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I)a ultimo Maffeo Veggio partito per Roma, chiamatovi dal Pontefice<br />
Kiigenio, fu aggregalo al magistero degli scrittori, nella<br />
qual carica adoperandosi con somma integrita e modestia, fu<br />
innahato a maggior dignita, a quella cioe che volgarmente si<br />
chiama Dataria (1). Poscia fu onorificamente eletto a Canonico<br />
nel collegio della primaria sede Apostolica, e contento di tale<br />
dignita ricuso un vescovado, al certo di grande provento , dicendosi<br />
inesperto e meno idoneo per tale peso (tanta era la<br />
sua modestia). Dopo la morte di Papa Eugenio, Nicolo V.° che<br />
gli successe, non lo accolse con minore benevolenza ed amore,<br />
perche egli illustrava le lettere e favoriva con grandissima ;liberalita<br />
tutti i letterati. Fin qui la vita che notifica I'arrivo'di<br />
MalTeo Veggio a Roma dopo la morte di Martino , e sotto il<br />
Papa Eugenio IV." che ci dichiara essere stato dal primocreato<br />
maestro degli scrittori e poi Datario. Dal che si conchiude, che<br />
vivendo Martino, egli non fu di lui Datario, ne procuro e tanto<br />
meno assiste alia traslazione di Santa Monica, che anzi ai tempi<br />
di Martino neppure venne egli a Roma...<br />
« Nella vita di Maffeo , dopo quanto fu da me riferito al<br />
N. 12 dell'edizione i^cotti , abbiamo quanto segue: Molte cose<br />
egli scrisse in stile semplice e sublime: Un libro in versi delle<br />
ultime gesta e della morte di Enea, che chiamo il 13.° dell' Eneide,<br />
non gia che credesse imperfetta 1' opera di Marone , ma<br />
per esercitare il suo ingegno nella poesia alia quale era multo<br />
dedito; e cio ad esempio di Quinto Sempronio, che oso aggiungere<br />
ad Oniero il 45.° libro, cioe i Paralipomeni. In un iibro<br />
canto il Veggio anche la morte di Astianate, che poco fa stampo<br />
a Colonia coi tipi di Francesco Modio. In versi eroici, nei quali<br />
fu eccellente, scrisse anche I'Antoniade, in 4 libri, cioe la vita<br />
del beatissimo Antonio anacoreta. Cosi pure dicesi che ancor<br />
giovinetto abbia scritto degli epigrammi e delle elegie. Con<br />
sciolto stile scrisse pure cio che ancora ci resta, cioe un elegante<br />
opuscolo « Alterco del sole, della terra e dell'oro » come<br />
anche sei altri libri sulla perseveranza nella religione per le<br />
religiose sorelle Elisabetta e Monica: un libro singolare dei 4<br />
Novissimi, ed al fratello Eustachio il dialogo Filatete suH'arnore<br />
della verita. Ebbe anche un altro fratello di nome Lorenzo. Finalmente<br />
lascio 6 libri assai eruditi ed utili « Dell'educazione<br />
dei fanciulli » dopo Plutarco Cheronese; essi vennero in luce a<br />
Parigi nell'anno 1540, nell'anno seguente a Basilea dall' officio<br />
di Roberto Winter, e nel 1622 a Colonia nel tomo 15.° della<br />
biblioteca dei Ss. Padri. Tutte queste opere di Maffeo sono<br />
stampate nel citato tomo della biblioteca; non vi sono per5 tutte<br />
quelle che si poteiono trovare (come ivi si afferma). Ai tempi<br />
nostri nell'anno 1()61 si trovarono a Roma nella biblioteca Altempsina<br />
altii libri 3 della vita e morte della Beata Monica,<br />
secondo le parole di S. Agostino, ed anche I'Ufficio della Beata<br />
Monica e della di lei traslazione; di piii la vita, I'ufficio di<br />
S. Agostino e della di lui conversione; inline la vita e I'ufficio<br />
di S. Nicola da Tolentino. Tutto cio e indicato nel tomo 1.",<br />
lore).<br />
(1) Dalaiio vale compilalore di Brevi e Bolle ponlilicie. (Nola del Direh