Arcipelago Itaca 7
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Dalle opere scritte con Lucetta Frisa<br />
Marco<br />
Ercolani<br />
62<br />
anni. A Montségur non volevo aspettare, ho provato a uccidermi con le pastiglie. A Genova con la pistola, esercitandomi a<br />
tirassegno per non sbagliare il colpo. Ho fallito tutte e due le volte. Eppure la voglio, la fine, la imploro. Dopo morta, salirò nella<br />
grande Blue Family, nel Paradiso Azzurro della razza ebraica, riceverò finalmente la laurea ad honorem in matematica e sarò<br />
felice. Là brillerà, e per sempre, non la povera luce del giorno, non il sole fasullo di Sigfrido, di Dio padre, di Cristo figlio, ma il sole<br />
vero, il sole di mezzanotte. Lei lo sa, dottore, che Mezzogiorno di fuoco, con Gary Cooper, è una metafora della condizione<br />
umana? Lo sceriffo Cooper, in una cittadina del West, uccide la bestia che è dentro di sé. Arrivano quattro nemici, in pieno sole.<br />
Due li uccide lui. L’altro la sua sposa, Grace Kelly. Il quarto lo uccidono insieme, quando lei si scrolla in pieno sole. Due li uccide lui.<br />
L’altro la sua sposa, Grace Kelly. Il quarto lo uccidono insieme, quando lei si scrolla di dosso il capo dei banditi, piantandogli le<br />
unghie in faccia, e lui lo ammazza. Dopo, possono lasciare quel paese assolato e ingiusto ed entrare, da sposi, nel loro vero regno<br />
di tenebre. Fred Zinnemann, che ha diretto il film, lei lo sa, dottore? Era ebreo. Arrivederci al prossimo martedì. Noi li faremo<br />
sempre, i nostri colloqui, vero?<br />
(i nostri colloqui, 1)<br />
Maurizio F.<br />
La natura è natura, dottore. Vuole forse che io depositi mele e pesche dentro il frigorifero in modo che il ghiaccio le uccida e ne<br />
spenga la fragranza? Io non ammazzo la natura. E il fuoco, il sacro fuoco, lo accendo di notte, in cucina, perché i miei lari e penati<br />
mi custodiscano. Michela teme una stupida esplosione domestica, ma ha torto. Lavarmi? No, che sciocchezza! Io non mi lavo. Se<br />
mi lavassi ucciderei i batteri sparsi nei capelli, nella barba, nei denti. Uno sterminio. Sono loro il mondo, non noi; loro il grande,<br />
multiforme, invisibile universo del quale siamo deboli ospiti noi, con le nostre coscienze morte. La preoccupo, vero? Io sono la più<br />
grande risorsa e la più grande ansia per i miei simili. Adesso torno a casa. Sta per tramontare il sole e devo vederlo, l’astro, io che<br />
da sempre sono il suo custode. Curioso: con quella faccia da giovane sapiente lei è solo uno spietato assassino, come il resto degli<br />
uomini. Ma, più di loro, capisce l’enormità della mia vita spirituale, che mi rende vero ma mi riempie gli occhi di lacrime, che<br />
rende gracile e stretta la mia vita materiale. Permette? Le esprimerò il concetto con questi versi:<br />
Come la mano<br />
raccoglie la terra<br />
la terra cade<br />
il vento la porta<br />
qualcosa rimane<br />
La mente<br />
pensa<br />
un’altra cosa.<br />
(il sacro fuoco, 1)