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(usaro le parole proprie) essere vacante la Sede vescovile di<br />
Lodi per la morte di mons. Carlo Pallavicini e dal reverendissimo<br />
Capitolo esscndo stato eletto Ottaviano M. Sforza, confermato<br />
poi dal Pontefice Alcssando VI." tiitti i membri della famiglia<br />
Codazzi s'accostarono alia Curia, dove fatta la debita perquisizione<br />
del nuovo prelato significarono 1' occasione per cui<br />
erano comparsi e intesa da' ministri del vescovo eletto I'assenza<br />
desso, protestaroiio che per la parte loro non stava che non facessero<br />
le debite incombenze, di ricognizione e giuramento di<br />
fedelta, facendone atto pubblico ricevuto dal notajo I'anno 1498.<br />
(Presso il V. Dott. Gio. Batt. Codazzi).<br />
Continuano ancora i beni di Pezzolo in casa Codazza, come<br />
allodiali, e non lia molto cbe altri beni di IMonticelli sopra il<br />
Silero fecero passaggio da que^ta nella famiglia Gandini, come<br />
liberi per instrumento ricevuto da P. M.^ Zane Nob. Lodigiano<br />
11 di 2 Agosto 4630. Cosi da miei maggiori sono passate quantita<br />
di terre a Secugnago libera da pre.stazioni di decima in<br />
casa Carpana I'anno 1573 per istrumento ricevuto da Bernardo<br />
Mazzo il di U Gennajo 1G30.<br />
Dalle predette cose cbiaro apparisce con che facilita i nostri<br />
vescovi e altri della provincia anticamente procedessero nelle<br />
alienazioni dei beni ecclesiastici con titolo dr feudi: stando la<br />
regola ordinaria che i vescovi possano di nuovo concedere in<br />
feudo quel beni della chiesa loro che per altri tempi sono stati<br />
infeudati. Ne puo dire che Opizzone, Fredenzone e Rainaldo<br />
fossero i primi ad introdurre nella chiesa Lodigiana questo abuso<br />
se miriamo all'istanza fatta in Milano da Arderico con 1' assistenza<br />
di buon numero del clero, dei Capitani e Valvasscri che<br />
in conseguenza mostra la consuetudine in questa chiesa d' infeudare<br />
nella maniera suddetta prima dei tre vescovi accusati;<br />
altrimenti converrebbe concbiudere che i medesimi Capitani e<br />
Valvassori procurassero contro il servigio loro ovvero che ristesso<br />
vescovc Arderico li avesse di fresco investiti.<br />
Dai non specificarsi in che peccassero dette investiture,<br />
qualificate per invasion! e dall' abbrucciarle tutte senza escluderne<br />
alcuna, e non di un vescovo solo, ma dei tre immediati<br />
predecessor! rende la dimanda sospetta che ne procurasse I'abrogazione<br />
per investirne altri stando la mala qualita dei tempi<br />
allora correnti e 1' esempio di Landolfo Arcivescovo di Milano.<br />
La quantita numerosissima d'investiture e ricognizion! feudal!<br />
d'altre alienazioni antiche che nell'Archivio di questo vescovado<br />
si conservano (veggasi I'inventario dell'Arch. medesimo)<br />
niuna ve n'ha fatta da! suddetti Opizzone, Fredenzone o Rainaldo.<br />
All'incontro leggiamo neirArchivio stesso (Seg. 937) una sentenza<br />
pronunciata da Uberto Arcidiacono di Milano delegate da Robaldo<br />
Arcivescovo I'anno 1143 a favore di Lanfranco vescovo<br />
nostro contro Brunone abate di Cereto sopra alcune terre e<br />
case situate nel luogo di Plazzano pervenutegli da Uberto di<br />
Plazzano, che n' era investito dal suddetto Arderico prime di<br />
questo nome vescovo di Lodi, dichiarando inoltre che la giurisdizione<br />
della Corte di Plazzano spettasse alia chiesa Lodigiana<br />
non a quel monastero. Rogato da Bonone Notajo e Galdino can*<br />
celliere nel mese di Dicembre.