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dalle legioni romane. Difatti se in quest'anno istesso 520 dalla
fondazione di Roma si volsero i Galli contro di Acerra in cut
I'esercito n(3mico era comandato dai consoli M. Claudio Mar-
cello e Gneo Cornelio Scipione, convien dire che Acerra fosse
gia stata conquistata dai Romani o dopo la vittoriapoco prima
riporlata dai console Flaminio, il die e piu probabile, o dopo
la celebre vittoria di Telamone in Etruria guadagnata dai con-
sole Lucio Emilio Papo. Nulladimeno, ci racconta Paolo Orosio
che I'anno 529 di Roma i consoli Manlio Torquato e Fulvio
Flacco furono i primi a condurre gli eserciti romani oltre il Po,
nel qual tempo diedero un' insigne rotta agli Insubri, uccidendone
23 mila e 5 mila conducendone prigioni.
Udita dai console Marcello la nuova che Britomarto re dei
Gessati e gli Insubri marciavano alia volta di Acerra, lasci6 in
questa citta il suo collega coU'infanteria, con tutta la soldatesca
di grave armatura, ed anche colla terza parte della cavalleria,
ed egli col resto de' cavalli e con COO soldati leggeri marci5
con ogni celerita fmche raggiunse i 40 mila Gessati con cui re
Britomarto depredava la campagna (1). Avvenne la pugnapresso
Clastidio (Casteggio) villaggio non lungi dai Po , ch'era poco
prima in poter dei Romani. Dopo d'avere Marcello uccisa la
maggior parte di quel Gessati e d'avere ottenute le spoglie
opime uccidendo il re di sua mano , accorse in ajuto del con-
sole Cornelio suo collega, che uscito da Acerra, ed assediando
i Galli ed i Gessati in Milano gi^ loro capitale, aveva avuta la
peggio; perlocche, dice Plutarco, da assediati che erano, asse-
diavano essi Cornelio. Udita dai Gessati all'arrivo di Marcello
la sconfitta dei loro 10 mila compagni e la morte di Britomarto,
si ritirarono alia loro patria , ed 1 "Galli e gli Insubri abbando-
nati a se soli si sottomisero ai Romani , dai quali ottennero la
pace ed il perdono. Egli e al tempo di quest' ultima guerra fra
i Romani ed i Galli che il Campi sulla fede della cronaca del
Tinea da lui pubblicata , trova I'origine di Guardamiglio. Due
anni dopo che gli Insubri vennero sottomessi dai valore di
Marcello, tornarono essi a ribellarsi; per la qual cosa il console
Emilio varcato il Po, ne uccise 40 mila in un luogo che chiamossi
Ardor Emilii in memoria del suo valore , e quindi per
volgarizzazione Guardamiglio.
Debellati per tal modo i Galli-Insubri , sotto la cui denominazione
comprendevansi talora anco le altre tribu celtiche
della Gallia Transpadana e Subalpina, pensarono saggiamente i
Romani ad assodare la loro conquista fondando delle colonie
cello.
(1) Valerii Maximi: Diclorum faclorumque memorabilium; ubi de M. Mar