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pajr. 491, num. IV ilegli atti dei Santi do\ moso di Map^io, comft<br />
piiie nel tomo V." pag. *257 in S. l>eniarilino da Siena. Di piii qui<br />
si dice, die lo stesso autore abbia anche scritlo un libio sulla<br />
felicita e iniseria di Palinuro e di Carone. In llonia aveva anche<br />
scritta la vita del B. IMetro Cclc'^tino presso S. Pietio nelTannn<br />
Ji^ii e la vita di S. Bernardino ila Siena, ivi, nell'anno 1153. Si<br />
agpiunge anche il Tiattato delle co.^e antiche e memorabili<br />
della basilica di S. Pietro in Roma. Da essi si ricava , che la<br />
vita di S. Bernardino da Siena, non edita prima, fu stampata<br />
nel tomo V." del nostro<br />
liavvi anche 1' opuscolo<br />
Mojo a pag. t2S7, e qui IVa i manoscritti<br />
della basilica di S. Pietro, come vien<br />
detto do[io; che cioe fu felice e fausto per Futile comune.<br />
« Come appare nella vita di Mafieo liveduta dallo Scotti<br />
mori egli in Roma nell' anno prinio del Pontificato di Enea<br />
Silvio, che fu chiamato Pio II.'' Tajia, e secondo Trittemio nelr<br />
anno 1157. Fu sepolto nel tempio di S. Agostino, e bensi nella<br />
cappella, che con somma pompa eresse ancor vivente in onore<br />
della B. Monica, ottima madre di S. Agostino, ed ove a spefee<br />
dello stesso Malteo da Ostia furono trasportate le ossa della<br />
detta Santa, ed ivi sepolte in un ricco sarcofago coU'iscrizione<br />
da lui composta:<br />
tt Ilic Augiistini saiictam venerare parentem,<br />
a. Votaquc fer Iremulo, quo jacet illo sacro.<br />
« Quae quondam grato, toti nunc Monica mundo<br />
a Summit, precibus praestat opcmquc suis. j><br />
« Dall'istesso dcittissimo sacerdote fu composto il divino<br />
ufficio che si celebra in citta ad onore di Santa Monica ; ed<br />
anche quelle di S. Nicolo da Tolentino dello stesso ordine degli<br />
eremiti Agostiniani.<br />
« Sono pochi i manoscritti di questo illustre autore che si<br />
trovano nella Biblioteca Arnbrosiana ; essi contengono solo le<br />
opere letterarie del Veggio, che videro la luce e sono: il Dialogo<br />
della verita , e di Filalcte , la discrepanza tra il sole, la<br />
terra e V oro , il poema col titolo Astianale , ed altri versi di<br />
cose varie, fra i quali leggesi I'epigramma in lode deU'Agnello<br />
di Dio, Agnus Dei, che manca nell'edizione lodigiana , inoltre<br />
i versi carnpestri, che nel nostro codice a caratteri antichi diconsi<br />
dettali nella Villa Pompejana sotto 1' anno 1431 , mentre<br />
il collettore lodigiano segno I'anno 1422. Segue I'epistola di<br />
Maffeo Veggio a Bartolomeo Visconti presule di Novara , dove<br />
leggesi: « I3a quanto mi scrisse Compisio, conobbi che tu grandemente<br />
desideri i miei Rusdcali. »<br />
a Conservansi anche nella stessa biblioteca G libri manoscritti<br />
di Maffeo Veggio lodigiano « Dell'educazione dei figli e<br />
dei loro chiari costumi » e questi sono tanto piu preziosi, che<br />
presentano somma vetusta , essendo stati scritti nell' anno<br />
1473, come e notato in calce. Franchino Gaffurio clie viveva<br />
nella nostra citta, onde le dihnndazioni del suo municipio non<br />
restassero piu a lungo nelle tenebre , ebbe cura che si stampassero<br />
nel 1497 » la disputa delta terra, del sole c dell'oro; i<br />
,