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principi infetti deH'islesso morbo. Dio esaudi I'orazione del suo
servo fedele, e dopo breve rnalattia, lo libero da questa carriera
mortale per fargli goder il premio delle sue gloiiose fatiche,
lo pianse tutta la citta , avendo conosciuto non men dotto ed
eloquente contro gli eretici , che pio e misericordioso verso il
suo gregge. Fu sepolto nella Cattedrale , ma dopo varii event!
della citta fu trasportato nella Chiesa di S. Pietro in Borgo
Casea, come rilevasi dalle memorie del p. Anselmo da Vajrano
e dall'antico Epitaffio fatto in occasione della sua solenne tra-
slazione, citato dal dottor Emilio Zane nella sua Storia Patria;
« Si quoeris Lector, tanto quis dignelur honore
Hie jacet Ciriacus vales Christi — Morum clarus
Doctiis, honorificus — Castus, pius, bonus, honestus. »
Piaccia a Dio che una volta si scoprino le sue Sante Re-
liquie , che sebbene sieno nella suddetta Chiesa , pure restano
ancora occulte , non sapendosi in qual parte siano riposte. 11
Galesino non dubito negli « Annal. Martyr, sub die 19 Ja-
nuarii » dargli il titolo di Santo, come pure il succitato p. Vaj-
rano, vivente al tempo di Sant' Alberto, sempre per Santo lo va
citando, dacche in allora grande era la fama dei suoi miracoli
e quindi dai popoli venerata la sua memoria, per cui monsignor
Seghizzi lo registra nella sua Sinodo III.* tenuta nel 1619 col
titolo di Santo, dacche anticamente se ne faceva I'officio e la
festa il 27 Agosto nella Chiesa Lodigiana, come lo si fa tuttora.
Di lui canta il Gabbiano nella Laudiade, lib. Ill:
« At max Ciriacus nostris fit episcopus oris
Vir pietate gravis divinae et legis amator. »
(contion^.)