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OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l'Altrove ANNO XIII – NN ...

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sconosciuto ed egli ce le ripeteva senza errori…Accadeva che lui stesso ci invitava a segnalare unamateria da poetare. Quando noi gli avevamo dato iltema, egli cominciava a dettarci le sue poesie in modocosì veloce che le nostre mani si stancavano prima dellasua mente che creava…»«Poi, era anche un giovanotto bellissimo, con uncarattere straordinario…» aggiunse Vespasiano daBisticci, il titolare di una libreria fiorentina in cui ancheJanus si presentò «…lo so che nella scuola ferrarese loguardavano con ammirazione per la sua vita e per lasua morale; tutti si meravigliavano di lui perché egli eraprivo di ogni difetto e pieno di ogni virtù; nessunapersona simile a lui era venuta in Italia da oltre lemontagne, e non si trovava neanche tra i suoi coetaneiitaliani… La fama delle sue capacità girava non soltantonella scuola, ma anche in tutt’Italia parlavano di lui… Lasua notorietà era cresciuto giorno per giorno… Ricordo,inoltre, con gran piacere il nostro primo incontro:quando egli era arrivato da me con il suo mantello dicolor viola e con la sua bellissima presenza, vedendologli dicevo: “Benvenuto, lei è forse ungaro?”- perchédalle descrizioni che sentivo l’avevo riconosciuto.Appena pronunciavo queste parole egli m’abbracciavaconfermandomi con le parole più gentili e piùlusinghiere che avevo mai sentito nella mia vita.Pensate, l’avevo veramente riconosciuto, avevo unabuona intuizione!… Perbacco!… Avevo indovinato, eraproprio lui!… Da quel momento eravamo diventati amicie così gli davo l’occasione entrare alla corte di CosimoDe’ Medici. Janus parlava con lui molto a lungo edinstaurava l’amicizia anche con tutti gli studiosi diFirenze… Posso dirvi che egli girava in tutta la città efacendo conoscenze egli conquistava uno spazio neicuori di tutti…»«Non c’è da meravigliarsi quindi se, tornando inUngheria, nonostante che lo aspettasse il vescovato diPécs ed il suo impegno importantissimo alla cancelleriadella corte di Mátyás, Pannonius si sentiva in esilio epensava con grande nostalgia alla nostra terra che egliassimilava nella lingua, nelle abitudini, nello spiritoumanistico, in cui la sua poesia trovava l’ecocomprensivo ed elogiato…» Bonfini conclusel’argomento sul Pannonius.«Hm… Janus Pannonius?», domandò la direttricedella biblioteca, «Non ricordo di avere del materiale cheriguarda la sua persona… Le enciclopedie sonoabbastanza avare di dati che riguardano questo poetaumanista…»«Eccolo, signora, si presenterà proprio lui inpersona… Così per fortuna sappiamo che egli è uscitoda un volume di un’enciclopedia…», disse Sandy: e lafigura di Janus Pannonius si materializzò.«Ecco! Dalla “Treccani”!… Allora sentiamo che cosa hada dirci…», gridò la direttrice e si girò verso la figura diPannonius.«Eccomi. Il libro in cui si legge qualche breve cennosul mio conto è molto povero di fatti e dati cheriguardano la mia vita… Nacqui il 29 agosto 1434 in unafamiglia benestante di piccola nobiltà a Kesince, nellaSlavonia (allora appartenente al corpo dell’Ungheriastorica fino alla pace di Trianon del 1918 /n.d.a/). Finoall’età di 13 anni mia madre, Borbála Vitéz, mi educò emi fece studiare con lo scopo di farmi avviare allacarriera del sacerdozio. Per volere di mio zio umanista,János Vitéz, della Cancelleria dell’imperatore e red’Ungheria Zsigmond, appena compiuti tredici anni,giunsi a <strong>Ferrara</strong> nella primavera del 1447, perfrequentare la famosa scuola dell’umanista ededucatore Guarino da Verona. Qui rimasi per otto anni,poi trascorsi quattro a Padova in cui conseguii ildottorato in diritto canonico e romano. Il mio legamecon il maestro Guarino era fortissimo. Lo incontrai laprima volta quando egli aveva già compiuto i suoisettantatré anni. Già dai primi incontri con lui ebbiun’enorme ammirazione. Stima ed ammirazione erareciproca. Dissi allora: “Guarino, è l’umanesimo… cheinsegna all’uomo, nel cuore e nella parola…”Trasferendomi a Padova conobbi Galeotto Marzio, ilgran pittore Andrea Mantegna ed anche altri esponentiintellettuali della borghesia urbana e dei politici. Dopododici anni ritornai in Ungheria… Il mio inserimento eramolto difficoltoso e ne soffrii molto, anche perché aquei tempi la corte rinascimentale corviniana non eraancora al livello italiano. Non incontrai alcun compagnospirituale adatto alla mia esigenza artistica edumanistica, il pubblico magiaro non era ancora in gradodi apprezzare appieno la mia poesia. Mi sentii solo, mimancò il pubblico italiano: il colto ambiente borgheseche mi apprezzava. La mia gran solitudine non fusollevata neanche dalla presenza nella corte di GaleottoMarzio. Nel 1465 ritornai di nuovo in Italia come Legatodi Mátyás, per sollecitare aiuti contro i Turchi, ma almio ritorno ebbi gravi problemi politici: nel 1471 fallì ilcomplotto in cui avevo una parte notevole: ero ilprincipale organizzatore della congiura: volevamoportare sul trono d’Ungheria il figlio del re di Polonia,Casimiro, ma fallimmo. Mio zio venne arrestato, io scelsila via dell’esilio volontario in Italia alla richiesta digrazia… Non godevo di buona salute: ogni tanto midava noia la tubercolosi, perciò spesso stavo moltomale… Penso che bastino per il momento queste notiziesu di me…»Mentre questi personaggi raccontavano la loro storia,le persone presenti alla biblioteca riuscirono a trovare ivolumi da cui erano usciti e nel frattempo le lettereritornarono sulle pagine giuste, con esse anche ipersonaggi ed infine i libri vennero finalmente ricollocatial loro posto sugli scaffali. Grazie all’invisibile aiuto diBabbo Historicus, verso il tardo pomeriggio rimaserosoltanto i protagonisti usciti dai libri di fiabe. Qui entròin azione anche Mater Fabula per organizzare meglio la lororisistemazione, anche perché essi erano più confusi deipersonaggi storici.Dal libro inedito scritto nel 1997.A quei tempi questo brano è già stato pubblicato sulla nostrarivista.12) Continua40<strong>OSSERVATORIO</strong> <strong>LETTERARIO</strong> <strong>Ferrara</strong> e l’Altrove <strong>A<strong>NN</strong>O</strong> <strong>XIII</strong> – <strong>NN</strong>. 67/68 MARZO-APRILE/MAGGIO-GIUGNO 2009

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