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— 190 —<br />

Triulzio governatore generale. Venne ricevuto in Milano il cardinale<br />

Ascanio Sforza ai 3 Febbraio 1506 e subito la nostra<br />

citta fu invitata a seguire la sua parte per cui Lancelotto Vistarino<br />

ai 4 dello stesso mese prest5 giuramento insieme a molte<br />

altre citta della Lombardia. nur6 poco qnesla fortuna del Dnca,<br />

che ai 17 dello stesso mese, Ambroglo Triulzio e Socino Benzone<br />

passata I'Adda con gente della Signoria Veneta sorpresero<br />

Lodi, entrando per Porta Regale con intelligenza d'alcuni soldaii<br />

della fazione giielfa. E Gian Giacomo Triulzio ingrossato<br />

con 10000 Svizzeri, 6000 francesi e 1500 cavalli condotti dal<br />

Tramouille e dal cardinale di Rohan, pose I'assedio a Novara,<br />

e corrotto con buona somma di denari quel presidio svizzero,<br />

ebbe colla citta agli 11 Aprile il Duca stesso a man salva, inviandolo<br />

prigione in Francia e ricevette in grazia i Milanesi, i<br />

Lodigiani ed altri solhvati collo sborso di 300000 scudi tra<br />

tutti.<br />

Le scorrerie degli Svizzeri e Grigioni nell'anno 1502 nello<br />

Stato, occupando da Musocco a Lucerna, le rivolte di Genova<br />

dell'anno 1507, i tentativi dell'imperatore Massimiliano in Italia<br />

nell'anno 1508 non lasciarono lungo tempo disarmati i Francesi<br />

in Italia. Crebbero i tumulti nel 1509, colla mossa d' armi di<br />

Luigi XII contro i Veneziani, contro i quali avendo fulminato<br />

Giulio 11° le censure, lo concito nello stesso tempo contro loro<br />

le armi dei maggiori principi della Cristianita mediante la Lega<br />

di Cambrai, per il che i Veneziani perdettero tutto il dominio<br />

di Terra ferma.<br />

Luigi XII" affrontatili ai 14 di Maggio in Geradadda, n'ebbe<br />

la famosa vittoria chiamata di Vallate (1), o d' Agnadello per<br />

la quale gli vennero nelle mani con facilita le piazze di Cremona,<br />

Bergamo, Brescia, Peschiera e Pizzighettone.<br />

Sul principio del 1510 il Pontefice presente il Sacro Collegio<br />

accolse gli ambasciatori veneti prostratisi ai piedi avanti<br />

la porta maggiore di S. Pietro, giurando essi a nome della Repubblica<br />

d'astenersi in perpetuo dall 'impor decime ed altre<br />

gravezze sopra beni ecclesiastici o luoghi immuni, di restituire i<br />

denari riscossi per I'addietro sui detti beni e ristorare le chiese<br />

dai danni patiti. Dopo cio ricevutili in grazia, permise ai baroni<br />

romani di pigliar cariche dalla Signoria, e lev6 gli Svizzeri<br />

dall'amicizia di Francia, mentre nell'istesso anno scorrazzarono<br />

in grosso numero sul Milanese, senz'altro tentativo, perche costretti<br />

per mancanza di denari e di vettovaglie a ritornarsene<br />

alle case loro.<br />

L'anno 1511 avendo guerra i Francesi col Pontefice e Veneziani,<br />

mori in Correggio scomunicato Claremont governatore<br />

di Milano e Capitano generale del Re in Italia, prima che gli<br />

potesse giungere da Roma I'assoluzione da esso con scrittura<br />

pubblica instantemente richiesa. L'anno stesso ai 5 d'Ottobre<br />

fu giurata lega tra il Papa, il Re cattolico e la Repubblica Veneta<br />

per scacciar d'ltalia i Francesi, fautori di scisma per mezzo<br />

del Concilio Pisano.<br />

(1) Guicciardiui: Istoria d'llalia.

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