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Riceviita la lettera di S. Ambrogio dal papa Siricio, qnesti<br />
molto la commendo per la diligenza tenuta coi suoi sufTiaganei<br />
contro I'eresie, anzi non tardo a convocar in Roma un nltro Sinodo,<br />
in cui si condanno e sconumico I'eresiaica (liovin ano. In<br />
quel tempo non maiico mai Hassiano di fornire al sue gregge<br />
rari esenipi di santita, o colla predicazione, o coile aslincnze,<br />
tanto pill che per ordine di S. Ambrogio, essendo state abolite<br />
le vigilie di notte nelle chiese, e si erano introdotti in lorvece<br />
i digiuni dei giorni precedenti alio Teste.<br />
Vittorioso Teodosio suirusiirpotore Argobaste vennc a Milano<br />
incontralo da Ambrogio, Bassiano e da altri prelati della<br />
Lombardia, i quali vennero tutti graziosamente accolti. Dopo<br />
di die avendo prociirato Teodosio lapacealstio impero, carico<br />
di anni e di taticlie, alTulu il governo dell' orlente al fif^lio Arcadio<br />
e qiiello d' Occideiite all' altro figlio Onorio. Poco dopo<br />
sentendosi vicino a morte chiese gli ajuti spirituali d'Arr'brogio,<br />
cui raccomando i figli. II santo metropolitano gli fece solennissime<br />
esequie coH'assistenza del nostro Pastore e del rf sto dei<br />
comprovinciali, piangendo tutti per la pieta di tanto imperatore<br />
che aveva risollevaio<br />
ligiose.<br />
la Chiesa da tante guerre politiche e re-<br />
Per poco duro la pace, che per gelosa avidita di impero<br />
Rufino cliiamo in Italia i Goti e quasi questi non baslassero,<br />
vennero anclie gli Unni. Questi barbari dove arrivavano, tutto<br />
mettevano a lerro e fuoco e tutta I'ltalia trovavasi scorvolta o<br />
della desolazione o dal terrore. Aflinchc non peggiorass3ro siffatti<br />
mali, nou si manco di ricorrere a Dio e Bassiano a difesa<br />
della sua citta e del suo popolo studio di procurarsi \v. protezione<br />
divina con ogni sorta di mortilicazione nel suo oorpo e<br />
con ordinare penitenze e preghiere pubbliche. S'accrebbero le<br />
angu;',tie del nostro santo prelato, allorcho Ambrogio cadde<br />
gravementft iiifermo consumato dagli anni e dai fastidii. Presentitosi<br />
da Bassiano il pericolo, e come gli fu semprc; amico<br />
per affetto e per zelo neli'onore e nella difesa del culto divino,<br />
cosi non voile egli mancare negli uffizii di un vero amico, che<br />
si trasferi tosto a Milano. Quivi con ogni dolcezza cerco di sol-<br />
levare il santo moribondo dalle gravezze del male e di insinuargli<br />
tranquillita nell'anima colla speranza del futuro premie<br />
di vita eterna. Quando al mattino seguente Ambrogio riveloal-<br />
I'amico assistente la sua gioja di esser stato degno di ai parirgli<br />
il bambino (iesii per consolarlo, da ci6 intendendo il nostro<br />
Prelato gia prossimo il passaggio al cielo del suo superiore,<br />
oltre 9 congiatularsene seco, non pote a meno di manifestarlo<br />
anche ai suoi famigliari, predicendo loro il giorno del glorioso<br />
transito. Furongli poscia fatte le solenni esequie conlormi al<br />
merito del santo arcivescovo, ne voile mai Bassiano abbandonare<br />
la salma, ma sempre 1' assistette pregando Dio e raccomandandogli<br />
la sua Chiesa. Ai funerali lu data la pr^iferenza<br />
al nostro Paslore, benche vi si opponesse, indi al'llitto per la<br />
perdita di un tanto appoggio tornossene a Lodi vieppiii I'ervido<br />
di divQzione per rivedere il santo arcivescovo nella gloria celeste.<br />
[conlinuii).