ricco proprietario terriero: ebbepossessi in diversi comitati ungheresi, molti dei qualiperò erano in comproprietà con la moglie BorbálaOzorai e col fratello Manco, che lo aveva seguito inUngheria. Ma fu il villaggio di Ozora, portategli in dotedalla moglie Borbála, a divenire la residenza ufficiale diFilippo, che appunto da Ozora avrebbe preso il nomecon cui si faceva chiamare e con cui è ancora oggiricordato in Ungheria. A Ozora Filippo fece costruireattorno al 1416 uno splendido castello, oggicompletamente ristrutturato e trasformato, che avevaperò più i requisiti di un palazzo cittadino che di unafortezza di campagna, come si usava a quei tempi inUngheria. Anzi, il dongione ricordava molto da vicinoproprio i palazzi italiani, ben noti al suo proprietario; lemura invece evidenziavano lo stile tardogoticointernazionale, tipico degli altri simili fabbricati dellaprima metà del XV secolo. Nell’edificio principale c’eraanche una cappella dedicata a San Filippo e a SantaBarbara, in onore ai proprietari. Insomma si trattava diun fabbricato molto più evoluto rispetto a quelli coevi.Molto probabilmente il progetto del castello è operadell’architetto italiano Manette Ammannatini, ilprotagonista della Novella del Grasso Legnaiuolo cheverosimilmente fu sul posto invitato da Filippo adirigerne i lavori.Filippo Scolari fu mecenate, prodigo elemosiniere efinanziatore di opere civili e religiose, anche se uno deisuoi biografi, l’Anonimo fiorentino, esageraattribuendogli la costruzione di ben 180 cappelle, chearricchì a proprie spese anche degli arredi e deiparamenti sacri. Nel 1418 chiese al papa Martino V ilpermesso per la fondazione di un monastero diosservanti francescani a Ozora, già abitabile nel 1423.Secondo Jacopo di Poggio e Domenico Mellini, Filippofinanziò la costruzione dell’ospedale di Santa Elisabettaa Lippa (oggi Lipova, in Romania), che nel 1426 era già60<strong>OSSERVATORIO</strong> <strong>LETTERARIO</strong> <strong>Ferrara</strong> e l’Altrove <strong>A<strong>NN</strong>O</strong> <strong>XIII</strong> – <strong>NN</strong>. 67/68 MARZO-APRILE/MAGGIO-GIUGNO 2009

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