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ch' egli aveva donati alia sua chiesa e benanco : De insula U7ia<br />
cum in parte terra aratoria , et in parte frascaria juris jamdictae<br />
Ecclesiac, qua est posita infra fluvio Padi, quae est per<br />
mensuram jux jugcs centum (1200 pertichc) coll' obbligo di pagare<br />
nel Novembre d' ogni anno: Argcntum denario uno bono (1)<br />
ct candelonc nuovi. Quest' isola e qiiella che noi piu volte chiamiamo<br />
Medianum ,o Branum Padi, e che su questo tempo verr^<br />
conosciuta sotto il nomc di Medianum Vicecomitum o Mczzana<br />
del Visconti. Infeudati col tempo del Mezzano i Casati , prese<br />
allora il nome di Mezzana de' Casati presso al Noceto , noma<br />
che tuttora conserva (2).<br />
II chiarissimo Conte Giulini ci racconta che il Pontefice<br />
Pasquale 11." con Bella del d4 Febbrajo 1102 (3) conferm6 a<br />
Giovanni, abate di S. Ambrogio maggiore di Milano, tutti i possedimenti<br />
del suo monastero fra i quali contavansi nel vescovato<br />
di Lodi la chiesa di S. Salvatore ed uno di S. Ambrogio<br />
presso Codogno. II Monti (4) che pone falsamente questa conferma<br />
nell'anno seguente 1103, parla soltanto della chiesa di<br />
S. Ambrogio come 1' unica che esistesse in allora presso a Codogno,<br />
mentre invece dalle parole del Giulini appare bastantemente<br />
che esistevano a Codogno ambedue le dette chiese<br />
benche in modo preciso giudicar non si possa ove fossero innalzate.<br />
Tre anni dopo ai 18 di Marzo lo stesso Papa Pasquale<br />
confermo anche all'abbazia di San Pietro in Ciel d'Oro di<br />
Pavia tutti i suoi beni, fra i quali nuovamente si accennano le<br />
antichissime chiese di Fombio. Eoco le parole stesse dell'apo'<br />
stolico indulto: In Laudensi Episcopalu Ecclesiam S. Petri in<br />
Flumho et Ecclesiam S. Coliirnbaiii (5). Con cio vedesi che tut«<br />
tavia a questi tempi esisteva la Chiesa di S. Colombano , che<br />
nella conferma fatta nel 1027 da Corrado 11." imperatore , vedemmo<br />
dimenticata. L' anno seguente HOG ai 10 Dicembre lo<br />
stesso Pontefice Pasquale, durante la sua breve dimora in Piacenza,<br />
confermo a richiesta di Guide o Guidone abate di San<br />
Stefano al Corno, dell' ordine di S. Benedetto, tutti i beni del<br />
suo monastero, fra i quali havvi parimenti la villa ed il castello<br />
adiacenti , facendo nella Bolla una particolar menzione della<br />
fondatrice Anselda contessa di Ghisalba (6).<br />
I Cronisti furono molto negligent! nel tramandarci le notizie<br />
piu degne della storia, mentre in quel tempi d'ignoranza<br />
meravigliavasi dei fenomeni che tuttodi si ammirano nella natura,<br />
e non ingombrarono i lore scritti che di relazioni insignificant!,<br />
Milano.<br />
(1) Uu denaro d'argcnlo valcva in quel tempo poco meno che due Lire di<br />
(2) Poggiali: Mcmoric Sloriche di Piacema^H; Can.co Pier Maria Campi:<br />
tiisloria Ecclcsiasiica di Piaccnza, t. 1.<br />
(3) Giulini Conte Giorgio: Mcmorie Storiche della cilia e campagna di Mi-<br />
lano, t. 4.<br />
(4) Lorenzo Monti: Notizie Sloriche del Dorgo di Codogno.<br />
(5) Can.co Pier Maria Campi: Ilisloria Ecclcsiasiica di Piaccnza, t. 1.<br />
(6) Can.co Pier Maria Campi, luogo citato, I. 1; Pier Francesco Zavaria,<br />
luogo citato, Manoscritto.