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- lift —<br />

S. Maria, parimenti fondata in Piacenza da Gariverto suo zio,<br />

tutte le ragioni che giiista la volonta dello stesso Gariverto gli<br />

competevano in vita suibeni dell'Isola, gia chiamata Branum<br />

Padi.<br />

Trovandosi il giovane re Lotario a I\Iilano, Berengario di<br />

lui tutore ad intcrcessione dei vescovi Guido di IModena e Ade-<br />

lardo di Ileggio con privilegio del 13 Febbrajo 9i8 dono a' ca-<br />

nonici di s. Giustina cattedrale di Piacenza, « 1200 pertiche di<br />

terra laboratoria in Roncariolo comitato di Lodi, una volta spet-<br />

tanti alia Corte di Ripa alta da possedere per diritto creditario »<br />

(1). Appare da un tale documento die la terra di Roncarolo una<br />

volta lodigiana e fors'anco posta al di qua del Po anteriormente<br />

a quest'epoca era gia stata smembrata dal distretto di Ripalta<br />

Cornovecchio, sino dal tempo in cui 1' imperatore Guido ne<br />

aveva fatto donazione alia mensa vescovile di Piacenza; ed a<br />

proposito di questi beni, stando noi all'opinione del Campi adot-<br />

tata benanco dal Poggiali , crederemo che fossero quelli del<br />

Gargalano o del Noceto, che sino a questi ultinii tempi furono<br />

tenuti in enfiteusi dall'anzidetta canonica.<br />

Valperto arcivescovo di Milano invitando Ottone 1° a paa-<br />

sare le Alpi nel 9G1, questi venne bentosto a danno degli altri<br />

due re Berengario IP ed Adalberto , che lo stesso arcivescovo<br />

aveva poc'anzi incoronato re d'ltalia nella Basilica Ambrosiana.<br />

Impadronitosi intanto Ottone di questo regno senza spargimento<br />

di sangue, uno de'suoi primi atti fu di confermare con diploma<br />

del 9 Aprile 902 1 beni del celebre monastero di s. Pietro in<br />

Cielo d'oro di Pavia. Fra questi beni vediamo tuttora nominato<br />

« nel comitato lodigiano, Fombio colle due chicse di s. Pietro e<br />

di s. Colomhano , con ogni honore , con prali , vigne, hoschi<br />

zerhi (2) colli ed inculti, acquedotli, paludi, mulini, peschiere (3) ».<br />

Noi facemmo osservare che all'epoca della donazione di Fombio<br />

fatta al monastero di s. Pietro in Ciel d'oro, in questa villa non<br />

esisteva che una sola chiesa. Convien credere che durante questo<br />

intervallo di tempo i monaci vi facessero innalzare la seconda<br />

ch'era probabilmente quella di s. Pietro loro tjtolare e ch' era<br />

posta nell'abitato, mentre quella di s. Colombano, giusta quanto<br />

ci racconta il Goldaniga, era posta tra s. Fiorano e Retegno.<br />

Due notizie ci appartengono dell'anno 972. L'una si e quella<br />

(1) Can. Pier M. Campi : Historia ecctesiaslica di Piacenza, tomo I. — Pog-<br />

giali : Memorie sloriche di Piacenza., torn. III.<br />

(2) Zerbi, cliiamansi ancora lullodi alcuni terreni quasi infrulliferi.<br />

(3) Poggiali: Memorie sloriche di Piacenza, lorn. 111. — F. Pier Fr. Gol-<br />

danijja: Memorie sloriche di Codogno, lib. 2. M. S.

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