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iportata dal Lodi , (1) cho sino a quest' anno risale la prima<br />

notizia del nionastero di Brembio detto Monastcrolo iti allora<br />

possediito dai monaci bencdettini c; dipondonte nci stioi prin-<br />

cipii dair abazia di s. Pietro di Lodiveccliio , alia (|iiale ne fii<br />

probabilmente ceduta la propriety dal nionastero di s. Pielro<br />

in Ciel d'oro di Pavia, a cui nel 7-25 vedeinmo dal re LuitpraiiiJo<br />

donata la villa di Brembio. L'altra c riportata dallo Zaccaria ('2),<br />

in cui ci si fa noto, avere il vescovo Andrea in quell'anno con-<br />

cesso all'abazia di s. Pietro di Lodiveccliio le decime dei frutti<br />

sulle ville di Camajrago, s. Stefano, Majano e Mulazzano.<br />

11 dottissimo Muratori nel riportare la conferma che Ottone<br />

HI" fece nel 989 dei privilegi del monastero di s. Pietro in Ciel<br />

d'oro di Pavia, non fa cenno di Fombio. Una tale ommissione<br />

convien ritenerla causata da una pura dimenticanza o da eolpa<br />

dell'amanuense, mentre qnesto monastero conservo la proprieta<br />

di Fombio per molto tempo ancora, finch^ oppresso dai debiti<br />

fu obbligato di fame la vendita al comune di Piacenza. L'istesso<br />

Muratori ci riporta un'altro preziosissimo documento, nel quale<br />

Ottone IIP imperatore conferma con diploma del 1 Maggio 997<br />

ad un certo Roglerio tutti i beni allodiali cb'egli ed i suoi di-<br />

scendenti possedevano di gia nel regno d'ltalia, tra i quali nomina<br />

Maleo, Cavacurta, Reginaria, liana) io, Gattairo, s. Floriano,<br />

Mojitecellum, ecc.<br />

Alcuni dei beni qui sopra nominati esistono tuttora, altri<br />

hanno cangiato di nome ed altri infine sono scomparsi , od h<br />

ignoto ove fossero posti. Solo mi fo lecito d'osservare, che il<br />

Casale Sicconis ivi nominato non e I'odierno Casalpusterlengo<br />

mentre a quest'epoca chiamavasi invece Casale Gausari; come<br />

puranco che pel Casale Lelandi dal Goldaniga tradotto per Ca-<br />

selle Landi, non devonsi gia intendere le attuali, poiche nella<br />

nobile famiglia Landi piacentina era in allora possidente di co-<br />

desto feudo, ne tale era a quel tempo il cognome di quella la-<br />

miglia, e cio che piu importa, le Caselle Landi non erano poste<br />

sul contado lodigiano ma bensi al di la del Po sul piacentino,<br />

e solo qualche secolo a noi vicino riescirono sulla sponda si-<br />

nistra del fiume per un taglio a bella posta praticatovi.<br />

continua.<br />

(1) Defendonle Lodi: / Monisleri lodigiani, M. S. della Laudonse.<br />

(2) I'. Fr. Zaccaria: Scries rpiscoporum laud., Mediolani, Gaicaliiis, 1761<br />

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